sabato 21 aprile 2012

Saggezza del we :)

I fallimenti sono letame: puzzano tanto. 
Non ci resta che usarli come concime per i successi di domani.  
By Matpedrini


M.


giovedì 19 aprile 2012

Battuta del giorno

"abbasso la figa ! "
CIT. Renato Brunetta
(by pedrinicantastorie)
J.

mercoledì 18 aprile 2012

BUONE NOTIZIE

 Il presidente dell'Atalanta Antonio Percassi ha annunciato che si occuperà dell'assistenza della sorella disabile di Piermario Morosini. «Ritengo sia mio dovere personale e quello dell'Atalanta prenderci cura per sempre di Maria Carla Morosini - ha fatto sapere Percassi attraverso una nota pubblicata sul sito del club orobico - così come avrebbe fatto Piermario se la sua esistenza non fosse stata tragicamente stroncata. Maria Carla Morosini sarà per sempre parte della famiglia atalantina e non dovrà mai preoccuparsi di nulla».

martedì 17 aprile 2012

TOGLIETEMI TUTTO MA NON IL SORRISO

“Aveva ancora due sogni nel cassetto: il primo era di fare un libro in cui raccogliere i suoi post migliori, la storia del suo accanimento per la vita. La notizia che glielo avrebbe pubblicato la Mondadori l’ha ricevuta nel reparto Cure Palliative dell’ospedale di Livorno nel giorno in cui i medici le hanno detto che non c’erano più cure da fare. «Ho provato tutto il provabile – mi ha scritto – e non mi resta che… aspettare…, ma questa notizia del libro mi ha fatto felice nonostante tutto». Ha firmato il contratto a metà della scorsa settimana, in un momento in cui non era intontita dalla morfina.


Il secondo sogno era di sposarsi e il suo Andrea le ha fatto la sorpresa a Ferragosto. Il matrimonio, di cui esiste un bellissimo video su YouTube, si è svolto nella cappella dell’ospedale: lei aveva l’abito bianco con il velo, è arrivata su una sedia a rotelle piena di palloncini e c’erano 200 invitati e una magnifica torta in cui lei era Biancaneve e il suo sposo Superman. E’ stata una cerimonia naturale, senza forzature, senza pietismi, piena di felicità e di musica.

Anna Lisa non è più uscita dall’ospedale, il viaggio di nozze è stato un viaggio nel dolore, ad un certo punto ha chiesto agli amici di essere lasciata sola per qualche giorno, voleva fare i conti con l’idea della morte: «Ho avuto bisogno di stare da sola col mio dolore, fisico e psicologico. Ho avuto bisogno di silenzio”.

Mario Calabresi su La Stampa.it

jEAN

lunedì 16 aprile 2012

THE LADY

Che meraviglia, che piacere e che sollievo andare al cinema, sedersi al buioe per due ore entrare a far parte del mondo, capire domandarsi emozionarsi, sentirsi parte del tempo in cui viviamo e della storia, uscirne più ricchi, più consapevoli, grati.
(Concita De Gregorio - La Repubblica)
J.

mercoledì 11 aprile 2012

LIVE FROM SAMPEYRE

Situazione alle ore 9.20 del 11 aprile 2012. Arrivo seggiovia S. Anna - Sodani 1.200 mt.

martedì 10 aprile 2012

venerdì 6 aprile 2012

ASTUZIA DELLE BANCHE

Ormai le banche le studiano tutte per non darci i soldi...







Efrem

Indovinello

INDOVINA CHI


La telecamera punta fissa uno spazio aperto in attesa che la torre dell'acquedotto di Cherasco venga demolita con la dinamite.
Una sola persona riesce per ben due volte a passare davanti all'obbiettivo, impallandolo.
Chi è?




Indovinato?



