mercoledì 16 febbraio 2011

Bravo Feltri (MATTIA)

Da "Paesi e buoi" de  LA STAMPA del 16/02/2011.

"Che non sta bene, lo sapevamo tutti ormai. La controfigura di se stesso, invecchiato, patetico, il ricordo incarnato delle promesse e dei sogni che aveva donato a tanti di noi a cavallo fra gli anni Novanta e i Duemila. Molti lo hanno amato, molti lo hanno temuto. Ammettiamolo, molti lo hanno martellato. Rimane lo sguardo un po’ sperduto. Si stava lì a vedere se era più o meno pelato. Di che cosa si parla, quando si parla di lui? Delle donne, naturalmente. Delle tante donne, delle nottate di sesso. Però ora ha deciso di mollare: «Non ce la faccio più». Auguri, Ronaldo"
MATTIA FELTRI
J.

1 commento:

claramenteparlando ha detto...

Per fortuna a volte le colpe e i difetti paterni non sono ereditari...
Geniale ma non inedito: questo stratagemma narrativo l'aveva già usato Grame a proposito di Cavour, facendo credere fino alla penultima riga di riferirsi a "culo flaccido".

Gg