venerdì 15 febbraio 2013

Il San Valentino di Giacosa :) da LaStampa

SAN VALENTINO
13/02/2013 - IL SENTIMENTO
Il cuore cerca la solidità del mattone



FOTOGALLERY
Torino, caccia ai
graffiti d’amore
a terra e sui muri
Nelle scritte sui muri o sull’asfalto
tante dichiarazioni d’amore
MARCO GIACOSA
TORINO
Alzi la mano chi non legge le scritte sui muri, e anzi: alzi la mano chi riesce a non sentirsene, anche solo per il primo istante, destinatario. E’ l’attimo in cui ritorniamo bambini, quando disegnare e tentare di scrivere a colori erano gesti naturali, accettati dai grandi che ci approvavano a prescindere. Il messaggio sul muro è un misto di amore (o di odio) e di coraggio, è un’attenzione particolare e le attenzioni, si sa, piacciono.

Scrivere sui muri conta di per sé: quasi non importano le parole, la differenza è il mezzo. Quel misto di follia e spregiudicatezza che portano a ritenere alfine romantico andare dal ferramenta, acquistare lo spray, coprirsi parzialmente il viso, attendere il momento adatto con l’adrenalina della sfida al codice penale (è reato danneggiare) e al regolamento municipale (è vietato imbrattare) e, solo successivamente, scrivere. Nell’età tecnologica, nella facilità della digitazione di parole su display, l’innamorato (o il disamorato) che sceglie l’altro percorso compie un gesto quasi rivoluzionario.

Le scritte cristallizzano storie: a volte la scritta sopravvive all’amore, spesso l’amore sopravvive alla scritta (i colori sbiadiscono, i muri deperiscono). Per questo girare la città e (ri)leggerne le superfici fa venir voglia di conoscere il destinatario (e il mittente) e chiedere come è poi andata a finire. In tempi liquidi, chi scrive sui muri invoca solidità, ricerca sicurezza, qualcosa che non rimanga solo a livello di pensiero ma si possa vedere e toccare. I muri parlano. Leggerli con attenzione è comprendere lo spirito di una città, entrare nell’infinito romanzo che racconta la sua storia.

Madrina

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