venerdì 2 luglio 2010

LA PARTITA DELLA MORTE di Gabriele Romagnoli

La partita della morte

Che cosa succede ai tedeschi quando cominciano a sentirsi troppo forti? Per scoprirlo vado al decrepito cinema Labia. Danno "The death match". E' un documentario, con straordinari filmati d'epoca, su una partita del 1942. Kiev è occupata dai nazisti: 200mila cadaveri nelle fosse comuni. Negata la vita, il gioco sopravvive per propaganda. I calciatori della ex Dinamo Kiev si ritrovano in una panetteria e rifondano la squadra, chiamandola Start. Viene organizzato un campionato, dove dominano. L'ultima partita è contro la contraerea nazista. Per rafforzarla arrivano professionisti dalla Germania. Arbitro, uno della Gestapo. Al 10' non fischia il fallo che azzoppa il portiere ucraino. Infortunato, subisce tre gol. Poi, la rimonta. All'intervallo sono 3 a 3. Un ufficiale tedesco va nello spogliatoio della Start e avverte: "Se vincete, vi ammazziamo". Ricorda uno di loro, Goncharenko: "Non ci dicemmo nulla, non ce n'era bisogno: eravamo giocatori". Vincono 5 a 3. Vengono arrestati e deportati. Sette di loro fucilati o impiccati. Poi l'Armata rossa caccia il nemico. I 4 sopravvissuti sono guardati con sospetto per anni, infine riabilitati e trattati da eroi. La proiezione è alle 14 e 15. Dura 52 minuti. Argentina-Germania è alle 16. Fossi Maradona ci porterei la squadra.
GABRIELE ROMAGNOLI.
J.

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