Efrem

BUONA PASQUA

(...) Ma  Pasqua interessa i non cristiani? Non ha nulla da dire loro? Sovente i cristiani non sono neppure capaci di porsi questa domanda e dormono tranquilli. Ma in verità, se la Pasqua è “detta” solo come risurrezione di uomo dovuta al suo essere Figlio di Dio, allora è un messaggio così sbrigativo che anch’io ritengo possa non interessare molti al di fuori della cerchia dei suoi discepoli. Proviamo però ad ascoltarlo meglio. Al cuore dell’Antico Testamento c’è un libretto, il “Cantico dei cantici”, oggi letto con curiosità erotica, ma che è decisivo come parola di Dio, soprattutto per la sua frase finale: “Forte come la morte è l’amore!”. Sì, la morte è il nostro nemico, è ciò che contraddice la nostra felicità e appare come l’ultima parola nella nostra vita perché nessuno è mai tornato in vita dopo essere morto. Ecco allora la “buona notizia” per tutti: Gesù – quest’uomo di Nazaret che ha sempre vissuto l’amore come servizio agli uomini, che ha amato fino all’estremo, fino a spendere la sua vita per gli altri, fino a morire senza difendersi e senza minacciare vendetta, ma anzi perdonando – è stato l’amore che non poteva essere preda della morte. In un duello straordinario l’amore ha vinto la morte: Eros e Thanatos, amore e morte, ogni essere umano sa che la vera lotta è quella... E in questo duello l’amore di Gesù ha vinto la sua morte: da allora sappiamo che l’amore ha l’ultima parola sulla morte, sulla paura, sull’inimicizia, sul male.

Non è questo un messaggio che interessa ogni uomo? Davvero c’è un uomo, una donna che non sia interessato alla possibilità che l’amore sia più forte della morte? Ogni essere umano che vive una storia di amore e che, proprio perché ama, vuole che l’amore viva e non abbia fine, non si sentirà forse coinvolto da un tale annuncio? Sono convinto che molti non credenti possano avere questa sete, questa ricerca dell’amore: un anelito a volte più sentito di quello di molti cristiani che si professano tali ma poi non credono alla risurrezione di Gesù o lo fanno senza riporre la loro fede e la loro speranza nell’amore! (...)
Sì, la specificità del cristianesimo – riaffermata nella celebrazione della Pasqua – consiste in questo annuncio che l’amore vince la morte, è buona notizia che i cristiani sono chiamati a decodificare e a tradurre qui e ora, nella storia e nella compagnia degli uomini… Il Dio dei cristiani è amore perché è stato narrato da Gesù, colui che ha vissuto l’amore più forte della morte: ecco perché lui è risorto e perché i suoi discepoli, trascinati dietro a lui nella sua vita umana, possono fare un cammino di ritorno al Padre, un cammino che si apre sulla vita eterna. La Pasqua allora è annuncio di una buona notizia, della buona notizia per tutti: l’ultima parola è l’amore.
Enzo Bianchi
http://www.monasterodibose.it/

giovedì 5 aprile 2012

Resurrezione

NON DENUNCIO NESSUNO

Umberto Bossi ha dichiarato: 'Denuncerò chi ha usato quei soldi per ristrutturare la mia casa'
Visto che mi è andata male al tempo dell'affaire Scajola ci riprovo.
PAGATEMI IL MUTUO, ANCHE A MIA INSAPUTA, NON VI DENUNCIO!


Efrem

Totò dubbioso

Alla notizia delle indagini sul leader della Lega Nord, Totò Riina (boss di Cosa Nostra) ha commentato: 'Ma cu è chistu Bossi da' Padania?'

Efrem

mercoledì 4 aprile 2012

La poesia di Vasco

SE LE CANZONI SONO COME I FIORI. COSI' SBOCCIO' ALBACHIARA.

