Finalmente sto dannatissimo 2009 è finitooooooo!
Un augurio speciale a tutti i lettori del blog per un Nuovo anno che possa vederci protagonisti di sorprese piacevoli.
Domani capiremo che in fondo, rispetto ad oggi, nulla è cambiato,ma la riflessione che vi lascio è del solito Massimo Gramellini:
"La più grande e vera rivoluzione non è volare su mille fiori diversi, ma riuscire a volare in mille modi diversi sullo stesso fiore".
BUON 2010 !!!!!!!
Jean
giovedì 31 dicembre 2009
martedì 29 dicembre 2009
venerdì 25 dicembre 2009
Buon Natale a tutti
Buon Natale a tutti Voi, cari anzi carissimi amici di sempre.
Ho appena letto la bellissima lettera di Gianni.....
Sono felice di essere con Voi anche questo Natale; grazie Enry per i momenti di ieri sera a casa tua.....ci vediamo domenica da Robi...
Vi voglio bene....Buon Natale a ciascuno di voi...Cler
Ho appena letto la bellissima lettera di Gianni.....
Sono felice di essere con Voi anche questo Natale; grazie Enry per i momenti di ieri sera a casa tua.....ci vediamo domenica da Robi...
Vi voglio bene....Buon Natale a ciascuno di voi...Cler
giovedì 24 dicembre 2009
NATALE 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
Appunti
In 35 anni di vita non ho mai sentito fino in fondo cosa fosse la paura, fino a quell'indelebile giorno di giugno in cui un medico con voce tremula, il viso un po' arrossato e lo sguardo imbarazzato mi disse: "La operiamo domattina, perché Lei ha un cancro".
Improvvisamente la vita si è ribaltata, tutto ha assunto una connotazione diversa, ed il mio pensiero è corso agli affetti più cari, alle passioni che mi hanno tenuto fino a quel giorno in Vita, alla lunga e sconosciuta battaglia che mi avrebbe atteso.
Per vincere la paura ho sempre pensato servisse il coraggio.
Non è vero.
Per vincere la paura serve la speranza.
Chiedersi il perchè della malattia, il perchè dovesse toccare proprio a me,è un esercizio tanto inutile quanto privo di senso.
Il cancro colpisce senza guardare la carta d'identità, il carattere, la simpatia o il fisico.
Sapevo solo una cosa: sarei stato chiamato ad una sfida che non ammette risultati incerti,e per vincere sarei stato costretto a trovare in me stesso risorse nuove, più di quanto avessi mai fatto prima.
Ho deciso da subito che avrei concentrato tutti i miei sforzi focalizzandomi sulla speranza di guarire. Una volta che ho guardato in faccia la paura, non ho trovato altra strada per vincerla: esplorare la mia fragilità, nella convinzione che avrei accettato il difficile percorso, ma ne sarei uscito.
Ho sempre continuato a credere in me stesso, nei medici, nelle cure, ed in tutto ciò che mi attaccava alla Vita, non senza momenti di scoraggiamento e delusione.
Nulla sarebbe stato possibile senza la presenza immensamente preziosa di Anna, alla totale collaborazione della mia famiglia, ed al costante calore degli amici.
Sono trascorsi sei mesi, esattamente 181 giorni ed ora posso dire che (almeno per ora) la grande battaglia contro il "bastardo" è vinta.
Sentire l'oncologo pronunciare la frase:"Direi che è fatta!", è stata un'emozione quasi da non crederci.
("Che rumore fa la felicità", per dirla alla Negrita)
181 Giorni in cui ho vissuto in diversi ospedali, varcato fin troppe volte la soglia del "blocco operatorio", ed i miei migliori alleati son stati il cisplatino, l'etoposide e la bleomicina.
Il cancro è stato una grande opportunità, perchè la paura è un'educazione inestimabile, perchè la speranza si coltiva nel dolore delle cure,con silente pazienza e fiducia, perchè si entra a far parte di una "grande comunità".
