“Ma vai di nuovo a vedere “Bruce”??? Tu sei matto (qualcuno dice anche “malato”) !”
Si, è vero, è una di quelle malattie di cui sono fiero, perché per l’ennesima volta Bruce mi ha trasmesso così tanta energia che nemmeno una centrale nucleare potrebbe produrre.
Un concerto di Springsteen è l’essenza del rock’n roll, un fiume di adrenalina, passione e sogno tradotto in musica. La prima data di Padova è stata caratterizzata da alcune perle sensazionali: il suo arrivo verso le 17.30 per salutare noi che eravamo lì da tempo (e ancora per qualche ora) in attesa dello spettacolo, con una “Promised Land” in versione acustica che trasmette ancora brividi.
Il resto è stato “Born to run”, l’intero album, e qui le parole sarebbero superflue.
A Milano è stata una cosa titalmente diversa: San Siro è l'evento nell'evento (con un'acustica che per me era terribile!), ma Bruce in quell'arena riesce a sprigionare il meglio di se stesso.
Più di 30 canzoni, l'intero album "Born in the USA", un scaletta da togliere il fiato per equilibrio ed intensità, culminata con un finale immenso : prima le danze sfrenate (ed il balletto su "SHOUT" che riprende il John Belushi di Animal House) e poi l'infinita profondità di "Thunder road" in versione acustica.
Dal video sotto potrete capire, nel caso siate stati tra gli sfortunati assenti.
Prossima gita a Parigi, ancora per un ulima serata di Rock'n roll.
La battuta più bella è stata quella di mia suocera: "Andate a Parigi per rivederlo? Occhio alla denuncia per stolking!"
Jean
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