lunedì 31 dicembre 2007

giovedì 27 dicembre 2007

Happy birthday Blog!!!


Ebbene si ,la "creatura " ha un anno.
Un anno è passato da qla sera a casa mia in cui abbiamo avuto l'idea ...
Un anno di foto , ricordi ,pensieri del giorno e chi più ne ha più ne metta...


Madrina

martedì 25 dicembre 2007

lunedì 24 dicembre 2007

NATALE


Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

(Giuseppe Ungaretti)

domenica 23 dicembre 2007

Birthdays Party






Grazie a tutti per aver partecipato alla surprise!!

Madrina

mercoledì 19 dicembre 2007

MORBILLO A SAVIGLIANOOOOO

azz..la notizia e' presa dal sito dell'ANSA.
http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/piemonte/news/2007-12-19_119160886.html
oppure clikka qui
J.

HAPPY BIRTHDAY NONU!


E 33! Ma non li dimostra. Tanti pregi, tante virtù, ma si è guardato bene dall'organizzare una cena: temeva sarebbe stata l'ultima? E ora sotto con gli auguri (umoristici, cuma piasu a chiel).
Gg

martedì 18 dicembre 2007

Ve la ricordate??

Non so caricare i files direttamente sul blog,ma clikka qui.. e scoprirai un angolo di ricordi..
J.

Vignetta del giorno

Navi in bottiglia

Navi in bottiglia

Questa è una cosa seria, se sento qualcun altro dire: "Alitalia deve restare in mani italiane" chiamo la neurodeliri. Datela a uno straniero, per carità. Mani italiane sono quelle che l'hanno ridotta così, zimbello dei cieli. Mani italiane sono quelle che da mesi pastrocchiano prendendo e perdendo tempo, facendo scendere il titolo in Borsa e la qualità del servizio in volo: la business di Alitalia oggi vale l'economy di Air France (ma con hostess e steward più incazzati).

Già è un peccato che non se la sia comprata Singapore Airlines, che è la numero uno al mondo. Ma tra Air France e AirOne non è che ci sia da scegliere. Giù le mani italiane, che hanno un quarantesimo del fatturato e della credibilità. Con Toto, tempo tre anni e siamo daccapo. Ma per favore.

Che Alitalia vada sotto i francesi. E, già che ci siamo: affidate la direzione di Fiumicino al manager che governa l'aeroporto di Singapore e garantisce dall'apertura del portellone al taxi in 15 minuti. E date l'appalto dei taxi alle cooperative di New York, che riempiano Roma di pachistani che non si fermano i posteggi. E quando Veltroni deciderà di avere un solo lavoro, chiamate da Parigi Delanoe a fare il sindaco, visto che ha risolto il problema del traffico. E Bill Clinton for premier. Mani italiane, esportiamole. Gli abbiamo rifilato Capello, ora mandiamo Saccà alla Bbc, Formigoni a governare l'Arkansas, Sircana a fare il portavoce della Merkel, Lapo alla General Motors, Vespa a dirigere il Wall Street Journal e il generale Speciale al Pentagono. Poi prendiamo il volo AF 644 e atterriamo in tempo per goderci lo spettacolo.

PAUSA PUBBLICITARIA: A sorpresa, un film che ti guardi con felicità è "Across the universe" .

Postilla: argomento, tono, morale: eh sì, mai come questa volta il mittico Romagnoli si mostra visceralmente "burghiano" (oltre ai dati oggettivi, per piccola e recente esperienza personale anch'io tifo per Air France).

lunedì 17 dicembre 2007

FILM DI NATALE

L'amore ai tempi del colera

all'aurora di Savigliano da venerdì 21 al 26 dicembre 2007.
Se a qualcuno interessa di potrebbe andare domenica sera.
Ciao
Clara

Marrakech

Ciao a tutti,
per Enri, Sabri e chi volesse volare a Marrakesh....alcune notizie utili...
Buona giornata,
Clara


Marrakech
Pensa a Paul Bowles, a John Malkovitch e, soprattutto, a Debra Winger. "Il tè nel deserto", di Bernardo Bertolucci. Lei, che si chiama Kit, guarda lui, che si chiama Port, e gli ricorda che loro due in giro per il Marocco sono viaggiatori, non turisti.
Anche se di Malkovitch non ne troverai molti, puoi sempre esercitarti a somigliare a Debra Winger.
Babbucce, cappello da deserto, Marrakech è ai tuoi piedi. Girala al tramonto, all'alba, sotto il sole di mezzogiorno. In tutta sicurezza. Con qualche piccola accortezza è una città sicurissima per le donne. Anche quelle sole. Come Kit.

