Dal bellissimo film "Il vento fa il suo giro".
«La cultura è figlia della convivenza».
«Tolleranza è una parola che non mi piace. Se devo tollerare qualcuno, viene meno il principio di uguaglianza».
(Philippe, il margaro francese, ex maestro di scuola, da poco trasferitosi con la sua famiglia a Chersogno, piccola comunità dell'alta Valle Maira, a Fausto, il musicista colto e benestante defilatosi da mondanità e concerti, nella scena in cui vanno a fare una passeggiata).
«A volte scelte e comportamenti che agli altri risultano incomprensibili, seguono in realtà la linea della coerenza».
(Fausto, in partenza per la tournée, a Philippe che in tono sarcastico disapprova la sua decisione).
Gg
mercoledì 30 maggio 2007
Informazione Utile
Utilizzo il blog per darvi una informazione utile,che spero vi possa interessare.
Jean.
Il latte in cartone, quando non è venduto dopo un determinato termine
di tempo è rispedito in fabbrica per essere pasteurizzato un'altra
volta...Questo processo può ripetersi fino a 5 volte, cosa che
conferisce al latte un sapore diverso da quello iniziale, aumentando
la possibilità di cagliare e riduce significativamente la sua
qualità, nonché anche il valore nutritivo diminuisce...
Quando il latte ritorna sul mercato, il piccolo numero che vedete
dentro il cerchietto nel file allegato viene modificato.
Questo numero varia da 1 a 5.
Sarebbe conveniente comprare il latte quando il numero non supera il
?3?. Numeri superiori comportano una diminuzione nella qualità del
latte. Questo piccolo numero si trova nella parte inferiore del
cartone; se compri una scatola chiusa, è sufficiente controllare uno
dei cartoni, tutti gli altri avranno lo stesso numero.
Ad esempio: se un cartone ha il numero 1, vuol dire che è appena
uscito dalla fabbrica; ma se ha il numero 4, significa che è già
stato pasteurizzato fino a 4 volte ed è stato rimesso sul mercato per
essere venduto...
martedì 29 maggio 2007
LIPPI alla JUVE!?!?
Si parla di un possibile ritorno di Lippi alla Juve,dopo che la societa' ha ufficializzato di avere piu' di 50 mln di euro freschi freschi da investire per rafforzare la squadra.(frutto di una ricapitalizzazione di 105 mln).
In fondo anche le prostitute hanno un cuore... e batte pure quello!.
J.
In fondo anche le prostitute hanno un cuore... e batte pure quello!.
J.
giovedì 24 maggio 2007
Posta Prioritaria
Gentile Luca Cordero di Montezemolo,
il presidente di Federmeccanica, che fa parte della Confindustria, dice che l’aumento di 100 euro all’anno chiesto dagli operai è “una proposta ridicola” perché ci metterebbe “fuori dal mercato”. E lei ha dichiarato che la ripresa economica dell’Italia è “esclusivamente merito delle imprese”. Eppure lei stesso ripete sempre che un’impresa non è fatta solo dagli imprenditori e dai manager, ma anche dai lavoratori. Dunque tutti dovrebbero essere premiati per il loro lavoro. Invece i manager in Italia guadagnano molto di più dei loro colleghi del resto d’Europa, mentre i lavoratori molto di meno. In Italia un operaio guadagna in media, al lordo, 21 mila euro, contro i 29 mila della Francia, i 32 della Svezia, i 35 del Belgio, i 37 dell’Olanda, i 39,7 della Gran Bretagna, i 41 della Germania, i 42 della Danimarca. Qualche anno fa, un tale disse: “se i nostri operai guadagnano poco, le macchine che gli facciamo costruire chi se le compra?”. Tra il 2000 e il 2005, secondo l’Eurispes, in Europa gli stipendi sono aumentati del 20%, in Italia del 13,7. Da noi gli stipendi dei lavoratori aumentano ogni anno del 2,7%, mentre quelli dei manager del 17%, otto volte l’inflazione. Le stipendio medio dei primi cento top manager italiani è di 3,4 milioni all’anno, 7 miliardi di lire: guadagnano 160 volte lo stipendio di un operaio, prendono in due giorni quello che un operaio prende in un anno. In ogni caso la Fiat, con le sue mani e con la cassa integrazione, s’è rimessa in sesto grazie a un manager come Marchionne. Che dunque si merita tutti i 7 milioni di euro che guadagna all’anno, poco meno di quelli che guadagna lei. Ma, se il mercato ha un senso, chi ottiene risultati dovrebbe guadagnare molto e chi va male dovrebbe guadagnare poco, o farsi da parte. Mi sa spiegare allora perché, visto come va la Telecom, il manager più pagato d’Italia è proprio Carlo Buora della Telecom, con 18.860 milioni di euro nel 2006 tra stipendio e liquidazione Pirelli? E perché Tronchetti Provera guadagna come Marchionne che ha risanato la Fiat? Poi c’è Cimoli, che ha così ben ridotto l’Alitalia: guadagna 12 mila euro al giorno, quello che un operaio guadagna in un anno. Il presidente di Air France guadagna un terzo: ma la compagnia francese è in attivo, mentre la nostra perde un milione al giorno. Dopo 2 anni e mezzo disastrosi, col buco Alitalia salito a 380 milioni, Cimoli per andarsene ha pure preso 5 milioni di liquidazione. Alberto Lina è l’amministratore delegato dell’Impregilo, capo-gruppo della ditta che smaltisce così bene i rifiuti in Campania: guadagna addirittura più di lei, 7,3 milioni. Anche lui prende in un giorno quanto un suo operaio guadagna in un anno. Dov’è il mercato? Dov’è la meritocrazia? La prima regola del mercato è che tutti rischiano qualcosa, e chi sbaglia paga. Voi top manager, invece, non rischiate mai nulla. Se avete successo, vi aumentate lo stipendio. Se fallite, ve lo aumentate lo stesso. Se vi cacciano, ci guadagnate una fortuna con le superliquidazioni. Poi passate a far danni da un’altra parte. E se non garantite la sicurezza o la salute dei vostri dipendenti, loro pagano con la vita, per voi c’è l’indulto. Con la certezza di morire di morte naturale, nel vostro letto. Gli operai invece muoiono al lavoro come le mosche, al ritmo di quattro al giorno. Andare a lavorare, in Italia, è più pericoloso che andare in guerra. Ogni anno muoiono 1250 lavoratori italiani, la metà delle vittime delle Torri gemelle, meno dei morti di tutto il mondo per attentati terroristici. E un milione restano feriti. Ora lei, dottor Montezemolo, è preoccupato che il tesoretto si disperda in mille rivoli. Giusto. Ma perché non parlate mai del tesorone dell’evasione fiscale, 200 miliardi l’anno? E del tesorone del lavoro nero e sommerso, il 27% del pil, cioè 400 miliardi? E del tesorone delle mafie, 1000 miliardi di euro? La legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi e finora confermata, in barba alle promesse elettorali, dal governo Prodi, consente a ogni impresa di occultare dai bilanci fino al 5% dell’utile prima delle imposte, al 10% delle valutazioni e all’1% del patrimonio netto. Centinaia di milioni di nero legalizzato per ogni grande gruppo. Una sorta di modica quantità di falso in bilancio consentita, come per la droga, per uso personale. Non vi vergognate di una situazione del genere, che vi rende tutti sospettabili? Il “mercato” è anche 25 anni di galera per chi trucca i bilanci, come in America: o no? Perché allora non avete detto una parola contro la depenalizzazione del falso in bilancio? Perché Confindustria non fa una grande battaglia per importare in Italia la legge americana sui reati finanziari? Vedrà che, recuperando un po’ di evasione, si potranno garantire case, asili e pensioni al popolo dei 1000 euro al mese, che con un giusto aumento di stipendio potrebbero fare un bel passettino in avanti. Perchè, come diceva quel tale, “se gli operai guadagnano poco, le macchine che costruiscono chi se le compra?”. A proposito: lo sa chi era quel tale? Non era Marx, e nemmeno il subcomandante Marcos. Era l’avvocato Agnelli. In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti.