In Italia ogni anno si ammalano 240 mila persone, e non sono numeri: sono volti, famiglie in lacrime, amici increduli, una montagna di sofferenza, morte, ma anche di forza, coraggio, di attaccamento alla vita ed di voglia di vivere.
Ecco perchè finanziare la ricerca è un dovere di TUTTI, ecco perchè scrivo: per dare speranza a chi sta combattendo!!
Voglio approfittare del blog per ringraziare tutti gli amici che sono stati vicini a me ed Anna in questi difficilissimi mesi, chi in modo quasi quotidiano, chi manifestando anche solo saltuariamente con un sms o una chiamata il segno di una presenza costante con il cuore.
Ho combattuto spinto dalla voglia di vivere che si è generata nei momenti che abbiamo trascorso insieme, recenti o magari lontani nel tempo, ma non per questo meno forti.
Siamo alla vigilia di un Natale che per me rappresenta una Festa ancor più grande, ed arrivarci in buona salute è stato un traguardo conquistato con grande fatica,ma raggiunto "in cordata".
GRAZIE infinite del vostro calore, spero di potervi trasmettere anche solo un frammento della gioia di vivere che sento scorrere nella mie vene.
Jean
Improvvisamente la vita si è ribaltata, tutto ha assunto una connotazione diversa, ed il mio pensiero è corso agli affetti più cari, alle passioni che mi hanno tenuto fino a quel giorno in Vita, alla lunga e sconosciuta battaglia che mi avrebbe atteso.
Per vincere la paura ho sempre pensato servisse il coraggio.
Non è vero.
Per vincere la paura serve la speranza.
Chiedersi il perchè della malattia, il perchè dovesse toccare proprio a me,è un esercizio tanto inutile quanto privo di senso.
Il cancro colpisce senza guardare la carta d'identità, il carattere, la simpatia o il fisico.
Sapevo solo una cosa: sarei stato chiamato ad una sfida che non ammette risultati incerti,e per vincere sarei stato costretto a trovare in me stesso risorse nuove, più di quanto avessi mai fatto prima.
Ho deciso da subito che avrei concentrato tutti i miei sforzi focalizzandomi sulla speranza di guarire. Una volta che ho guardato in faccia la paura, non ho trovato altra strada per vincerla: esplorare la mia fragilità, nella convinzione che avrei accettato il difficile percorso, ma ne sarei uscito.
Ho sempre continuato a credere in me stesso, nei medici, nelle cure, ed in tutto ciò che mi attaccava alla Vita, non senza momenti di scoraggiamento e delusione.
Nulla sarebbe stato possibile senza la presenza immensamente preziosa di Anna, alla totale collaborazione della mia famiglia, ed al costante calore degli amici.
Sono trascorsi sei mesi, esattamente 181 giorni ed ora posso dire che (almeno per ora) la grande battaglia contro il "bastardo" è vinta.
Sentire l'oncologo pronunciare la frase:"Direi che è fatta!", è stata un'emozione quasi da non crederci.
("Che rumore fa la felicità", per dirla alla Negrita)
181 Giorni in cui ho vissuto in diversi ospedali, varcato fin troppe volte la soglia del "blocco operatorio", ed i miei migliori alleati son stati il cisplatino, l'etoposide e la bleomicina.
Il cancro è stato una grande opportunità, perchè la paura è un'educazione inestimabile, perchè la speranza si coltiva nel dolore delle cure,con silente pazienza e fiducia, perchè si entra a far parte di una "grande comunità".
In Italia ogni anno si ammalano 240 mila persone, e non sono numeri: sono volti, famiglie in lacrime, amici increduli, una montagna di sofferenza, morte, ma anche di forza, coraggio, di attaccamento alla vita ed di voglia di vivere.
Ecco perchè finanziare la ricerca è un dovere di TUTTI, ecco perchè scrivo: per dare speranza a chi sta combattendo!!