Daniela de Rosa

Arrivare

Dato che dubitiamo che tu voglia intraprendere - anche se al femminile - un viaggio tipo quello di Abatantuono e compagni in Marrakech Express, per arrivare non ti resta che l'aereo.
Da molte città italiane partono voli diretti della Royal Air Maroc e di alcune compagnie cosiddette "low cost" (ma il volo per Marrakech non e' mai regalato) che in tre ore ti portano dritta a destinazione. Una volta atterrata all'aeroporto di La Menara sei già quasi nel cuore della città, che dista meno di 10 km.
Per raggiungere il centro (a meno che tu non abbia comprato il biglietto attraverso qualche tour operator che ha pensato anche al tuo trasferimento in hotel), devi scontrarti con la prima realtà marocchina, con la quale avrai spesso a che fare: i taxi. Prima impari come funzionano, meglio è.

Muoversi
A Marrakech ti puoi spostare in vari modi, che elenchiamo in ordine di comodità e confortevolezza. A te scegliere quello che ti sembra più adatto.
In taxi: si suddividono in petit taxi e grand taxi, in questo caso di solito si tratta di Mercedes. Sono di colore beige, hanno un segnale di riconoscimento sul tetto (la classica scritta taxi che dovrebbe essere illuminata quando la vettura è libera e spenta quando è occupata ma può essere accesa o spenta a seconda dell'umore dell'autista) e differente uso. Il petit taxi viaggia solo all'interno dei confini urbani, il grand taxi può arrivare anche a distanze maggiori. In quest'ultimo la capienza è limitata solo dalla grandezza fisica dei passeggeri: fino a 5-6 persone di taglia media, 4 se sono un po' sovrappeso, una decina se tra i passeggeri ci sono dei bambini. In questo caso la polizia chiude uno o anche due occhi e non è infrequente vedere auto stipate all'inverosimile.
Il petit taxi dovrebbe viaggiare con il tassametro. Il condizionale è d'obbligo perché anche se pretendi che l'autista lo accenda (e lo fa solo se glielo chiedi) alla fine del viaggio la cifra che ti chiede non somiglierà per niente a quella indicata. E qui veniamo a uno dei punti chiave del Marocco: le tariffe. Molto meglio accordarsi prima sul prezzo della corsa, tenendo prensente che la cifra che viene chiesta all'inizio deve essere decurtata di un 30-50%. Per esempio, per andare dal centro di Marrakech alla Palmeraie, che si trova un po' fuori, ci vogliono circa 70 dirham (poco più di 7 euro).
In auto: che avrai noleggiato (piuttosto improbabile che ti sia portata la tua dall'Italia, e se l'hai fatto, peggio per te). Occhio a due cose: la polizia è molto severa con chiunque, marocchino e non, percorra le strade del Paese. I marocchini, in compenso, hanno un tipo di guida che definire azzardato è eufemistico. Fanno un uso insolitamente intenso del clacson (se ce l'hanno messo dovrò pure usarlo, sembrano pensare, e lo percuotono con insistenza in ogni occasione, all'avvicinarsi di un semaforo, peraltro verde e sgombro, prima di una curva, per salutare un amico, e qui sembra si conoscano tutti).
Se intendi guidare, regolati. Se la polizia ti ferma, però, puoi patteggiare qualche dirham invece di una sonora multa.
A piedi: mezzo ideale, ma solo se devi compiere piccole distanze. La sola Medina è composta da circa 50 chilometri. Vedi un po' tu.
In bici o in motorino: mica male come comodità. Se ne noleggiano ovunque per pochi dirham (trattare il prezzo, of course). Il casco non si è mai visto. Il secondo passeggero è un'abitudine.
In calesse: ce ne sono a decine intorno alla Medina, ideali per un tranquillo (si fa per dire) giro delle mura con vista sulle varie bab (porte). L'inquinamento atmosferico e acustico consigliano di effettuare il giro nelle ore del mattino presto o della sera tardi.
In asino: ebbene sì, ce ne sono diversi in giro per la città. Di solito sono adibiti a trasporto di merci ma hanno un carretto piuttosto spartano che può anche portare marocchini di ritorno dal lavoro e turiste stanche.