Marco Travaglio
il presidente di Federmeccanica, che fa parte della Confindustria, dice che l’aumento di 100 euro all’anno chiesto dagli operai è “una proposta ridicola” perché ci metterebbe “fuori dal mercato”. E lei ha dichiarato che la ripresa economica dell’Italia è “esclusivamente merito delle imprese”. Eppure lei stesso ripete sempre che un’impresa non è fatta solo dagli imprenditori e dai manager, ma anche dai lavoratori. Dunque tutti dovrebbero essere premiati per il loro lavoro. Invece i manager in Italia guadagnano molto di più dei loro colleghi del resto d’Europa, mentre i lavoratori molto di meno. In Italia un operaio guadagna in media, al lordo, 21 mila euro, contro i 29 mila della Francia, i 32 della Svezia, i 35 del Belgio, i 37 dell’Olanda, i 39,7 della Gran Bretagna, i 41 della Germania, i 42 della Danimarca. Qualche anno fa, un tale disse: “se i nostri operai guadagnano poco, le macchine che gli facciamo costruire chi se le compra?”. Tra il 2000 e il 2005, secondo l’Eurispes, in Europa gli stipendi sono aumentati del 20%, in Italia del 13,7. Da noi gli stipendi dei lavoratori aumentano ogni anno del 2,7%, mentre quelli dei manager del 17%, otto volte l’inflazione. Le stipendio medio dei primi cento top manager italiani è di 3,4 milioni all’anno, 7 miliardi di lire: guadagnano 160 volte lo stipendio di un operaio, prendono in due giorni quello che un operaio prende in un anno. In ogni caso la Fiat, con le sue mani e con la cassa integrazione, s’è rimessa in sesto grazie a un manager come Marchionne. Che dunque si merita tutti i 7 milioni di euro che guadagna all’anno, poco meno di quelli che guadagna lei. Ma, se il mercato ha un senso, chi ottiene risultati dovrebbe guadagnare molto e chi va male dovrebbe guadagnare poco, o farsi da parte. Mi sa spiegare allora perché, visto come va la Telecom, il manager più pagato d’Italia è proprio Carlo Buora della Telecom, con 18.860 milioni di euro nel 2006 tra stipendio e liquidazione Pirelli? E perché Tronchetti Provera guadagna come Marchionne che ha risanato la Fiat? Poi c’è Cimoli, che ha così ben ridotto l’Alitalia: guadagna 12 mila euro al giorno, quello che un operaio guadagna in un anno. Il presidente di Air France guadagna un terzo: ma la compagnia francese è in attivo, mentre la nostra perde un milione al giorno. Dopo 2 anni e mezzo disastrosi, col buco Alitalia salito a 380 milioni, Cimoli per andarsene ha pure preso 5 milioni di liquidazione. Alberto Lina è l’amministratore delegato dell’Impregilo, capo-gruppo della ditta che smaltisce così bene i rifiuti in Campania: guadagna addirittura più di lei, 7,3 milioni. Anche lui prende in un giorno quanto un suo operaio guadagna in un anno. Dov’è il mercato? Dov’è la meritocrazia? La prima regola del mercato è che tutti rischiano qualcosa, e chi sbaglia paga. Voi top manager, invece, non rischiate mai nulla. Se avete successo, vi aumentate lo stipendio. Se fallite, ve lo aumentate lo stesso. Se vi cacciano, ci guadagnate una fortuna con le superliquidazioni. Poi passate a far danni da un’altra parte. E se non garantite la sicurezza o la salute dei vostri dipendenti, loro pagano con la vita, per voi c’è l’indulto. Con la certezza di morire di morte naturale, nel vostro letto. Gli operai invece muoiono al lavoro come le mosche, al ritmo di quattro al giorno. Andare a lavorare, in Italia, è più pericoloso che andare in guerra. Ogni anno muoiono 1250 lavoratori italiani, la metà delle vittime delle Torri gemelle, meno dei morti di tutto il mondo per attentati terroristici. E un milione restano feriti. Ora lei, dottor Montezemolo, è preoccupato che il tesoretto si disperda in mille rivoli. Giusto. Ma perché non parlate mai del tesorone dell’evasione fiscale, 200 miliardi l’anno? E del tesorone del lavoro nero e sommerso, il 27% del pil, cioè 400 miliardi? E del tesorone delle mafie, 1000 miliardi di euro? La legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi e finora confermata, in barba alle promesse elettorali, dal governo Prodi, consente a ogni impresa di occultare dai bilanci fino al 5% dell’utile prima delle imposte, al 10% delle valutazioni e all’1% del patrimonio netto. Centinaia di milioni di nero legalizzato per ogni grande gruppo. Una sorta di modica quantità di falso in bilancio consentita, come per la droga, per uso personale. Non vi vergognate di una situazione del genere, che vi rende tutti sospettabili? Il “mercato” è anche 25 anni di galera per chi trucca i bilanci, come in America: o no? Perché allora non avete detto una parola contro la depenalizzazione del falso in bilancio? Perché Confindustria non fa una grande battaglia per importare in Italia la legge americana sui reati finanziari? Vedrà che, recuperando un po’ di evasione, si potranno garantire case, asili e pensioni al popolo dei 1000 euro al mese, che con un giusto aumento di stipendio potrebbero fare un bel passettino in avanti. Perchè, come diceva quel tale, “se gli operai guadagnano poco, le macchine che costruiscono chi se le compra?”. A proposito: lo sa chi era quel tale? Non era Marx, e nemmeno il subcomandante Marcos. Era l’avvocato Agnelli. In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti.