Una ragazzina di 13 anni alla fermata della corriera di Zocca si trasforma nell'adolescente più cantata della musica italiana. Tra candore e malizia, timidezza e scoperta del sesso, romanticismo e rock. Storia della hit più bella di Vasco Rossi. Da stasera alla Scala


di PAOLO GALLORI

ROMA - Albachiara che danza sulle punte, assieme alle ballerine della Scala di Milano: succederà stasera a Milano, e la scelta di Vasco Rossi arriva dal cuore. E' stato il suo primo grande successo, l'adolescente più famosa della musica italiana. Che ora magari sarà madre di figli adulti, e un giorno scoprì di essere lei, Albachiara. La Scala ci dà così l'occasione per riesplorare la canzone più cantata di Vasco: per scomporla, raccontarla con video e interviste, magari riprovare gli accordi.

Respiri piano per non far rumore
ti addormenti di sera
ti risvegli con il sole
sei chiara come un'alba
sei fresca come l'aria.


Ed eccola, ancora lì, alla fermata della corriera di Zocca, inconsapevole. Aveva 13 anni sul finire degli anni Settanta. Vasco, il doppio dell'età, preparava gli esami universitari e la osservava dalla finestra di casa. Ne studiava lo sguardo assorto, la bellezza acerba e incerta che preferisce mimetizzarsi, immaginandola poi nella sua cameretta, lontano dallo sguardo del mondo, alla scoperta di se stessa e del proprio corpo. Traducendo tutto, sogni e speranze, candore e malizia, su una pagina scritta di getto.

Diventi rossa se qualcuno ti guarda
e sei fantastica quando sei assorta
nei tuoi problemi
nei tuoi pensieri.


Una volta canzone, il testo si rivela un'istantanea in cui chiunque può ritrovare una parte di sé: tredicenni come Albachiara, donne di ogni generazione commosse dal ricordo degli stessi turbamenti, ragazzini innamorati della compagna di banco, ogni uomo capace di sognare attraverso gli occhi altrui. Come Vasco, uno che le donne le "strapazzava", ricorda Gaetano Curreri, ma che sa anche infilarsi nelle loro scarpe.

Ti vesti svogliatamente
non metti mai niente
che possa attirare attenzione
un particolare
solo per farti guardare.


"Vasco è un impressionista della parola. Con poche frasi riesce a rendere l'anima di un personaggio. Ma è ancor più grande che quel personaggio riesca sempre a dire qualcosa di ognuno di noi". Parola di Noemi , fan dichiarata di Vasco, che Albachiara l'ha incisa dopo averla interpretata a X Factor, la sua arma in più nei duelli a eliminazione diretta del talent show. Noemi, che una volta uscita dalla "bolla" televisiva, si sarebbe vista cucire addosso una canzone di Vasco, Vuoto a perdere.

E con la faccia pulita
cammini per strada mangiando una
mela coi libri di scuola
ti piace studiare
non te ne devi vergognare


Ma Albachiara sa raccontarsi anche senza parole. Quella timida e insicura, che respira piano "per non far rumore", descritta da Vasco in tenero falsetto, si muove su un'introduzione di solo pianoforte, seguito da un semiacustico giro armonico di chitarra. Quando, tra l'introspezione e i sogni della ragazzina si fa largo il sesso, l'accelerazione elettrica è vertiginosa, la voce di Vasco si carica di grinta. Perché il sesso, da Elvis in poi, è rock'n'roll. Ripensando a quell'arrangiamento, Curreri, leader degli Stadio, a più riprese partner musicale e soprattutto amico di Vasco ben prima delle scorribande sull'etere emiliano ai tempi di Punto Radio, non osa parlare di consapevolezza.

E quando guardi con quegli occhi grandi
forse un po' troppo sinceri, sinceri
si vede quello che pensi,
quello che sogni....


