martedì 3 gennaio 2012

MITTTICI!!!

Rapinatore al centro anziani, ma tutti continuano a giocare a carte

Ha fatto irruzione al centro anziani di via Cave 15 con il cappuccio calato davanti al viso e la pistola in pugno. Ma per attirare l'attenzione ha dovuto sparare un colpo di pistola

di Enrico Ferro

PADOVA. Ha fatto irruzione al centro anziani di via Cave 15 con il cappuccio calato davanti al viso e la pistola in pugno, poi ha iniziato a sbraitare sparando anche un colpo di pistola per attirare l’attenzione dei circa venti vecchietti intenti a giocare a carte. Alla fine, quando uno di loro gli si è avvicinato facendo presente che lì soffrono tutti di cuore, il presunto rapinatore ha chiesto scusa è se n’è andato.

E’ successo ieri pomeriggio verso le 17, nella struttura adibita alle attività ricreative degli anziani del quartiere. Secondo quanto riferito dai presenti a metà pomeriggio è entrato al centro questo individuo con il cappuccio a nascondere il volto e la pistola ben stretta in pugno. Inizialmente nessuno ci ha fatto caso e forse è proprio per questo che lo sconosciuto si è deciso a sparare un colpo in aria: anche se poi bossoli non ne sono stati trovati e questo fa presupporre che si trattasse di una scacciacani.


Tuttavia il colpo ha richiamato l’attenzione di uno dei responsabili che, una volta compresi gli intenti bellicosi, ha deciso di percorrere la via del dialogo. L’anziano ha fatto notare al tizio armato che tutti gli ospiti della struttura sono cardiopatici e che il suo comportamento stava mettendo a dura prova la salute dei presenti. A quel punto l’estraneo si è messo a ragionare e non ha tardato a dimostrare il pentimento per quanto fatto. Al punto da chiedere scusa e imboccare la porta d’uscita.

La telefonata di allarme è giunta in questura quasi due ore più tardi, verso le 19, forse perché nessuno aveva avuto una percezione di gravità. In via Cave 15 sono giunti gli uomini della squadra volante insieme ai colleghi della squadra mobile. Effettivamente non è stata trovata alcuna traccia dello sparo: né segni sul muro, né bossoli. Inoltre tutti gli anziani presenti hanno fornito lo stesso racconto dei fatti, classificando più l’individuo entrato come un povero pazzo che come un pericoloso criminale. Di lui si sa solamente che è italiano, giovane e che ha la carnagione scura. Forse cercava soldi ma non ha fatto in tempo a minacciare nessuno.

«Un ebete è venuto qua dentro con una pistola giocattolo o con una scacciacani - taglia corto Roberto Cazzaro, 62 anni, responsabile del centro anziani di via Cave - ha cercato di intimorirci ma noi abbiamo continuato a giocare a carte lo stesso. Poi quando ci siamo resi conto che voleva continuare, uno di noi gli si è avvicinato e gli ha illustrato i nostri vari acciacchi di salute. Forse l’abbiamo fatto ragionare, tant’è che se n’è andato. Non ci sembrava una cosa così grave, per questo non abbiamo chiamato subito la polizia».



Consiglio: Se provate a visualizzare la scena fa ancora più ridere.

Efrem