Marco Travaglio
QUI NON C'E' IL MARE ??
Ricordate la mitica canzone degli STATUTO "Qui non c'e' il mare" ??
denunciava l'assenza del MARE a Torino.
eccola:
sedie a sdraio e ombrelloni donne nude sui mosconi
sedie a sdraio a sdraio a sdraio a sdaio e ombrelloni
donne nude nude nude nude sui mosconi
vaiiiiiiiiii
abbiamo qui la fabbrica più grossa d'occidente
abbiamo anche il padrone screanzato e prepotente
abbiamo grandi piazze dove andiamo a passeggiare
e quando arriva agosto e fa un gran caldo
qui non c'è il mare, non c'è il mare, non c'è il mare, non c'è il mare
abbiamo una collina con le ville dei signori
abbiamo dei quartieri straboccano i bollori
abbiamo un grande stadio dove non si vede niente
e quando a agosto il sole è prepotente
qui non c'è il mare, non c'è il mare, non c'è il mare, non c'è il mare
no,no,no,no
abbiamo starde dritte che ci portano ai confini
abbiamo cioccolate e gianduiotti sopraffini
abbiamo gran castelli costruiti dai monarchi
abbiamo dei cadaveri nei parchi
abbiamo dei musei con le mummie e i faraoni
abbiamo gli atenei che somigliano a prigioni
abbiamo dei trasporti che si muovono lenti
e quando arriva agosto e siam contenti
qui non c'è il mare, non c'è il mare, non c'è il mare, non c'è il mare
Lyrics
si muore di caldo
il sole è molto caldo si, è bollente
ci vuole qualche cosa che sia rinfrescante
abbiamo un fiume sporco dove non ti puoi bagnare
così quando fa caldo noi gridiamo
qui non c'è il mare, non c'è il mare, non c'è il mare, non c'è il mare
non c'è il mare,mare ooo (x11)
Ma finalmente il sogno si puo' realizzare:
www.mauriziozucca.com/video/portan.html
Jean
Buon 24 maggio a tutti...Mitica giornata del "PIAVE"!!
("Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il 24 maggio...")
lunedì 21 maggio 2007
La donna perfetta
La donna «perfetta»?
Alta 1,63 e pesa 50 kg
Intervistati mille uomini tra i 25 e i 50 anni: addio alla prosperosa, piace il corpo al naturale. Il sedere è la parte considerata più sexy
MILANO - Età 29 anni, altezza un metro e 63 per 50 chili di peso e una seconda misura di reggiseno. È l'identikit della «donna ideale» secondo un'indagine realizzata dalla rivista Dimagrire (Edizioni Riza), in edicola da lunedì, che ha studiato i gusti di quasi mille uomini italiani di età compresa tra i 25 e i 50 anni. (Dal corriere della sera )
Va bè con un po' di margine di tolleranza ci avviciniamo alla grande !!!!
Ok anche qlche Kg in più ma anche qlche cm in più ;-)...e poi l'età è relativa ...
Finalmente , non se ne poteva più di 'ste tettone e di 'ste stangone (scusa Pinzetta ) ...
Madrina
Alta 1,63 e pesa 50 kg
Intervistati mille uomini tra i 25 e i 50 anni: addio alla prosperosa, piace il corpo al naturale. Il sedere è la parte considerata più sexy
MILANO - Età 29 anni, altezza un metro e 63 per 50 chili di peso e una seconda misura di reggiseno. È l'identikit della «donna ideale» secondo un'indagine realizzata dalla rivista Dimagrire (Edizioni Riza), in edicola da lunedì, che ha studiato i gusti di quasi mille uomini italiani di età compresa tra i 25 e i 50 anni. (Dal corriere della sera )
Va bè con un po' di margine di tolleranza ci avviciniamo alla grande !!!!
Ok anche qlche Kg in più ma anche qlche cm in più ;-)...e poi l'età è relativa ...
Finalmente , non se ne poteva più di 'ste tettone e di 'ste stangone (scusa Pinzetta ) ...
Madrina
FRASE DEL GIORNO:
"Balzaretti, ti aspettiamo!"
Capita, nella vita, di fidarti di qualcuno.
Di volergli credere,anche quando tutti ti dicono che le cose non stanno come pensi tu.
MA tu,imperterrito,sai di poterti fidare.
Capita, nella Vita, che le bandiere diventino banderuole.
Federico Balzaretti,giovane capitano del Toro,idolo dei tifosi,conquista con la sua squadra di sempre la serie A,corre sotto la Maratona e bacia la maglia trionfante.
Due settimane dopo,da vero Uomo,dinnanzi alle difficolta' societarie,se ne va senza proferire parola e firma per la Juventus.
Il destino gli rende presto il favore:il Toro in A, la Juve in B.
Un anno di inferno,ma finalmente l'anno prossimo sara' derby.
Bravo Federico..ti aspettiamo di nuovo sotto la curva, hi hi hi!
Jean
("...quanto ai derby,pare proprio che torneranno.Li affronteremo con il rispetto che si deve a una neopromossa." M.Gramellini,LA STAMPA, 21/05/07
Capita, nella vita, di fidarti di qualcuno.
Di volergli credere,anche quando tutti ti dicono che le cose non stanno come pensi tu.
MA tu,imperterrito,sai di poterti fidare.
Capita, nella Vita, che le bandiere diventino banderuole.
Federico Balzaretti,giovane capitano del Toro,idolo dei tifosi,conquista con la sua squadra di sempre la serie A,corre sotto la Maratona e bacia la maglia trionfante.
Due settimane dopo,da vero Uomo,dinnanzi alle difficolta' societarie,se ne va senza proferire parola e firma per la Juventus.
Il destino gli rende presto il favore:il Toro in A, la Juve in B.
Un anno di inferno,ma finalmente l'anno prossimo sara' derby.
Bravo Federico..ti aspettiamo di nuovo sotto la curva, hi hi hi!
Jean
("...quanto ai derby,pare proprio che torneranno.Li affronteremo con il rispetto che si deve a una neopromossa." M.Gramellini,LA STAMPA, 21/05/07
venerdì 18 maggio 2007
Il vento della Val MAIRA soffia a Londra e N.Y.
C'e' un film piccolo piccolo, autoprodotto,con molti attori NON PAGATI,realizzato senza contributi statali,che sta facendo parlare di se' in tutto il mondo.
"Il vento fa il suo giro" e' l'orgoglio di una Comunita'.
Partito dalla Valle MAira, snobbato dalle Societa' distributrici, si sta facendo largo a forza di Premi raccolti a Londra, N.Y.,Annecy,Roma,Lisbona...
Insomma e' imperdibile perche' piemontese,cuneese,parla di montagna, e pare sia semplicemente "un BEL film".