Nel giro di pochi anni Marrakech si è riempita di alberghi di tutti i tipi. Non è un problema quindi trovare un alloggio, anche perché alcuni di questi sono edifici dalle molte stanze che, anche se costruiti in perfetto stile moresco, non nascondono la loro vocazione turistico-gruppesca.
L'ultima tendenza, invece, inventata dai francesi chic che si sono impadroniti della città, è quella di trovare un piccolo riad, una casa tradizionale con cortile centrale, di solito ubicata nella Medina e trasformata in hotel di charme, e trascorrere lì, nel silenzio assoluto ma a due passi dal chiasso dei souk, qualche giorno d'incanto. Ecco comunque una selezione di alcuni degli alloggi possibili.

La Mamounia
avenue Bab Jdid
tel 212 44 444403
Scelta di grande charme, a patto che il budget sia cospicuo. Questo, appena all'interno della Medina, è uno dei due alberghi più chic di Marrakech. I suoi giardini sono considerati perfino più belli di quelli della Majorelle, di proprietà di Yves Saint Laurent, che pure è uno che se ne intende. La Mamounia ha 171 camere, 56 suite e 3 ville, 5 ristoranti, 4 bar e una serie di servizi da sultano (la piscina all'aperto, varie jacuzzi, il tennis, lo squash, il parrucchiere). Le suites a tema (puoi scegliere tra l'Orient Express, quella con baldacchino, la Churchill, dal nome del suo occupante più assiduo) sono le più richieste. Per passarci una settimana ti tocca fare un mutuo, stando almeno al listino. Ma puoi avere il privilegio di sdraiarti ai bordi della piscina in compagnia di signore liftate e miliardari americani in bermuda.

Palmeraie Golf Palace
Les Jardines de la Palmeraie
tel 212 4 301010
Un cinque stelle nel palmeto di Marrakech (cioè a una decina di chilometri dal centro) dotato di tutto quello che ti può saltare in mente, dai ristoranti alle boutique al centro benessere dove puoi farti un hammam con gommage per uscire con la pelle di velluto. Niente paura: costa, ma non c'è bisogno di vendere la mamma per passarci qualche giorno. Collegato all'hotel (che di per sé è una specie di cittadella), il club sport & loisirs, con piscina, tennis, minigolf, squash, basket, volley, equitazione.

La Maison Arabe
1 Derb Assehbe Bab Doukkala
tel 212 44 387010
A nostro parere, uno dei migliori degli alberghi chic di Marrakech, superiore perfino a La Mamounia perché molto più intimo. Solo 13 stanze, salottini in quantità, un patio dove cenare o bere un aperitivo, servizio impeccabile, gli arredi di una casa elegante e accogliente senza essere pretenziosa. Per di più, a due passi dal centro. Imperdibile, almeno per un aperitivo o una cena tra amiche. Una navetta ti porta nel giardino con piscina e con un grande tendone sotto il quale si organizzano, su richiesta, corsi di cucina marocchina.

Mangiare

Riad Tamsna
Riad Zitoun Jdid 23
Derb Zanka Daika
tel 212 4 4385272
Un riad nato dalle mani (e dalla testa) di Meryanne Loum-Martin, francese di origine senegalese sposata a un americano. E' lei che ha sistemato questa casa immersa nella Medina e ne ha fatto un ristorante nel giardino, una galleria d'arte e una boutique al primo piano. Il menu è fisso ma la scelta cambia ogni giorno. Cucina marocchina elegante a 230 dirham (23 euro circa). Si beve rigorosamente solo acqua e si chiude con dolce e thé à la menthe. La boutique ha pezzi bellissimi (babouches, tessuti, abiti, borse, gioielli) con prezzi, purtroppo, "milanesi".

Comptoir Darna
avenue Echouhada
Hivernage
tel 212 44 437702
Considerato il ristorante trendy della città. Puoi scegliere se mangiare in una delle due salette su due livelli diversi o nel giardino, seduta su cuscini sistemati per terra. Colori mattone e zafferano, grandi tendaggi. Piatti marocchini o francesi, molta atmosfera anche se un po' delabré. Forse più nell'aria che nei cibi. Prezzi medi (sui 20-25 euro), tutto sommato.

Yacout
79 Sidi Ahmed Soussi
tel 212 44 382929
Petali di rosa sparsi sui tavoli, sui tappeti, sui cuscini. Atmosfera da incanto, luci soffuse, colori caldi. Che dire? Un posto romantico, ma anche trendy. Non farti intimorire e vacci con le tue amiche. Caro.

