mercoledì 29 ottobre 2008

L'amore ai tempi della Thyssen

Lui, Marco, fratello minore di Antonio, il primo operaio a morire nel rogo della Thyssen. Lei, Laura, sorella minore di Giuseppe, l’ultimo ad andarsene dopo lunga agonia. Si conobbero all’indomani della tragedia, confusi fra i parenti delle vittime. Non avevano occhi per il piacere ma si piacquero subito, senza dirselo. Non avevano tempo per l’amore ma ne ebbero tantissimo per il dolore: piansero e cercarono consolazione sulle rispettive spalle. Si corteggiarono senza corteggiarsi durante le veglie, le fiaccolate, i funerali solenni in Duomo. Poi cominciarono a frequentarsi con regolarità, dandosi appuntamento sempre allo stesso posto: il cimitero, là dove i fratelli maggiori giacevano affiancati. Davanti alle tombe singhiozzarono molto e parlarono ancora di più: dei morti, e dei vivi che si sentivano morti. Ma il dolore per la perdita di un bene comune, che avvelena le coppie più solide, incollò invece la loro.

Il 31 agosto, al cimitero, Marco tolse gli occhi dalla foto del fratello e li posò su quelli di Laura per invitarla in pizzeria. Laura resse lo sguardo e rispose va bene. Stanno insieme da quella sera. Dicono che nessun altro sopporterebbe la loro presenza, fatta di mestizie improvvise, ossessionata dai ricordi e da una rabbia che non riesce a stemperarsi in oblio. Dicono anche di sentirsi in colpa nell’essere così felici, perché senza la morte di coloro che amavano non avrebbero mai incontrato questo amore. Ma la vita è un pavimento a scacchi che ci ha abituato a contrasti anche maggiori, e spesso è là dove sembra ci sia solo buio che si accende all’improvviso una luce.
GRAMELLINI

1 commento:

filippo ha detto...

Pura e semplice speculazione...
La smettesse anche di farsi le pugnette alla sua età, sarebbe ora!