In attesa della recensione di Giangi, allego testo tratto da un sito di critica cinematografica.Non ci resta che andare al cinema!
JEAN.
Le programmazioni del film “Il vento fa il suo giro - L’aura fai son vir”, proseguono:
a CUNEO presso il Cinema Don Bosco in via San Giovanni Bosco21 (tel. 0171 692 516) giovedì 17, venerdì 18, sabato 19 maggio alle ore 21 e domenica 20 maggio alle ore 18 e alle ore 21
a BRA presso il Cinema Impero in via Vittorio Emanuele II 211 (tel. 0172 412317 ) da venerdì 18 sino a martedì 22 maggio
ad IVREA presso il Cinema Politeama in via Piave 3 (tel. 0125 641571) fino a mercoledì 16 maggio
a BOLOGNA presso il Cinema Nosadella in via Nosadella 19/21 (tel. 051 331506) fino a giovedì 17 maggio
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Dal 4 maggio 2007 a Torino
Cinema Fratelli Marx – Corso Belgio, 53
Venerdì 4 maggio 2007 esce al cinema Fratelli Marx di Torino “Il vento fa il suo giro”, opera prima del regista bolognese Giorgio Diritti, pluripremiato e citato da Morando Morandini tra i film più belli dell’anno, primo film girato anche in lingua occitana.
Il vento fa il suo giro, film rivelazione della 49a edizione del London Film Festival, ha ottenuto ben 11 riconoscimenti, tra cui il Grand Prix Annecy Cinéma Italien e il Prix CICAE – Premio della Confederation Internationale des Cinemas d'Art et d'Essai al 24° Festival d’Annecy Cinéma Italien, il Primo Premio Rosa Camuna d’Oro al 24° Bergamo Film Meeting, il Primo Premio al Lisbon Village Festival, Festival Internazionale del Cinema Digitale ed il Premio SIAE alla 1a Festa del Cinema di Roma.
Si tratta di un film “diverso” e coraggioso, che rappresenta una vera sfida alle consuete modalità produttive: senza beneficiare di finanziamenti statali, è stato realizzato grazie ad una particolare formula di autoproduzione che ha coinvolto l’intera troupe. Un progetto sperimentale, parlato in tre lingue, italiano, occitano e francese, mantenute inalterate con l’uso dei sottotitoli, la cui naturalezza e poesia vengono sottolineate dall’incantevole fotografia digitale di Roberto Cimatti (a.i.c.).
Sullo sfondo dei paesaggi aspri e mozzafiato dell’Alta Valle Maira, nel cuneese, si svolge una vicenda che ruota attorno ai temi della diversità, visti sia come occasioni di crescita e scambio che come isolamento, sconfitta e “guerra”. Un pastore francese si trasferisce in un piccolo villaggio spopolato delle Alpi Occitane Italiane accompagnato dalla sua giovane famiglia, un gregge di capre e la sua piccola attività da artigiano casaro. Ben accolto, se pur non a braccia aperte, il suo arrivo diventa la dimostrazione di una possibile rinascita del paese. Ma, un po’ alla volta, alcuni tra gli abitanti iniziano a sentire troppo ingombrante questa nuova presenza, ed una serie di vicissitudini portano il paese a dividersi in due...
Oltre agli attori principali, Thierry Toscan e Alessandra Agosti, il cast artistico è formato dagli abitanti stessi della Valle Maira in cui è stato girato il film.
Giorgio Diritti, bolognese come le due case di produzione, Aranciafilm e Imago Orbis, si è formato lavorando con diversi autori italiani, da Pupi Avati a Federico Fellini. Ha partecipato all’attività di Ipotesi Cinema, istituto per la formazione di autori coordinato da Ermanno Olmi e in qualità di autore e regista ha già realizzato numerosi documentari, produzioni editoriali e televisive.
giovedì 17 maggio 2007
WONDER BRA
Sette locali per cinquantasei appuntamenti, a partire dal 12 maggio ed ogni venerdì sino al 30 giugno 2006, per una Bra che vuole affiancare al rito dell'aperitivo il piacere di stare in compagnia a tempo di musica. Dj Set e Live Set saranno ospitati nei dehor di alcuni dei più frequentati locali del centro storico (Caffè Il Chiosco, Caffè La Scaletta, Le Macabre, Caffè Cavour, Caffè Arpino, Caffè Il Posta, Caffè Converso) con buffet di stuzzichini serviti in contemporanea, accompagnando il rito del “bere mescolato” con la buona musica. L'appuntamento con “Aperitivi in consolle”, questo il titolo dell'iniziativa, partirà dalle 18:30 e, per l'occasione, i negozi del centro cittadino rimarranno aperti sino alle 22.
Drinkshopping tour: ogni venerdì dalle 18:30
1.il chiosco Piazza Roma, 35 – MADE IN ITALY (live set)
2.LA SCALETTA Piazza Carlo Alberto, 21 – REVIVAL 70/80 (live set)
3.LE MACABRE Piazza Roma, 2 – INDIE ROCK & ELECTRO (dj set)
4.CAFFÈ CAVOUR Via Cavour, 53 - LOUNGE & OLD VIBES (dj set)
5.CAFFÉ ARPINO Via Cavour, 36 – AMBIENT (dj set)
6.CAFFÈ POSTA Via Cavour 28 – DEEP FUNKY HOUSE & CHILL OUT (dj set)
7.CAFFÉ CONVERSO Via Vittorio, 199 – ELECTRONIC VIBES (live set)
Ci vediamo a BRA allora??? Jean.
Frase del giorno
Michel de Certeau: Come l'ostrica, anche le donne più dure, a volte, nascondono una perla.
Ndr: peccato che poi alcuni uomini non si sforzino di cercar la perla ma si accontentino di guardare il guscio ...
Ogni riferimento a persone e fatti reali non è puramente casuale.
Madrina
Ndr: peccato che poi alcuni uomini non si sforzino di cercar la perla ma si accontentino di guardare il guscio ...
Ogni riferimento a persone e fatti reali non è puramente casuale.
Madrina
mercoledì 16 maggio 2007
Juve 3 Bologna 1
Per gli amici juventini ..
Brutalmente copiato e incollato da wwww.repubblica.it
Romagnoli .....
Juve 3 Bologna 1
Lo scrissi qui tempo fa, ai tempi dello scandalo Moggi: un pomeriggio di una domenica di circa quarant'anni fa mio padre tornò dallo stadio, si tolse la giacca, estrasse l'abbonamento in curva e lo strappò. Aveva assistito a Bologna-Juventus e la partita era stata decisa da un gol irregolare segnato da tal Cinesinho che giocava, se vi venisse il dubbio, nella Juventus.
