venerdì 28 giugno 2013
lunedì 24 giugno 2013
Panem non circenses (di Gabriele Romagnoli)
LO SPLENDORE della storia sta nel fatto che a un certo punto decide di fregarsene anche di se stessa e cambia corso. Quel che per secoli era valso come legge, diventa un coriandolo. Gli anestetici si trasformano in eccitanti, i luoghi comuni in piazze dell' inedito. Il motto "Panem et circenses" era scolpito sui templi di ogni sede di potere, ma una folla inattesa ha preso lo scalpello, cancellato le ultime due parolee aggiunto un punto esclamativo: "Panem!". Gli acrobati, eventualmente, dopo cena. La sorpresa numero uno non è tanto che il re sia nudo, ma che lo si sia capito nonostante il più depistante dei travestimenti: pantaloncini, maglietta e scarpini chiodati. La sorpresa numero due è che il calcio come oppio dei popoli abbia smesso di funzionare proprio in Brasile, dove (credevamo) bastavano una palla di straccie una spiaggia per essere felicie chi siè suicidato per un gol di Paolo Rossi deve pur resuscitare per due di Neymar. Invece, c' è sempre un momento in cui le cose cambiano e gli ultimi a capirlo sono quelli che, seduti al tavolo del gattopardo, banchettano. Per questo, fatte le debite proporzioni, Blatter davanti all' estate brasiliana dimostra la cinica indifferenza di Gheddafi di fronte alla primavera araba. Da troppo tempo il sedativo funziona, come è pensabile che d' un tratto la gente si svegli? Eppure, sembrerebbe. Lo sport in genere, ma il calcio in particolare, sono stati fin qui formidabili diversivi. Hanno coperto le macchie, ma distrutto definitivamente i tessuti. Paesi impresentabili hanno allestito vetrine fasulle dietro cui regnava l' oscurità. I governanti invitati in tribuna d' onore, gli inviati in quella stampa, il pubblico sul divano di casa, hanno preferito non guardare oltre il confine dello stadio. L' esempio del Mundial argentino è forse il più clamoroso, ma non l' unico. La dittatura di Videla continuava a torturare nelle galere segrete a breve distanza dal campo sul quale Kempes e compagni regalavano momenti di gioia ai sottomessi. Con beata ingenuità un attaccante del Chievo di nome Pellissier durante una conferenza stampa disse: «Ho conosciuto il calcio con quel mondiale, che intanto succedesse altro in quel Paese non l' immaginavo: perché non ce l' hanno detto?». Perché nessuno ebbe la forza di disertare il circo e assaltare il forno. Perché ai popoli viene raccontata la comprovata bugia che l' organizzazione di una Olimpiade o di un Mondiale è un' occasione per la crescita economica. Di chi? Di una congrega che si spartisce gli appalti. Per gli altri: briciole avvelenate. A giorno due si scopre che il fiume dell' indotto è un rigagnolo. A fine manifestazione restano ecomostri da demolire con gli esplosivi o consegnare agli squatter. La Grecia già pericolante si è inflitta il colpo di grazia con le Olimpiadi di Atene nel 2004 e proprio ieri si è arresa all' evidenza del tracollo. Un Mondiale (o un' Olimpiade) è un' opportunità sì, ma non per il popolo: per la sua casta di potere. Le consente di comprarsi la legittimazione internazionale (salvo boicottaggi). Putin ha voluto e ottenuto i Giochi invernali del 2014 e il campionato di calcio del 2018 (con la sola opposizione di Femen e Pussy Riot). Mostrerà al mondo la sua stanza dei balocchi, ma secondo l' agenzia statunitense Standard & Poor' s sette città ospitanti rischiano il crac finanziario per costruire gli impianti. Era questa la prima necessità dei loro abitanti? Saranno loro a guadagnarci o qualche faccendiere con la cazzuola amico dello zar? Il Qatar ha da poco abolito le corse coi cammelli guidati da baby fantini denutriti sostituendoli con robot e organizzerà i Mondiali del 2022 per dimostrare al pianeta i suoi progressi. Di cui gode una parte limitata della popolazione, rigorosamente maschile. Qualunque cosa uno pensi del governo Monti, almeno di questo va dato atto al decaduto premier: una delle sue prime decisioni fu di bloccare la candidatura olimpica di Roma, con grande scorno del decaduto sindaco Alemanno e della sua numerosa famiglia. Lo fece pronunciando una frase ineccepibile: «Non sarebbe coerente impegnare l' Italia in quest' avventura che potrebbe mettere a rischio il denaro dei contribuenti». Perché di questo si tratta: giocare d' azzardo con denaro altrui, sapendo che al tavolo ci sono pure un paio di bari che vinceranno comunque. Questo sta facendo il Brasile. Senonché un milione di persone ha fatto irruzione nella bisca. Noi ci stupiamo. Anche perché, lo si ammetta, eravamo convinti che Rio fosse la locomotiva del Sudamerica e Dilma Rousseff un leader ammirevole. Solo tre giorni fa in una delle tracce per il tema della maturità si invitava il candidato a ripercorrere le vicende che hanno portato alla "fase di significativo sviluppo economico dei Brics", cinque Paesi tra cui il Brasile. Poi arriva il video di una giovane donna a raccontarci con la semplicità con cui si spiega la vita a un bambino di quattro anni che le cose stanno diversamente: la sanità è mala, la criminalità dilaga, l' istruzione latita. Insomma tutti i peggiori luoghi comuni. Tranne uno: il calcio non rimedia, neppure per un minuto, a nessuno di questi problemi. L' esistenza, come dire, è finita in fuori gioco.