Shopping

Chez Brahim
Souk Semmarine 82
tel 212 61 551968
Pezzo forte, anzi fortissimo, dello shopping di Marrakech. Le classiche ciabattine che i marocchini (uomini e donne) portano a tutte le ore del giorno e in tutte le stagioni fanno un figurone nei salotti occidentali. Oltretutto non è necessario comprare quelle classiche, giallo canarino ma ormai banali: ce ne sono di colorate, di pelle, tessuto, seta, cavallino, serpente, scamosciate e istoriate. Brahim è chiamato il re delle babouches all'interno del souk. Prezzi mooolto interessanti.

Siwa
124 rue Dar el Bacha
Bab Doukkala
tel 212 44 391241
Sono tutti pronti a spacciarveli per berberi. Ma i gioielli venduti nella Medina qualche volta sono fatti l'altro ieri in qualche micro-laboratorio. Poco male, se ti piacciono. Basta che il prezzo sia adeguato. Quelli antichi davvero si vendono nei negozietti un po' più eleganti (ce ne sono, anche nei souk) e costano di più. Qui ce ne sono di belli: ciondoli, orecchini spille, fibbie, braccialetti, e piccoli oggetti d'antiquariato.

El Abidi Nasser Eddine
9 Souk Semmarine
tel 212 4 441066
Gioielli berberi, anche qui. Però, a differenza che in tutto il resto della Medina, in questo negozio non si trattano i prezzi e non si scende di un dirham dalla richiesta.

Ministero del gusto
22 Derb Azouz el Mouassine
tel 212 4 4426455
Alessandra Lippini è una bolognese con il gusto del decor che vive da otto anni a Marrakech. Ha messo insieme questa galleria che è un paradiso per gli occhi: tutto, dal salone con il camino al bagno (visitabile, perché è un pezzo di alta decorazione) è da ammirare. Periodicamente Alessandra organizza mostre, comunque vende (cari) i suoi pezzi d'arredo.

Ovunque ti capiti all'interno dei souk
Compra un tappeto. Ce ne sono di bellissimi, molto colorati, antichi o contemporanei. La lavorazione, il disegno, l'annodatura cambiano a seconda della provenienza. Comunque sono davvero convenienti, rispetto al prezzo a cui dovresti comprarli in Italia. Per un tappeto vecchio (ma non vecchissimo) di circa 1.60 x 1.80 ti verranno chiesti 6000 dirham all'inizio della contrattazione, che possono diventare 3000 dopo un'oretta e più di chiacchiere, perlatro piacevoli, con il venditore.

Nei souk
Una lampada a muro di ferro, che a Milano trovi nei negozi più chic per qualche centinaia di euro, qui costa poche decine. Se ti piacciono, trovi vassoi, teiere, abat-jour, sedie, tavolini e oggetti vari in ferro battuto.
Afrodisiache, per cucinare, per profumare, cosmetiche o per guarire: la quantità di spezie e unguenti è incredibile. Non resisterai alla tentazione di portare a casa qualcosa, fosse anche un barattolino di tè. Non sempre, una volta a casa, ritroverai lo stesso profumo, però.

Da vedere

• Prima di tutto la piazza Jemaa-el-Fna, una sorta di teatro all'aperto dove si svolgono di continuo spettacoli di vita marocchina, non solo ad uso del turista: ci sono gli incantatori di serpenti, i venditori di acqua, gli uomini con le scimmie, i venditori di tartarughe, le donne che dipingono le mani con l'henné, i cantastorie, i saltimbanchi, i dentisti... insomma, puoi passarci ore a guardare incantata quello che accade sotto i tuoi occhi. All'ora del tramonto appaiono le bancarelle di venditori di cibo. A dispetto dell'apparenza non sono niente male per uno spuntino...