Se avessi fatto un figlio e fosse diventato tifoso del Bologna, ora avrebbe disdetto l'abbonamento a Sky Sport dopo aver visto Juventus-Bologna, partita chiave per i playoff della serie B, decisa da un rigore così fasullo che a concederlo (alla Juventus) non basta l'audacia, occorre la malafede.
Dicono che lo stesso arbitro abbia negato un rigore legittimo alla Juventus ed è vero, ma a inizio gara e gli arbitri sanno sempre quando intervenire per determinare un risultato. Ora, io ho smesso di tifare, di mettermene, di leggere le vergognose rubriche di Moggi (a cui consentono di scrivere che Baldini "porta sfiga", infatti il Real rischia di vincere la Liga) o le tardive confessioni del signor Capobianco.
Non si può seguire una corsa in bicicletta o un campionato di calcio senza accettare l'idea che la partita sia truccata, che i bari siano sempre gli stessi: la Juventus, con o senza Moggi e un corridore americano, con o senza il cancro.
Dicono che sia "il sistema", che non ci si possa più fare niente. Soltanto smettere di guardare. Appunto per questo non ho più Sky Sport, solo i canali di intrattenimento e guardo:
PAUSA PUBBLICITARIA: "Brothers and Sisters" e "Six Degrees".
(14 maggio 2007)G. Romagnoli
Madrina
Brutalmente copiato e incollato da wwww.repubblica.it
Romagnoli .....
Juve 3 Bologna 1
Lo scrissi qui tempo fa, ai tempi dello scandalo Moggi: un pomeriggio di una domenica di circa quarant'anni fa mio padre tornò dallo stadio, si tolse la giacca, estrasse l'abbonamento in curva e lo strappò. Aveva assistito a Bologna-Juventus e la partita era stata decisa da un gol irregolare segnato da tal Cinesinho che giocava, se vi venisse il dubbio, nella Juventus.
Se avessi fatto un figlio e fosse diventato tifoso del Bologna, ora avrebbe disdetto l'abbonamento a Sky Sport dopo aver visto Juventus-Bologna, partita chiave per i playoff della serie B, decisa da un rigore così fasullo che a concederlo (alla Juventus) non basta l'audacia, occorre la malafede.
Dicono che lo stesso arbitro abbia negato un rigore legittimo alla Juventus ed è vero, ma a inizio gara e gli arbitri sanno sempre quando intervenire per determinare un risultato. Ora, io ho smesso di tifare, di mettermene, di leggere le vergognose rubriche di Moggi (a cui consentono di scrivere che Baldini "porta sfiga", infatti il Real rischia di vincere la Liga) o le tardive confessioni del signor Capobianco.
Non si può seguire una corsa in bicicletta o un campionato di calcio senza accettare l'idea che la partita sia truccata, che i bari siano sempre gli stessi: la Juventus, con o senza Moggi e un corridore americano, con o senza il cancro.
Dicono che sia "il sistema", che non ci si possa più fare niente. Soltanto smettere di guardare. Appunto per questo non ho più Sky Sport, solo i canali di intrattenimento e guardo:
PAUSA PUBBLICITARIA: "Brothers and Sisters" e "Six Degrees".
(14 maggio 2007)G. Romagnoli
Madrina
martedì 15 maggio 2007
lunedì 14 maggio 2007
Alpiniiiiiii !!!
venerdì 11 maggio 2007
Un lucchetto e' per SEMPRE!
Si sa che "un diamante e' per sempre",ma in epoca di crisi economica a volte basta anche un lucchetto. E cosi' e' diventato un fenomeno di costume per gli innamorati l'attaccare un lucchetto al lampione centrale del ponte Milvio a Roma. L'usanza sembra essere stata iniziata a Firenze, dagli allievi ufficiali della Scuola di Sanità in Costa San Giorgio che, al momento del congedo, legavano il lucchetto del loro armadietto su una barra metallica oltre il parapetto del Ponte Vecchio. Resa universalmente celebre da Moccia (e poi si dice che i giovani non leggono...),tale tradizione e' da tempo molto popolare. L'Amore, si sa, e' eterno,ma i lampioni NO. Risultato: il 13 aprile il lampione e' crollato sotto il peso dei lucchetti.A quanto mi risulta nessuno si e' premurato di ripulire il Tevere dalle migliaia di chiavi gettate nel gretto ,per cui il giuramento di "fedelta'" al proprio partner si suppone ancora valido.
Per chi volesse continuare a sigillare la propria unione d'amore in riva al Tevere, la soluzione e' in rete,sul sito www.lucchettipontemilvio.com
Grazie ad una sofisticata simulazione cinematografica, è infatti possibile effettuare una realistica visita “virtuale” sull’antico ponte romano, così com’era prima del crollo del lampione,ed è anche possibile attaccare un “lucchetto digitale” con la propria dichiarazione d’amore.
Jean
giovedì 10 maggio 2007
World Fair Trade Day
Permettetemi un piccolo Spot pubblicitario, stile Romagnoli. (senza paragoni, per la carita').
Sabato 12 sara' la Giornata Mondiale del Commercio Equo (www.wftday.org).Tema dell'anno: il lavoro minorile.Una buona occasione per ricordarsi che e' possibile opporsi alle ingiustizie,o meglio non esserne complici,anche solo facendo la spesa: basta scegliere prodotti FAIR TRADE! (uscira' una bella inchiesta sul VENERDI' di Repubblica domani in edicola)
Jean
Fish & Wine
Il ricavato della giornata
verrà devoluto all’UNICEF
per la realizzazione di una scuola in Angola.
SERRALUNGA D’ALBA (Cn)
DOMENICA 27 MAGGIO 2007
presso le Cantine Fontanafredda
in occasione dell’iniziativa
Il pesce azzurro di Porto Recanati (Mc)
incontra i Vini Fontanafredda
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
ore 10,00
Trekking nei vigneti.
ore 12,30 / 15,00
Sfiziosità e grigliata a base di pesce azzurro
preparate dai pescatori di Porto Recanati
in abbinamento ai vini Fontanafredda.
ore 15,00 / 17,00
Degustazione di Barolo Chinato e cioccolato
Nel corso della giornata sarà possibile visitare
le storiche cantine dell’Azienda.
MENÙ (E 20,00)
Bruschetta alle alici
Pasta con le sarde
Grigliata di pesce azzurro
Fantasia di insalate
Pan Nociato
Gelato
Vini:
Contessa Rosa Brut
Langhe Chardonnay
Brachetto d’Acqui DOGC
Prenotazione obbligatoria
ai numeri
0173 626.191 - 626.184
(dalle ore 9,00 alle 19,00)
Purtroppo qla domenica non ci sarò ma dev'esser carino ....
Madrina
verrà devoluto all’UNICEF
per la realizzazione di una scuola in Angola.