Gabriele Romagnoli, LA REPUBBLICA; 22/06/2013
martedì 18 giugno 2013
domenica 16 giugno 2013
E si torna a respirar aria buona
mercoledì 12 giugno 2013
martedì 11 giugno 2013
Non prendete impegni per il 22 luglio !
Il 22 Luglio 2013 "SPRINGSTEEN & I" sarà trasmesso, in esclusiva da Arts alliance Media, sugli schermi cinematografici di tutto il mondo, in un evento da grande schermo ambizioso, simultaneo e globale.
SRINGSTEEN & I è un evento cinematografico creato per i fans, dai fans e include le più amate canzoni di Springsteen e le più grandi performance live mai viste durante la sua carriera.
Un documentario musicale e un esperienza cinematografica collettiva prodotta da Ridley Scott Associates e Mr Wolf e realizzato con il pieno sostegno di Springsteen , il suo management e la sua etichetta.
Non ci resta quindi che aspettare il 22 LUGLIO 2013 per ammirare questa immensa opera....stay tuned !!!
Movie website: www.SpringsteenAndI.com
Movie trailer: www.youtube.com/watch?v=HVQUeCi9V0s
Facebook: www.facebook.com/SpringsteenI
Twitter: www.twitter.com/SpringsteenAndI #SpringsteenAndI
Official website: http://brucespringsteen.net/
Youtube: www.youtube.com/BruceSpringsteen
lunedì 10 giugno 2013
venerdì 7 giugno 2013
Ma vai di nuovo a vedere Bruce?
Si, è vero, è una di quelle malattie di cui sono fiero, perché per l’ennesima volta Bruce mi ha trasmesso così tanta energia che nemmeno una centrale nucleare potrebbe produrre.
Un concerto di Springsteen è l’essenza del rock’n roll, un fiume di adrenalina, passione e sogno tradotto in musica. La prima data di Padova è stata caratterizzata da alcune perle sensazionali: il suo arrivo verso le 17.30 per salutare noi che eravamo lì da tempo (e ancora per qualche ora) in attesa dello spettacolo, con una “Promised Land” in versione acustica che trasmette ancora brividi.
Il resto è stato “Born to run”, l’intero album, e qui le parole sarebbero superflue.
A Milano è stata una cosa titalmente diversa: San Siro è l'evento nell'evento (con un'acustica che per me era terribile!), ma Bruce in quell'arena riesce a sprigionare il meglio di se stesso.
Più di 30 canzoni, l'intero album "Born in the USA", un scaletta da togliere il fiato per equilibrio ed intensità, culminata con un finale immenso : prima le danze sfrenate (ed il balletto su "SHOUT" che riprende il John Belushi di Animal House) e poi l'infinita profondità di "Thunder road" in versione acustica.
Dal video sotto potrete capire, nel caso siate stati tra gli sfortunati assenti.
Prossima gita a Parigi, ancora per un ulima serata di Rock'n roll.
La battuta più bella è stata quella di mia suocera: "Andate a Parigi per rivederlo? Occhio alla denuncia per stolking!"
Jean
mercoledì 5 giugno 2013
martedì 4 giugno 2013
domenica 2 giugno 2013
La Pista Ciclabile del Parco Costiero del Ponente Ligure
La Pista Ciclabile del Parco Costiero del Ponente Ligure è una delle più lunghe del Mediterraneo.
Un po' la HighLine della Liguria ;-)
Lunga complessivamente 20 Km, il percorso è fruibile da pedoni e ciclisti in entrambe le direzioni di marcia.
La Pista Ciclabile nasce sul tracciato costiero della vecchia ferrovia a binario unico tra Ospedaletti e San Lorenzo al Mare, sulla linea FS Genova-Ventimiglia, dismessa nel 2001 e spostata a monte. La linea è stata bonificata e trasformata nell’attuale pista ciclabile dalla società a maggioranza pubblica Area 24.
Il percorso è per lo più facile e pianeggiante, attraversa piccoli borghi e costeggia il tipico litorale mediterraneo, in tratti suggestivi, unici e inaccessibili un tempo. Dalla pista, la cui sede è spesso a ridosso del mare, è possibile accedere facilmente a spiagge e scogliere. Nei paesi attraversati, per lo più turistici, sono inoltre a disposizione punti di noleggio bici, ristori e strutture per il pernottamento.