• Il minareto della Koutoubia, il principale della città. Alto 70 metri è simile a quello di Rabat e di Siviglia, ma dalla sua costruzione, nel 1150, non è mai stato restaurato. In ore precise da qui parte la voce del muezzin che chiama i fedeli alla preghiera.
• Le Tombe Saadite, una necropoli scoperta dai francesi nel 1917 dopo secoli di abbandono. Si trovano nella Medina, non troppo distante dalla piazza e hanno un fascino particolare.
• La Medersa Ibn Youssouf, una scuola coranica fondata nel 1565, che ospitava circa 400 allievi. A differenza delle moschee, nelle quali è vietato l'ingresso ai non musulmani, qui puoi entrare e visitare. E ne vale davvero la pena. All'interno c'è un patio con fontana (proveniente da Cordoba) e al primo piano, simili a tante cellette, ci sono le stanze degli studenti.
• Le Moschee. Ce ne sono tante, alcune grandiose, come quella di Ibn Youssouf, altre anonime. Peccato non poter entrare. Sbircia almeno dall'ingresso: vedrai a tutte le ore uomini che si tolgono le scarpe ed entrano per assolvere il loro dovere di preghiera.
• Il Palazzo della Bahia: a che se un po' in abbandono, vale comunque una visita. Era la residenza del visir di Marrakech ai tempi di Hassan I. Vi sono stati girati diversi film, tra cui Ali Baba e i 40 ladroni e Casablanca, Casablanca.
• I Giardini della Majorelle, appartenuti a Yves Saint Laurent. Inutile cercare la fontana da cui secondo la leggenda sgorgavano fiumi di Opium. Restano comunque una piacevole passeggiata.
• Il museo des amis de Marrakech, all'interno dei souk, è una rappresentazione dei vari stili dell'artigianato marocchino.
• I Giardini de la Menara, una grande estensione di verde con in mezzo una vasca per l'acqua risalente al periodo almohade. Nel mezzo si trova un elegante padiglione in stile moresco costruito nel 1870.

Dieci must
Fatti un hammam, esperienza sublime che, anche se ormai esiste anche a Besana Brianza (si fa per dire, non correre a cercarlo...) qui ha tutto un altro allure. Al beauty center dell'Hotel Golf Palace non hai bisogno dell'appuntamento. E' aperto dalle 10 alle 21 e costa 150 dirham 15,50 euro), compreso il gommage effettuato da una robusta donna marocchina che ti massaggia energicamente con il guanto di crine. Risultato: quando esci hai una pelle di albicocca e ti senti su una nuvola. Fantastico.

Sali sulla terrazza di un riad o di uno dei bar della piazza Jemaa-el-Fna a a bere un the à la menthe. Sotto di te si svolge uno spettacolo bellissimo.

Entra in un negozio di tappeti, anche se non hai intenzione di comprarne uno. Il proprietario te ne mostrerà di bellissimi, dell'alto e medio Atlante, kilim, berberi. Solo pour le plaisir des yeux.

Fai un giro in calesse intorno alle mura della Medina. Magari al tramonto, quando il colore rossastro della città si accende ancora di più.

Compra qualcosa, qualunque cosa. Se la trattativa non ti stressa, chiacchierare una mezz'oretta con un venditore e portare a casa un oggetto è assolutamente divertente.

Assaggia i dolci marocchini, a base di miele e pasta di mandorle. Sono appiccicosi, dolcissimi e un vero attentato alla linea, ma buonissimi. La migliore pasticceria è AL Jawda, in rue de la Liberté, vicino all'ufficio del turismo.

Mangia, almeno una volta, in una delle bancarelle della piazza. Esperienza da provare, sempre che tu non sia troppo schifiltosa. Per pochissimi dirham assaggerai salsicce buonissime. Bevi solo bibite in bottiglia e non usare posate. Per il resto non ci sono problemi. Tra le migliori, la bancarella che porta il numero 1 (sono tutte numerate), gestita da una simpatica ragazza.

Fatti fare un tatuaggio all'hennè sulle mani. La piazza è piena di donne marocchine accovacciate per terra con il catalogo dei disegni che possono realizzare. Il tatuaggio resta per circa una settimana.

Fai una passeggiata nel verde. Soprattutto se vai a Marrakech in estate sentirai il bisogno di un po' di (relativo) fresco. Marrakech è famosa per i suoi giardini, quindi hai solo l'imbarazzo della scelta. Se vuoi fare le cose in grande, vai alla Palmeraie, un'immensa distesa di palme.

Quando torni, iscriviti a un corso di danza del ventre. Ti dà una grande scioltezza di movimenti, un notevole carica sensuale e, last but not least, rende tonica la pancia.