"Eravamo guidati dal sacro fuoco della musica. Io con la mia cultura classica e Vasco con la sua cultura rock. In questo siamo sempre stati una grande coppia, perché così uguali e così diversi. Da qui nasce la doppia anima di Albachiara: quella romantica, in cui io sguazzavo, e quella rock, dove a guidare era Vasco. L'assolo di chitarra elettrica di Maurizio Solieri, Vasco lo aveva già in testa. Lui se lo cantava e Maurizio lo mise giù. Con Vasco litigammo anche furiosamente. Una volta, pur di non arrivare alle mani, finimmo col piangere. 'Basta basta...'. Lo scontro tra le mie piccole certezze di musicista che aveva studiato il pianoforte e le sue intuizioni debordanti. Che io a volte inserivo, altre dicevo 'ma no, questo non si può'. E invece aveva ragione lui...".

Qualche volta fai pensieri strani
con una mano, una mano, ti sfiori,
tu sola dentro la stanza
e tutto il mondo fuori


Nel 1979, Albachiara finisce nelle retrovie della tracklist del secondo album di Vasco, Non siamo mica gli americani. I testimoni dell'epoca raccontano del 9 agosto 1979, quando Vasco, capelli corti, come appare anche sulla copertina dell'album, perché reduce dal servizio militare, presenta per la prima volta Albachiara, rigorosamente in playback, alla Bussoladomani di Viareggio, in una serata che oggi definiremmo per "emergenti". Difficile, in quella strana cornice vacanziera, prevedere un futuro da rockstar per quel ragazzo di provincia, magro, volto affilato, occhi azzurri e uno sguardo da decifrare, approdo difficile anche quando sorride. Ancor più arduo pronosticare Albachiara come una delle canzoni più cantate, fischiettate, strimpellate dalla gente comune , in privato come in attimi di vita condivisa.

Se l'adolescente di Albachiara è un virgulto che sboccia alla vita, la canzone dirama pian piano le sue radici nel sentire popolare. E' il primo vero successo di Vasco, che nel giro di qualche anno si fa largo sulla scena musicale italiana con Colpa d'Alfredo e Vado al massimo. Ed è ormai personaggio di dominio nazionale quando ritrova la protagonista della canzone. Lo rivela nel libro autobiografico La versione di Vasco: "Quando lei ne compì diciotto e io, praticamente, non ero più perseguibile, glielo dissi: guarda che l'ho scritta per te Albachiara. Lei non ci voleva credere e fu così che mi venne Una canzone per te...".

Anche Gaetano Curreri la conosceva. "Sapevo chi era, quella ragazza di Zocca. Avevo colto in lei questo aspetto romantico. Pensavo a quelle foto un po' sfumate, dai contorni non così precisi. Visi quasi angelici, che però non coglievi in tutta la loro precisione. Ecco, io volli dare quell'idea eterea con la mia introduzione al piano. Man mano l'obiettivo si metteva a fuoco e nella parte rock veniva fuori l'immagine nitida, quasi provocatoria, di questa ragazza alla scoperta del corpo e della sessualità. Avendola vista e non solo immaginata, quella ragazza dava anche a me quell'idea lì".

"Tu sei già troppo grande/ e io continuo a parlare di te/ ma chissà poi perché..." si chiede Vasco in Una canzone per te, parte di Bollicine, il disco che nel 1983 lo avrebbe incoronato rockstar con il successo di Vita spericolata e il più clamoroso e beneaugurante ultimo posto della storia del Festival di Sanremo. Il "chissà poi perché" di Vasco è pura retorica: Albachiara non gli appartiene più. Il pubblico se n'è ormai impadronito, impossibile scardinarla dalla scaletta dei concerti. Quando, alle prime note, scattano gli accendini e il coro.

Col tempo, l'attesa del pubblico per Albachiara indurrà Vasco a farne la canzone di chiusura dei suoi concerti, sempre più potenti e imponenti. A Imola, per l'Heineken Jammin' Festival 1998, il popolo di Vasco invade l'autodromo "Enzo e Dino Ferrari" in modo così massiccio da indurre i quotidiani a scrivere di una nuova Woodstock. La gente non affolla soltanto l'ampio sterrato antistante il palco, ma si riversa in ogni intercapedine del circuito, arrampicandosi fin sulle colline circostanti.

