martedì 2 dicembre 2008

ESTREMO OCCIDENTE di F. Rampini

Buona giornata, Cler
1
Dic
2008India-Pakistan le parole di 36 anni fa

“Ma come è possibile che nel mondo moderno la gente si debba ammazzare per la religione? Sono ben altri i problemi di cui dobbiamo occuparci oggigiorno! Sono i problemi della povertà, dei diritti dell’individuo, dei cambiamenti che la tecnologia ci impone. Quelli sì che contano, più della religione! Perché sono problemi universali, perché appartengono in eguale misura al Pakistan e a noi”. Così parlava Indira Gandhi nel febbraio 1972, intervistata da Oriana Fallaci in una delle celebri “Interviste con la storia” la cui raccolta è stata appena ripubblicata in Italia (Bur-Rcs Libri). Il 31 ottobre 1984 la donna premier veniva assassinata a New Delhi da due delle sue guardie del corpo, di etnìa sikh. Nei giorni seguenti la furia degli indiani si scatenava contro i sikh, tremila dei quali venivano uccisi. La stessa Oriana Fallaci nell’aprile 1972 intervistava anche l’avversario storico di Indira Gandhi, il presidente del Pakistan Zulfikar Ali Bhutto. Il quale le dava una visione ben più pessimista dei rapporti tra le due grandi nazioni. “Non siamo fratelli – disse Bhutto alla Fallaci – . Non lo siamo mai stati. Le nostre religioni affondano troppo profondamente nelle nostre anime, nei nostri sistemi di vita. Le nostre culture sono diverse, i nostri atteggiamenti sono diversi. Dal giorno in cui nasce al giorno in cui muore, un indù e un musulmano sono sottoposti a leggi e costumi che non hanno punti di contatto. Sono due fedi forti e inconciliabili. Vede, gli indù non sono le creature miti che la signora Gandhi vuol farci credere. Per le vacche sacre hanno rispetto, per i musulmani no”. Ali Bhutto venne deposto da un golpe militare e poi impiccato nel 1979. La sua eredità politica venne raccolta dalla figlia Benazir, a sua volta uccisa il 27 novembre 2007 in un attentato attribuito a forze del fondamentalismo islamico. Dopo la strage terroristica di Mumbai è utile rileggere le due interviste di 36 anni fa alla Gandhi e a Bhutto. Quella incomunicabilità tra i due leader negli anni Settanta la dice lunga. Serve anche a ricordarci che la grande frattura tra musulmani e indù è antica. Molto più antica di quell’attacco alle Torri gemelle di New York che fu letto in Occidente in una logica da “scontro di civiltà”.

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