Ieri su SPECCHIO DEI TEMPI de LA STAMPA era pubblicata qs lettera, in risposta ad un'altra scritta qualche tempo fa da un lettore esasperato dal trombettista di via Garibaldi a Torino.
Anni fa il citato trombettista stazionava sotto il mio ufficio, ed anche io condividevo le lamentele: repertorio limitatissimo, qualità musicale infima, diffidenza, e pregiudizi vari.
La risposta pubblicata ieri mi ha fatto riflettere, e la condivido.
Jean.
«Ho letto con simpatia le lamentele di un lettore che, abitando o lavorando in via Garibaldi, trovava “un po’ monotono” il repertorio del trombettista che da qualche mese si è posizionato in via Garibaldi e ci allieta con il suo strumento. Io collaboro con il Centro Studi Sereno Regis di via Garibaldi 13, ci occupiamo di pace, ambiente e di educazione alla nonviolenza. Vorrei suggerire al lettore esasperato di fare come ho fatto io: sono andato a conoscere quel signore, che si chiama Cesare. Effettivamente il suo repertorio è un po’ limitato. Lui stesso ne è consapevole, tanto che mi ha chiesto se potevo procurargli degli spartiti. Ho cercato sul web, ho telefonato a un mio amico musicista: Cesare da qualche giorno sta studiando nuovi spartiti. Dimenticavo: è un appassionato di Louis Armstrong: se qualcuno vuole contribuire a estendere il suo repertorio non ha che da scendere in strada e andare a fare la sua conoscenza!».
Nessun commento:
Posta un commento