SERRALUNGA D’ALBA (Cn)
DOMENICA 27 MAGGIO 2007
presso le Cantine Fontanafredda
in occasione dell’iniziativa
Il pesce azzurro di Porto Recanati (Mc)
incontra i Vini Fontanafredda
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
ore 10,00
Trekking nei vigneti.
ore 12,30 / 15,00
Sfiziosità e grigliata a base di pesce azzurro
preparate dai pescatori di Porto Recanati
in abbinamento ai vini Fontanafredda.
ore 15,00 / 17,00
Degustazione di Barolo Chinato e cioccolato
Nel corso della giornata sarà possibile visitare
le storiche cantine dell’Azienda.
MENÙ (E 20,00)
Bruschetta alle alici
Pasta con le sarde
Grigliata di pesce azzurro
Fantasia di insalate
Pan Nociato
Gelato
Vini:
Contessa Rosa Brut
Langhe Chardonnay
Brachetto d’Acqui DOGC
Prenotazione obbligatoria
ai numeri
0173 626.191 - 626.184
(dalle ore 9,00 alle 19,00)
Purtroppo qla domenica non ci sarò ma dev'esser carino ....
Madrina
mercoledì 9 maggio 2007
MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO
ELIO GERMANI: NON UNA STAR, MA UN ATTORE VERO
Ho fatto in tempo a vederlo prima che Cinecittà lo estromettesse.
Esaudisco per iscritto la richiesta di un commento da parte di Tota & C., così provando a fare chiarezza innanzitutto dentro la mia cabeza.
Non smonterò il plot (Rulli e Petraglia formano la più affiatata e affidabile e navigata coppia di sceneggiatori in Italia: ci sono loro dietro "Romanzo Criminale").
Non analizzerò la regia di Lucchetti (che spesso e volentieri ricorre a inquadrature ravvicinate e primi piani, come a voler anteporre la dimensione psicologica ed emotiva all'ambientazione storico-sociale che pure risulta attendibile. Anzi, forse proprio tale strategia registica scongiura schematismo e partigianeria, fermo restando che non è difficile immaginare le simpatie politiche degli artefici del film, che è comunque buono).
Tantomeno spenderò parole per Scamarcio e per quell'incantevole francesina (Diane Fleri) che m'ha fatto innamorare più di Jasmine Trinca. O per la Finocchiario (madre anche in "Lezioni di volo") e lo Zingaretti mussoliniano.
Dirò piuttosto del protagonista, Elio Germani, e del suo personaggio. Germani è la dimostrazione che si può essere bravi attori senza essere una star. La sua interpretazione ha portato a maturazione le precedenti, sebbene non fossero predominanti (penso a "Che ne sarà di noi", altro film giovanilistico e generazionale sugli anni di piombo). Già allora Germani era il ragazzo diligente, fidato, leale, consapevole che i sentimenti sono materia preziosa e delicata (di qui il suo blocco verso l'altro sesso). Vagamente conservatore ma non bigotto. Anzi, ansioso di capire, e desideroso di realizzarsi secondo le proprie intime aspirazioni. Inadeguato, pertanto, sia al rigido mondo dei vecchi che a quello caotico della contestazione.
In "Accio" Benassi ritroviamo, più marcati, tutti questi tratti. E'un personaggio che rimane impresso e piace perchè vero, per nulla stereotipato (indossa la canotiera della salute per ottemperare alle direttive materne, nelle scene estive gli si notano vistosi aloni di sudore ascellare, fa delle cazzate, cede spesso all'impulsività). Perchè sinceramente (a tratti simpaticamente) tormentato. Da che cosa? Dall'impossibilità di accordare le proprie corde interiori al complesso e variegato spartito delle relazioni interpersonali.
Il problema non è lui: il problema sono gli altri, i contesti di aggregazione dove, si badi bene, sempre di sua sponte decide di entrare, convinto ed entusiasta. E dai quali puntualmente esce tradito e deluso. In seminario rifiutano di rispondere ai suoi assillanti e legittimi interrogativi. La madre gli vieta d'iscriversi al liceo quantunque lui abbia rispettato i patti (la promozione colla media dell'8). Si smarca dai camerati prima e dai compagni poi (speculari) perchè in anticipo ne coglie la deriva brigatista (comprende cioè che la lotta armata non è al servizio dell'ideale ma ha sostituito l'ideale).
In fondo, Accio Benassi è un solitario, e un ingenuo (secondo Gramellini saranno quelli come lui a salvarci, speriamo). Ma un ingenuo con cervello. E con un cuore grande, immune da rancore: prende con sè il nipotino e torna a casa, da quella famiglia nella quale era sempre stato il brutto anatroccolo, il cenerentolo, lo scapestrato, la testa matta.
Come, presumo, il romanzo cui è ispirato ("Il fasciocomunista"), il film è una storia di formazione del protagonista, e, mediante tale processo, di educazione dello spettatore.
Accio (e il film con lui) perviene alla conclusione che per quanto il mondo là fuori faccia schifo e tenda ad omologarti od espellerti, estraniarsene vorrebbe dire lasciarlo così com'è; e le risorse per renderlo un pò migliore, e così trovare il proprio posto, sono dentro di noi e si chiamano coraggio e altruismo.
La burocrazia logora. Il fanatismo ideologico (qualunque fanatismo) conduce al baratro (Marrico). La pazienza e l'onestà (dei genitori) non avrebbero pagato. Coraggio e altruismo, ci vogliono, coraggio e altruismo.
E, come pare di cogliere nella solitaria scena finale sulla spiaggia, la capacità di andare avanti affrancati dai ricordi e tuttavia senza tradirli. A pensarci bene, organizzando e guidando l'occupazione degli alloggi popolari, quindi soddisfando finalmente la sua sete di giustizia sociale, Accio onora la memoria delle due figure che più hanno influito sulla sua crescita: l'amato fratello e l'amico Mario Nastri. Sia pure da posizioni antitetiche e con metodi egualmente sbagliati e deprecabili, il sindacalista e il nostalgico non avevano forse perseguito lo stesso obiettivo, questo obiettivo?
Gg
Ho fatto in tempo a vederlo prima che Cinecittà lo estromettesse.
Esaudisco per iscritto la richiesta di un commento da parte di Tota & C., così provando a fare chiarezza innanzitutto dentro la mia cabeza.
Non smonterò il plot (Rulli e Petraglia formano la più affiatata e affidabile e navigata coppia di sceneggiatori in Italia: ci sono loro dietro "Romanzo Criminale").
Non analizzerò la regia di Lucchetti (che spesso e volentieri ricorre a inquadrature ravvicinate e primi piani, come a voler anteporre la dimensione psicologica ed emotiva all'ambientazione storico-sociale che pure risulta attendibile. Anzi, forse proprio tale strategia registica scongiura schematismo e partigianeria, fermo restando che non è difficile immaginare le simpatie politiche degli artefici del film, che è comunque buono).