Consigli
A volte gli hotel o i ristoranti nei riad della Medina sono nascosti dietro portoni impenetrabili, da trovare dopo aver percorso stradine strette e buie nelle quali avventurarsi mette paura. Se si chiedono indicazioni si rischia di girare in tondo per ore. In questo caso i proprietari vengono in aiuto nel modo più semplice. Basta telefonare e avvisare dell'arrivo e loro mandano qualcuno a prenderti nella piazza Jemaa-el-Fnaa, il punto di partenza di tutta la vita di Marrakech.

Capitolo informazioni: chiederle è obbligatorio in una città labirintica come Marrakech. Ma seguirle è tutta un'altra questione. Qui tutti sono gentilissimi e rispondere "Non so dov'è quello che mi chiedi" non è concepibile. Piuttosto che non darti una risposta te ne danno una a caso. Chiedi a più di una persona prima di seguire le indicazioni.

Capitolo contrattazioni: che ti piaccia o no, non devi assolutamente pagare il primo prezzo che ti viene chiesto. Per nessuna merce che tu voglia comprare, meno che mai per gli acquisti nei souk. Fa parte della cultura locale mettere in atto una sceneggiata con l'acquirente, che può durare pochi minuti per lo shopping minuto fino a qualche ora per acquisti impegnativi, per esempio un tappeto. Alla fine se avrai raggiunto uno sconto del 40-60% avrai pagato un prezzo "abbastanza" equo.

Il giorno dedicato alla preghiera è il venerdì. Uffici pubblici e banche sono chiusi.

E' bene portare con sè la doppia spina elettrica con uscita a due biforcazioni, altrimenti non si possono utilizzare le prese per gli apparacchi elettrici e per la ricarica dei cellulari.

Sconsigli

• Non andare a cercare il cambio nero per avere un po' di dirham. Non esiste più. Si cambia in banca o in albergo, senza commissioni. Un euro = 10 dirham.

• Usa i petit taxi per girare in città. Costano meno dei grand taxi. Ma patteggia prima il prezzo della corsa.

• Non cambiare grosse quantità di denaro. I dirham avanzati non ti serviranno a nulla in Italia. Potrai cambiarli all'aeroporto prima di partire ma ci perderai comunque un 50%. Invece, spendili fino all'ultima monetina. Oltretutto è più divertente...

• Non telefonare dall'albergo. Le tariffe sono proibitive (circa 4 euro al minuto). Usa invece i telefoni pubblici (si chiamano teleboutique ma non aspettarti i Prada della telefonia...) o il tuo cellulare. Però ricorda che la tariffa applicata è più alta che in Italia: più di 2 euro al minuto.

• Anche se Marrakech è una città decisamente internazionale e piuttosto aperta rispetto alle altre città del Maghreb, è sempre una città musulmana. Le donne, almeno quelle di una certa età (ma a volte anche le giovani) girano velate. Non dimenticartene quando decidi cosa indossare. Evita abiti troppo scollati, considerati offensivi e inutilmente provocanti.

• L'hamman dell'hotel Mamounia é da sconsigliare perché costa molto: 350 diram per 12 minuti di massaggio; deludente.

Numeri utili

Ambasciata d'Italia in Marocco
2, Zankat Idriss Al Ahzar
Rabat
Tel 212 37 706597/8.
Ambraba@onpt.net.ma

Consolato Generale
21, Avenue Hassan Souktani
Tel 212 22277558
italconsul.casa@casanet.net.ma

Ambasciata del Marocco in Italia
Via Spallanzani, 8/10
Roma
tel 06 4402506

Ente Nazionale per il Turismo del Marocco
Via Larga, 23
Milano
tel 02 58303756 - 58303633
turismo.marocco@tin.it

Siamo nel Guinness


"Il gol piu' clamoroso della storia del calcio".
Cosi' Riccardo Cucchi ha definito alla radio Rai il pastrocchio Rosina - Di Michele visto ieri.
Un record del quale avremmo fatto volentieri a meno, ma un record che solo il Toro poteva detenere.
J.

sabato 15 dicembre 2007

Marrakech express


Capisco che in qs momento l'idea sia qla di Babbo Natale , le renne e la neve ....

Ma visto che son "avanti" ...vi faccio una proposta per il caldo e il mare marocchino ...

Easyjet ha messo in vendita i voli per l'estate ...

Idea Burga travel :

Da Sabato 31 Maggio a Martedi 03 Giugno (cioè solo un giorno di ferie)

Da Milano Malpensa a Marrakesh A/R volo a 75-80 eurini tasse e assicurazione comprese.

Inutile dirvi che questi prezzi duraranno poco ...