Incontrato alcuni anni fa, il chitarrista americano Stef Burns, nella band di Vasco dal 1995, ricordava distintamente quella notte: "Quando ho iniziato a suonare con Vasco ho capito che eravamo su un altro livello. Nella sua musica c'è sicuramente il gusto per il rock, ma anche tanto cuore nelle ballads, nei testi e nelle melodie. Una sensibilità speciale. Ma non avevo mai visto una simile carica di emozione e di passione in così tanta gente tutta assieme".

Quando a Imola giunge l'ora di Albachiara, centinaia di migliaia di fiammelle accese, una distesa luminosa e tremolante che dalle prime file si allunga fino a disegnare il profilo dei rilievi contro il cielo buio. Uno spettacolo che toglie il fiato anche a chi non è al festival per Vasco. E' come se dal palco si diffonda nell'atmosfera polline iridescente, un incredibile sbocciare di luce.

In fondo, come canta Vasco, sarà che certe canzoni "son come i fiori...". Albachiara. E Giulia, Laura, Jenny, Sally, Susanna, Gabri, alcuni dei nomi in cui Vasco Rossi ha identificato la "sua" donna in oltre 30 anni di canzoni. Raccolte per la Scala in un bouquet.


Da LaRepubblica del 02/04/2012
 
 
Efrem

Appunti pasquali

Stamattina ero sul bus, e colto da curiosità insolita (sarà forse l'aver mangiato troppo Kinder Paradiso a cena,oppure l'idea che il Parisi indagato a Bari per le partite truccate non è Heather, ma Alessandro, oppure lo shock nel sapere che Belsito, il tesoriere della Lega, si è dimesso, boh), ho iniziato a indagare via smartphone sulla matrice di alcune tradizioni pasquali..
Ecco il risultato della ricerca, che a qualcuno potrebbe anche interessare, dato il periodo:

La tradizione dell'uovo pasquale ha origini antichissime, si racconta infatti che i contadini dell’antica Roma erano soliti seppellire nei campi un uovo pitturato di rosso, simbolo di fecondità e quindi propizio per l’imminente raccolto, per la sua simbologia fortemente legata alla nascita e quindi alla stessa risurrezione, al nuovo, al risveglio, alla vita “eterna” di Cristo.

Le campane mute
Dal venerdì santo fino alla domenica di Pasqua, in Italia e in Francia, le campane delle chiese non producono un suono, in segno di rispetto per la sofferenza di Cristo morto crocifisso.
 
La colomba

E' consuetudine, nel periodo pasquale, regalare la colomba, un dolce la cui forma ricorda quella di una colomba con ali distese. La colomba richiama all'episodio del diluvio universale descritto nella Genesi, ovvero quando il volatile tornò da Noè tenendo nel becco un ramoscello di ulivo, un messaggio di pace che proclamava la fine del castigo divino.

Pasquetta, ovvero il lunedì dell'angelo
Il giorno in cui si festeggia la Pasquetta, anche detto lunedì dell'Angelo, si celebra una festività che non è né religiosa né patriottica, ma una festa pratica, introdotta nel dopoguerra per rendere la vacanza di Pasqua più allegra e gioiosa. La giornata che allunga le festività pasquali si trascorre per tradizione in compagnia di parenti o amici, con una gita, una “fuori porta”, un pic-nic sull'erba. Secondo una vecchia interpretazione legata allo spirito pasquale la giornata di viaggio, di spostamento, seppure breve, ricorda il viaggio dei discepoli diretti a Emmaus che ritrovarono il Signore risorto.

L'Agnello
ll significato dell'agnello pasquale viene identificato come Gesù Cristo, ovvero ''l'agnello di Dio''. Questo animale per la sua innocenza e mansuetudine diviene infatti l'immagine dell’uomo pio.

ed allora...
Jean

SOSTENIAMO LA SPESA !

A SAVIGLIANO, PRESSO LA BOTTEGA TAM TAM DI via Beggiami.!!!

Jean