Voglio approfittare del blog per ringraziare tutti gli amici che sono stati vicini a me ed Anna in questi difficilissimi mesi, chi in modo quasi quotidiano, chi manifestando anche solo saltuariamente con un sms o una chiamata il segno di una presenza costante con il cuore.
Ho combattuto spinto dalla voglia di vivere che si è generata nei momenti che abbiamo trascorso insieme, recenti o magari lontani nel tempo, ma non per questo meno forti.
Siamo alla vigilia di un Natale che per me rappresenta una Festa ancor più grande, ed arrivarci in buona salute è stato un traguardo conquistato con grande fatica,ma raggiunto "in cordata".
GRAZIE infinite del vostro calore, spero di potervi trasmettere anche solo un frammento della gioia di vivere che sento scorrere nella mie vene.
Jean
martedì 22 dicembre 2009
DOVE ASSAPORARE LA VITA
Di lunedì a pranzo doveva essere, e così è stato. Ogni posto ha un rito, ad ogni rito il suo calendario.
Lo scenario era propizio: la disponibilità entusiasta degli amici, un pretesto (ma mica tanto), il paesaggio imbiancato, altra neve imminente nell’aria. E la piola giusta, cioè l’atmosfera.
Quella de “La locanda di Damawilù” (acronimo affettivo) a Pratoguglielmo, quattro case e un campanile pochi chilometri sotto Pian Munè. Non fosse per il passaparola di chi (Beppe Giuggia, Osvaldo Giri) in montagna ci va anche per la convivialità, difficilmente ne verresti a conoscenza. L’ha aperta nell’estate 2007 Sonia Mantovani, empatica e intraprendente signora milanese. Per 25 anni ha gestito un ristorante nella metropoli meneghina, quartiere Sant’Ambrogio. Un figlio d’arte rimasto all’ombra della Madunina. Non riuscendo ad immaginarsela pensionata, amici di Moncalieri le avevano segnalato (in verità quasi imposto) questo angolo della Valle Pò. Va da sé, non ci era mai stata. Per gran parte dell’anno è l’unica residente, sicché all’occorrenza il suo locale funge da farmacia, panetteria, drogheria, punto informativo e altro ancora a seconda delle esigenze dei villeggianti. Senza che l’abbiano votata, Sonia è assessore de facto al turismo: da Milano ha importato la“Fiera degli O bej O bej”, un mercatino di piccolo antiquariato, artigianato e dolciumi che si svolge il ponte dell’Immacolata e dove si mangiano frittelle. Va da sé, preparate da lei.
Giorni come il lunedì si sdoppia: cuoca e cameriera. In quelli di punta l’aiutano un signore ai fornelli e una ragazza ai tavoli. La cucina è al piano di sopra: infila i vassoi nel montacarichi, con sincronismo svizzero scende le scale a riceverli e li porta in tavola. Un menù genuino, che at gava la fam, tipico del territorio ma con rimandi alla provenienza della locandiera. Come il secondo che abbiamo mangiato noi: teneri sbocconcelli di lonza di maiale amalgamati nella verza, accompagnati da morbida polenta (la fanno sempre). Sonia lo definisce “un millesimo di cassoeula”, piatto tipico della tradizione lombarda. Per dolce, una panna cotta al cioccolato. I primi erano stati squisiti agnolotti aromatizzati con foglie di salvia ed una saporita zuppa di riso e verdure. Antipasti vari: affettati, peperoni al bagnetto verde, arrosto e lingua con salsa, lattuga al forno con fonduta. Acqua, vino e caffè. Servizio curato. Il prezzo non lo riportiamo: potreste non crederci, quindi provate.
