mercoledì 23 marzo 2011

EVVIVA UNA BELLA NOTIZIA!

Ragazza down si laurea in Lettere
"E ora voglio fare la maestra"


Giusi Spagnolo, palermitana di 26 anni, affetta dalla sindrome genetica, ha presentato una tesi incentrata sul ruolo del gioco nell'apprendimento

di DARIO PRESTIGIACOMO

Giusi Spagnolo, con i genitori, dopo la laurea

Quando si presentò al primo esame col supporto del computer, la professoressa la guardò con scetticismo. I dubbi però svanirono presto, giusto il tempo dell'interrogazione. E alla fine fu proprio quella docente a invitarla ad abbandonare il pc e a sostenere le prove successive come tutti gli altri: risposte orali. È cominciata così l'avventura universitaria di Giusi Spagnolo, ragazza palermitana di 26 anni con la sindrome di Down. Sette anni dopo, Giusi ha coronato il suo sogno, laureandosi con 105 su 110 in Beni demoetnoantropologici alla facoltà di Lettere.



"C'è dietro un lavoro di 26 anni - dice il padre, Bernardo Spagnolo - Un lavoro che è cominciato in famiglia ed è proseguito a scuola. Siamo stati fortunati, abbiamo sempre incontrato professori disponibili e strutture adeguate. Anche all'Università, dove c'è il centro per la disabilità che ci ha dato un grande supporto. Grazie a questo lavoro di squadra, Giusi è riuscita a dimostrare che le persone con sindrome di Down possono accedere ad alti standard di studio. Lei è la prima donna in Italia. Speriamo non sia l'ultima".



Ma in questi anni Giusi non ha solo studiato: per un periodo ha anche lavorato come tutor alla scuola elementare Montegrappa. Ed è stato proprio da quell'esperienza che ha tratto lo spunto per la tesi, incentrata sul ruolo del gioco nell'apprendimento ed elaborata grazie a una ricerca sul campo nella ludoteca comunale di Villa Garibaldi. Con l'aiuto della dottoressa Romina Mancuso e dello zio, Giusi ha creato, sulla base di una favola di Fedro, un supporto didattico multimediale per i bambini.



"Quello di Giusi è un elaborato che presenta diversi pregi - dice Mario Giacomarra, preside di Lettere e relatore della tesi - sia dal punto di vista accademico che umano". Ma a Giusi la laurea non basta: "Mi piace lavorare con i bambini - racconta - È stato bellissimo sentirmi chiamare "maestra", spero un giorno di poterlo fare sul serio".

Da LaRepubblica del 23/03/2011


Efrem

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