Tantomeno spenderò parole per Scamarcio e per quell'incantevole francesina (Diane Fleri) che m'ha fatto innamorare più di Jasmine Trinca. O per la Finocchiario (madre anche in "Lezioni di volo") e lo Zingaretti mussoliniano.
Dirò piuttosto del protagonista, Elio Germani, e del suo personaggio. Germani è la dimostrazione che si può essere bravi attori senza essere una star. La sua interpretazione ha portato a maturazione le precedenti, sebbene non fossero predominanti (penso a "Che ne sarà di noi", altro film giovanilistico e generazionale sugli anni di piombo). Già allora Germani era il ragazzo diligente, fidato, leale, consapevole che i sentimenti sono materia preziosa e delicata (di qui il suo blocco verso l'altro sesso). Vagamente conservatore ma non bigotto. Anzi, ansioso di capire, e desideroso di realizzarsi secondo le proprie intime aspirazioni. Inadeguato, pertanto, sia al rigido mondo dei vecchi che a quello caotico della contestazione.
In "Accio" Benassi ritroviamo, più marcati, tutti questi tratti. E'un personaggio che rimane impresso e piace perchè vero, per nulla stereotipato (indossa la canotiera della salute per ottemperare alle direttive materne, nelle scene estive gli si notano vistosi aloni di sudore ascellare, fa delle cazzate, cede spesso all'impulsività). Perchè sinceramente (a tratti simpaticamente) tormentato. Da che cosa? Dall'impossibilità di accordare le proprie corde interiori al complesso e variegato spartito delle relazioni interpersonali.
Il problema non è lui: il problema sono gli altri, i contesti di aggregazione dove, si badi bene, sempre di sua sponte decide di entrare, convinto ed entusiasta. E dai quali puntualmente esce tradito e deluso. In seminario rifiutano di rispondere ai suoi assillanti e legittimi interrogativi. La madre gli vieta d'iscriversi al liceo quantunque lui abbia rispettato i patti (la promozione colla media dell'8). Si smarca dai camerati prima e dai compagni poi (speculari) perchè in anticipo ne coglie la deriva brigatista (comprende cioè che la lotta armata non è al servizio dell'ideale ma ha sostituito l'ideale).
In fondo, Accio Benassi è un solitario, e un ingenuo (secondo Gramellini saranno quelli come lui a salvarci, speriamo). Ma un ingenuo con cervello. E con un cuore grande, immune da rancore: prende con sè il nipotino e torna a casa, da quella famiglia nella quale era sempre stato il brutto anatroccolo, il cenerentolo, lo scapestrato, la testa matta.
Come, presumo, il romanzo cui è ispirato ("Il fasciocomunista"), il film è una storia di formazione del protagonista, e, mediante tale processo, di educazione dello spettatore.
Accio (e il film con lui) perviene alla conclusione che per quanto il mondo là fuori faccia schifo e tenda ad omologarti od espellerti, estraniarsene vorrebbe dire lasciarlo così com'è; e le risorse per renderlo un pò migliore, e così trovare il proprio posto, sono dentro di noi e si chiamano coraggio e altruismo.
La burocrazia logora. Il fanatismo ideologico (qualunque fanatismo) conduce al baratro (Marrico). La pazienza e l'onestà (dei genitori) non avrebbero pagato. Coraggio e altruismo, ci vogliono, coraggio e altruismo.
E, come pare di cogliere nella solitaria scena finale sulla spiaggia, la capacità di andare avanti affrancati dai ricordi e tuttavia senza tradirli. A pensarci bene, organizzando e guidando l'occupazione degli alloggi popolari, quindi soddisfando finalmente la sua sete di giustizia sociale, Accio onora la memoria delle due figure che più hanno influito sulla sua crescita: l'amato fratello e l'amico Mario Nastri. Sia pure da posizioni antitetiche e con metodi egualmente sbagliati e deprecabili, il sindacalista e il nostalgico non avevano forse perseguito lo stesso obiettivo, questo obiettivo?
Gg
MEDITARE... non è una perdita di tempo
Avete visto che alla fine la saggia Kiavova... non sparava cazz.ate??
Ecco il titolo dell'articolo su LA REPUBBLICA:
Ricerca in Usa sul Vipassana, antica disciplina buddista
Bastano 40 minuti al giorno. Sviluppi per la cura dell'Adhd
La meditazione "plasma" il cervello
così rinforza l'area dell'attenzione
Ebbene si, la meditazione VIPASSANA serve, eccome!!
Fiera del libro 2007
Vedete un po' se c'è qlcosa su cui possiamo unire gli interessi .....
Madrina
Ore 12:00 Giovedì 10
Presente – Futuro. Da grande volevo fare… Incontro con Massimo Gramellini e Alessandro Rosina
Arena Bookstock [Guarda Planimetria]
Coordina: Giuseppe Culicchia
Venerdì 11Ore 20:00
Sala Gialla
Rivergination. Incontro con Luciana Littizzetto
Mondadori
Accesso con biglietto gratuito Green Point (ingresso Pad 3)
Ore 10:30 Sabato 12
Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima. Presentazione del libro di Armando Massarenti
Guanda
Sala Rossa [Guarda Planimetria]
Intervengono: Maurizio Ferraris e Massimo Gramellini
Ore 11:30 Sabato 12
L’ultima copia del New York Times. Il futuro dei giornali di carta. Presentazione del libro di Vittorio Sabadin
Donzelli
Sala Azzurra [Guarda Planimetria]
Con l’autore intervengono Lucia Annunziata, Giulio Anselmi, Michele Mezza, Carlo Verdelli. Coordina: Massimo Gramellini
Ore 13:30 Sabato 12
Incontro con Tahar Ben Jelloun. Presentazione del libro Partire
Bompiani – RCS Libri e Fiera del libro
Ore 16:00 Sabato 12
Città di confine. La mia Istanbul
Fiera del libro
Sala Gialla [Guarda Planimetria]
Intervengono: Moris Farhi e Silvia Ronchey. Conduce: Giovanna Zucconi
Sabato 12Ore 16:30
Sala Rossa
Intervengono: Luciano Canfora, Paul Ginsborg, Gustavo Zagrebelsky
I confini della democrazia
Fiera del libro in collaborazione con Giulio Einaudi editore e Mondadori
Ore 17:00 Sabato 12
Ci salveranno gli ingenui. Presentazione del nuovo libro di Massimo Gramellini