Dice Sonia che i ritmi frenetici non le mancano, che si trova benissimo, che non si annoia affatto perché gli avventori non mancano e di cose da fare (e da inventarsi: la Fiera) ce ne sono tante. Autoironica, confessa che quando deve scendere a Paesana per compere le viene da dire “vado in città”. Serenamente stoica, racconta che la nevicata dello scorso Natale le seppellì 40 prenotazioni. Gli spazzaneve si erano dimenticati i tornanti che salgono a Pian Munè. Guardò suo figlio (venuto a darle una mano) e disse: “Quando mai ci è capitato di sederci a tavola in un dì di festa?”. Apparecchiarono lo stesso, loro due e una candela.
Pretende le si dia del tu e invita a prendersela comoda: la chitarra alla parete non è mero arredamento. Certo non la impugneresti per cantare, come Vasco, “odio di lunedì”.
Assaporare la vita è esercizio che richiede tempo. Ma gli amici, la montagna e la piola giusta te lo facilitano.
Gg
Postilla: sulla strada del ritorno siamo rimasti incolonnati proprio davanti a dove lavora Madrina. Spontanea l’esclamazione: “Facciamole una sorpresa!”. La sorpresa è stata apprendere che lei era in ferie…
LA LOCANDA di DAMAWILÙ, Frazione Pratoguglielmo, Paesana-Pian Muné, per prenotazioni tel. 0175.98.73.54/347.94.20.956, chiuso il lunedì sera e il martedì tutto il giorno.
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lunedì 21 dicembre 2009
sabato 19 dicembre 2009
Natale capitolino
A volte mi accorgo di come la nostra vita sia eccessivamente orizzontale, tanto da diventare insopportabile. Solo alzare lo sguardo può salvarci. L'orizzonte del nostro vivere è fatto di panorami più grandi delle nostre visuali. Contemplare non è un passatempo, ma è recuperare una vita interiore capace di ridare significato a ogni istante, ad ogni spazio, ad ogni frammento di esistenza.
(sono parole di un amico, Luigi Maria Epicoco)
j.
lunedì 14 dicembre 2009
venerdì 11 dicembre 2009
BONN TON
Mille chilometri a Sud di Bonn, un altro personaggio noto ai settimanali di gossip accettava con serenità e buon gusto il verdetto di un tribunale della Repubblica, che lo aveva appena condannato in primo grado a tre anni e otto mesi per una storia di ricatti fotografici: «Non me ne frega un cazzo di fare il carcere» ha detto Fabrizio Corona. «Quel che c’è scritto in tribunale - La legge è uguale per tutti - è una grandissima stronzata. Non ho fiducia nella legge. Viviamo in un paese di merda. Mi vergogno di essere italiano. E non è che me ne vado perché scappo. Me ne vado perché in questo paese non ci voglio vivere. Ripeto: mi vergogno di essere italiano».
Dopo aver letto le sue parole e visto questa foto, anche noi.
Massimo Gramellini, Buongiorno de LA STAMPA del 11 dicembre 09
giovedì 10 dicembre 2009
Poesia del giorno
Se fossi gatto, miao.
Se fossi cane, bao.
Se fossi tardi, ciao. (CORRADO GUZZANTI,da L'ottavo nano, episodio 3)
j.
Se fossi cane, bao.
Se fossi tardi, ciao. (CORRADO GUZZANTI,da L'ottavo nano, episodio 3)
j.
giovedì 3 dicembre 2009
6 AGOSTO 2010
E' finalmente ufficiale:
il concerto degli U2 a Torino è confermato per il sei agosto, ma a differenza di quanto riportato tempo fa dal venerando Fabrizio Del Noce agli organi di stampa, la location sarà lo stadio Olimpico e non la Reggia di Venaria.
Meglio, la visibilità sarà certamente superiore.
Io, data la prolungata pausa di questi ultimi 6 mesi, non ho perso tempo e i biglietti li ho già presi. ( anzi, me li hanno già presi in pre-sale).
La vendita ufficiale inizia domani, 4 dicembre.
Unica altra data italiana per ora confermata sarà a ROMA l'8 ottobre.
Potrebbe essere una buona occasione per una gita, vero BURGA TRAVEL ?!?
J.
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martedì 1 dicembre 2009
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