Burga Travel

mercoledì 12 dicembre 2007

Natale

Era un Natale difficile: le renne avevano la dissenteria e Babbo Natale aveva dovuto pulire tutta la stalla, metà degli gnomi era a letto con l'influenza e gli elfi erano in sciopero per solidarietà con i tacchini.

Poi si era rotta la slitta e Babbo Natale si era appena maciullato un dito per aggiustarla, quando entra un angelo e dice:

"Auguri! Auguri! Dove lo metto l'abete?! ..."

...fu così che nacque la tradizione dell'angelo in cima all'albero di Natale!

martedì 11 dicembre 2007

Se a qualcuno potesse interessare un pensiero natalizio..

Incidente ThyssenKrupp: raccolta fondi per i familiari delle vittime

Attivato conto corrente per ricevere i contributi


A seguito del tragico incidente sul lavoro che ha coinvolto i lavoratori della ThyssenKrupp e che ha fortemente scosso l'opinione pubblica, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha attivato un conto corrente per potere ricevere contributi da destinare alle famiglie delle vittime.

Le coordinate bancarie del conto sono:

numero c/c: 000080000280
Intestato a: FAMILIARI VITTIME INCIDENTE TORINO

Banca CARIT SpA ag 10
CIN-IT: M
ABI: 06380
CAB: 14408

Tutti i versamenti destinati a questo conto corrente sono esenti dalla commissione di esecuzione bonifico, indipendentemente dal canale utilizzato (filiale, internet, telefono).

TEST!!!!!!! Ma quanti anni hai??

Ho ricevuto da un amico e segnalo subito qs interessantissimo link, clikka QUI!
J.

lunedì 10 dicembre 2007

Un tocco fashion ..



Il tubino nero vince sempre

Da oltre ottant'anni è il vestito più semplice e più amato.
La Hepburn in "Colazione da Tiffany" lo rese leggendario.

Lo «scemarello», così Camilla Cederna chiamava il tubino nero sublimato da Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany», sbaraglia la concorrenza. Number one, è il più amato di tutti i tempi. Lo rivela un sondaggio inglese, dove il 75 per cento delle donne interpellate eleggono il «little black dress», o LBD come lo abbreviano le anglosassoni, a vestito più importante nella storia dell'abbigliamento, quello che si deve assolutamente possedere nel guardaroba très chic. E pazienza se Coco Chanel l’aveva inventato nel 1926 per far portare il lutto a tutto il mondo quando morì il suo amante Etienne Balsan. Il modello sfoggiato da Audrey Hepburn nel ‘61, è un fermo immagine nella memoria di ogni donna. Passato alla storia come icona, era stato creato per l’attrice-grissino - interprete del film di Blake Edwards - da Hubert de Givenchy.Ed è andato all’asta a Londra nel dicembre del 2006, da Christie’s per 410 mila sterline .

da www.lastampa.it

Ragazze siete avvisate tutte con almeno un tubino nero nell'armadio ...

Cosi tanto perchè in sto blog non si parli solo di calcio ...e poi la foto di Haudrey era troppo bella !;-)

Madrina

Un tocco di Natale

Altro che Porto...io invece allego un tocco di Natale nizzardo, dove siam stati alla caccia della Ratatouille..sigh sigh.
Buona notte a tutti, anche se stasera mi sento un po' Calimero,un po' come Cairo ieri sera, un po' come Prodi quando la Montalcini ha il raffreddore,perchè ho appena ceduto il mio biglietto per il concerto di Bruce a Parigi tra una settimana.(ticket oltretutto introvabile).
Un bel modo per festeggiare il poker subito ieri,aug!
J.

Giovanni Arpino dixit

Oggi ricorre il ventennale dalla morte del "favoloso" Arpino, come l'aveva soprannominato quello straordinario onomaturgo di Brera Gioan fu Carlo.
Do seguito al post di Jean Nonu (abbiamo omesso il risultato, eh? ih ih...) riportando anch'io da "La Busiarda" (di ieri, sezione Cultura. E da dove senno'?).

JUVENTUS: Si scrive Juventus, si pronuncia scudetto. Vincere sempre, e con classe, è l'imperativo categorico della Signora. Nata come seleçao della borghesia torinese, via via è assurta a modello: una riserva dov'è vietato illudersi, dove giocare fa rima con lavorare, dove la vocazione ha il sigillo della professione. E' un carattere di ferro la fidanzata d'Italia. Dentro lo stile, c'è lo stiletto.

