giovedì 17 giugno 2010

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO...

I duri iniziano a giocare...


Che cosa sarà che ci fa dannare per accaparrarci i biglietti,
soldi spesi per "esserci" a tutti i costi,
e poi un lungo viaggio in bus, con i cori ininterrotti fino alla mèta,
la polizia che ci raduna tutti in un piazzale, e lì inizia a respirarsi una magia travolgente.
Migliaia di bandiere e persone festanti, accerchiate da forze dell'ordine.
E' una marea di un colore solo: granata.
Stipati su bus scortati da polizia che nemmeno al G8 di Genova,
autobus che sfrecciano ai 100 all'ora tra le vie di Brescia ,
lo stridore delle sirene,
mezzi stipati all'inverosimile con le porte aperte perchè è "ressa".
Poi lo stadio, le urla ININTERROTTE, a gridare ai ragazzi che noi ci siamo.
Perchè "è facile parlare di Tori, ma bisogna avere il fegato di scendere nell'arena!"
L'acre odore della sconfitta.
Di nuovo.
Quest'anno ha un sapore diverso: abbiamo lottato, con una squadra "operaia" di cui ci siamo innamorati perchè ha combattuto con orgoglio.
Tra le lacrime i giocatori vengono sotto la curva, ed è come se ci fosse un trionfo.
"...questa è una malattia che non va più via, vorrei andar via, vorrei andar via di qua, ma non resisto lontano da te!!!!!".
Si canta più dalla nostra parte che nel resto dello stadio, dove il pubblico festeggia la serie A.
Poi chiusi nello stadio fino a mezzanotte, fuori forse volano botte tafferugli, poi il lungo viaggio di ritorno.
A casa alle 4.
Il cuore a pezzi.
Strano, ma vero: batte ancora.
J.

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