
Siccome il regista è parente di Elena Sordella non potevamo certo lasciarci scappare questo film davvero insolito.
Il tema è forte: il binomio omosessualità-paternità, il tabù della verginità in una cultura poco incline all'apertura come quella marocchina, la costante del viaggio, l'amicizia, il rapporto madre-figlia, il tutto con i colori del marocco, qualche flash di Torino e buona musica composta da un saluzzese.
Insomma, la recensione la lascio a Giangi, ma vi consiglio una "fresca" serata al cinema per godere di un film molto originale, che va visto e reclamizzato.
Commoventi i cognomi di tutto lo staff...da Pautasso a Wajid: un bel mix alla faccia di chi vuol chiudere le frontiere!!
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J.
P.s: splendida la battuta del protagonista gay." Quando noriro' non diventero' cenere, bensi' cipria!"