TORINO: Da Superga a Meroni a Ferrino, la storia del Toro obbedisce a un copione drammatico. Di rappresentazione in rappresentazione, società tifosi giocatori si sono cuciti addosso una divisa mentale ormai indelebile come la maglia granata: è più importante soffrire che non vincere.

JUVE & TORO: la Juventus è universale, il Torino è un dialetto. La Madama è un esperanto anche calcistico, il Toro è gergo.

Novellino fa rima con...

Da La Stampa di Venerdì 7 Dicembre:

Novellino: "Inter stellare, ma ho fiducia"

Walter Novellino mostra fiducia e tranquillità nonostante il difficile match che attende il Torino domenica in casa dell’Inter

TORINO
«Sappiamo bene chi andiamo ad incontrare domenica: una squadra stellare, straordinaria. Ma io ho fiducia nei miei ragazzi, dispongo anch’io di un grande gruppo: quindi andremo a Milano senza paura».


Da La Stampa di Lunedì 10 Dicembre:

Toro sbattuto

venerdì 7 dicembre 2007

IDEE REGALO!


Inauguro una nuova rubrica di recensione libri che spero trovi frequenti contributi, spinto anche da un'altra motivazione.
Abbiamo un'amica (PINZA,tanto per non far nomi) che da anni, dinnanzi ad una qualunque opera di arte contemporanea recita la frase che da' il titolo a qs libro.
Il volume,suggeritomi da chi voi sapete che con i libri ha piu' feeling del sottoscritto, e' davvero interessante anche per me che di arte mi intendo come di taglio e cucito.
Eccovi un estratto di una recensione: "Francesco Bonami, uno dei più autorevoli critici e curatori di arte contemporanea al mondo, ci sfida ad «assaggiare» le opere senza pregiudizi, esattamente come deve fare chi vuole imparare a distinguere la buona dalla cattiva cucina. Con uno stile divertito e sempre irriverente, ci aiuta a capire cosa distingue un grande da un pessimo artista, cosa ha fatto sì che Marcel Duchamp o Andy Warhol abbiano superato la prova del tempo e perché invece tanta parte del lavoro di un pittore come Renato Guttuso o di uno scultore come Arnaldo Pomodoro siano in realtà ampiamente sopravvalutati.
E se è senz’altro vero che nell’ultimo secolo l’arte si è evoluta al punto da essere quasi irriconoscibile, tanto che persino un semplice orinatoio, lasciati luoghi più appartati, ha trovato un posto d’onore nella storia di questo secolo, il prezioso e spesso esilarante lavoro di Bonami ci fa capire una volta per tutte perché non è vero che potevamo farlo anche noi."
Jean

Francesco Bonami

Potevo fare anch'io (Lo)

Mondadori. - Collana: Strade blu Saggi

Formato 15x21 - Anno 2007 - EAN13 9788804567349
Argomenti: Critica d'arte
Normalmente spedito in 3-5 gg. lavorativi

Prezzo di vendita: € 15.00

Foto del giorno


Ciao, stamane al risveglio mattutino la radio trasmetteva una splendida canzone di Van Morrison, cosi' ha iniziato a battere un pezzetto di cuore irlandese, poi arrivo in ufficio ed ho ricevuto qs bella foto di GALWAY da un collega, che voglio condividere perche' trovo splendida.
Buon fine settimana, anzi..
"have a nice one"!
J.

lunedì 3 dicembre 2007

Mangi bene e spendi pOCA !



Sconsigliato a Madrina, per ovvie affinita' con l'animale in oggetto, e' pero' una piacevole sorpresa per chi cerca un buon rapporto qualita'/prezzo.
Abbiamo degustato le delizie piu' sfiziose, il tutto corredato da una carta dei vini a dir poco sorprendente.
Orientato alla cucina piemontese e ai prodotti tipici del Paniere della provincia di Torino, il ristorante propone piatti che si rifanno alla stagionalità dei prodotti della terra ,utilizzando materie prime che vengono selezionate tra le campagne e le valli circostanti la città.
Altro motivo di interesse che è tradizione del nostro ristorante, è l'Oca (da cui deriva il nome del locale), alla quale è dedicato interamente un menù, per far gustare ai più golosi tutte le variazioni a cui il palmipede si presta nell'arte culinaria.
Lo trovate in via dei MILLE a Torino,ideale per serate..Garibaldine!
J.