Longanesi
Sala 500
Interviene l’autore. Letture: Gabriele Vacis
Domenica 13Ore 11:00
Sala Azzurra
Intervengono: Mauro Covacich, Massimo Gramellini, Francesco Piccolo. Coordina: Daria Bignardi
Confini Finzione / Non Finzione. Scrittori tra narrazione e reportage
Laterza
Domenica 13Ore 14:00Sala Gialla
Intervengono: Pasquale Bruno, Fabio gambaro, Massimo Gramellini, Edelfa Chiara Masciotta. Conduce: Gabriele Ferraris. Interventi musicali: Johnson Righeira
Un’estate al mare. Presentazione del romanzo di Giuseppe Culicchia
Garzanti Libri
Ore 18:00 Lunedì 14Crazy for you. Ho perso la testa per te Toro! Nel centenario, lo sport scritto
Linguadoc Communication
Sala Rossa
Intervengono: Giuseppe Culicchia, Gianni De Biasi, Fabrizio Del Noce, Sabrina Gonzatto, Massimo Gramellini, Giuliana Manica, Paolo Pulici, Aldo Rabino, Fabrizio Turco. Coordina: Giulio Graglia
Lunedì 14Ore 18:00
Sala Azzurra
Con l’autore interviene Luciana Littizzetto
Da domani mi alzo tardi. Presentazione del libro di Anna Pavignano
Edizioni e/o
Ore 20:30 Lunedì 14Incontro con Luciano Ligabue. In occasione dell’uscita di Parole e canzoni
Giulio Einaudi editore
Sala Gialla
Interviene: Vincenzo Mollica
Madrina
Ore 12:00 Giovedì 10
Presente – Futuro. Da grande volevo fare… Incontro con Massimo Gramellini e Alessandro Rosina
Arena Bookstock [Guarda Planimetria]
Coordina: Giuseppe Culicchia
Venerdì 11Ore 20:00
Sala Gialla
Rivergination. Incontro con Luciana Littizzetto
Mondadori
Accesso con biglietto gratuito Green Point (ingresso Pad 3)
Ore 10:30 Sabato 12
Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima. Presentazione del libro di Armando Massarenti
Guanda
Sala Rossa [Guarda Planimetria]
Intervengono: Maurizio Ferraris e Massimo Gramellini
Ore 11:30 Sabato 12
L’ultima copia del New York Times. Il futuro dei giornali di carta. Presentazione del libro di Vittorio Sabadin
Donzelli
Sala Azzurra [Guarda Planimetria]
Con l’autore intervengono Lucia Annunziata, Giulio Anselmi, Michele Mezza, Carlo Verdelli. Coordina: Massimo Gramellini
Ore 13:30 Sabato 12
Incontro con Tahar Ben Jelloun. Presentazione del libro Partire
Bompiani – RCS Libri e Fiera del libro
Ore 16:00 Sabato 12
Città di confine. La mia Istanbul
Fiera del libro
Sala Gialla [Guarda Planimetria]
Intervengono: Moris Farhi e Silvia Ronchey. Conduce: Giovanna Zucconi
Sabato 12Ore 16:30
Sala Rossa
Intervengono: Luciano Canfora, Paul Ginsborg, Gustavo Zagrebelsky
I confini della democrazia
Fiera del libro in collaborazione con Giulio Einaudi editore e Mondadori
Ore 17:00 Sabato 12
Ci salveranno gli ingenui. Presentazione del nuovo libro di Massimo Gramellini
Longanesi
Sala 500
Interviene l’autore. Letture: Gabriele Vacis
Domenica 13Ore 11:00
Sala Azzurra
Intervengono: Mauro Covacich, Massimo Gramellini, Francesco Piccolo. Coordina: Daria Bignardi
Confini Finzione / Non Finzione. Scrittori tra narrazione e reportage
Laterza
Domenica 13Ore 14:00Sala Gialla
Intervengono: Pasquale Bruno, Fabio gambaro, Massimo Gramellini, Edelfa Chiara Masciotta. Conduce: Gabriele Ferraris. Interventi musicali: Johnson Righeira
Un’estate al mare. Presentazione del romanzo di Giuseppe Culicchia
Garzanti Libri
Ore 18:00 Lunedì 14Crazy for you. Ho perso la testa per te Toro! Nel centenario, lo sport scritto
Linguadoc Communication
Sala Rossa
Intervengono: Giuseppe Culicchia, Gianni De Biasi, Fabrizio Del Noce, Sabrina Gonzatto, Massimo Gramellini, Giuliana Manica, Paolo Pulici, Aldo Rabino, Fabrizio Turco. Coordina: Giulio Graglia
Lunedì 14Ore 18:00
Sala Azzurra
Con l’autore interviene Luciana Littizzetto
Da domani mi alzo tardi. Presentazione del libro di Anna Pavignano
Edizioni e/o
Ore 20:30 Lunedì 14Incontro con Luciano Ligabue. In occasione dell’uscita di Parole e canzoni
Giulio Einaudi editore
Sala Gialla
Interviene: Vincenzo Mollica
venerdì 4 maggio 2007
ALBAJAZZ
giovedì 3 maggio 2007
Donne:una botta di energia!
Finalmente donne in grado di darci il pieno di energia!!
Bastera' far loro indossare il nuovo costume da bagno a CELLE SOLARI della Triumph,azienda specializzata nella biancheria intima.Il prezzo non e' ancora noto,non ci sono controindicazioni per il bagno in mare e dopo una decina di minuti ci si puo' ricaricare il cellulare o il lettore mp3.
Della foto prego notare..IL FILO!
J.
mercoledì 2 maggio 2007
Ciao a tutti e bentornati dai vostri we in giro per il mondo...
udite udite...alla fine qualcuno ha pensato a me..
nel mese di maggio inizierà a Savigliano un corso di FITWALKING .."lo sport per star bene con se stessi mantenendosi in forma".
L'istruttrice proviene dalla scuola del cammino "Damilano" di Saluzzo...
Istruzioni Giuggia Sport..
Io mi iscrivo!!
buona giornata
Clarina
udite udite...alla fine qualcuno ha pensato a me..
nel mese di maggio inizierà a Savigliano un corso di FITWALKING .."lo sport per star bene con se stessi mantenendosi in forma".
L'istruttrice proviene dalla scuola del cammino "Damilano" di Saluzzo...
Istruzioni Giuggia Sport..
Io mi iscrivo!!
buona giornata
Clarina
Bobby McFerrin può essere definito uno strumento musicale umano, che improvvisa ritmi e melodie con il solo ausilio di un microfono. Ciò che maggiormente caratterizza la sua attività è lo sforzo continuo di condividere il piacere di fare musica, di qualsiasi tipo, con chiunque. Le sue doti straordinarie (quattro ottave di estensione) hanno fatto parlare la critica tedesca di stimmwunder (meraviglia vocale).
Dove: Auditorium Rai - TORINO
Quando: mercoledì 9 maggio 2007
Orario: 21.00
Contatti: tel. (+39) 0115669811 - info@unionemusicale.it
Prezzo: 25 €
Pubblico: tutti
INFO: Jean
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