mercoledì 19 agosto 2009

TENIBRES DI LUCE

















Il nome non inganni e non dissuada. Il tour (grandioso) del Tenibres – 3031 m sullo spartiacque tra Valle Stura e Val de Tinée, ma più loro che nostro…- ha dispensato luce in almeno tre declinazioni: per la bellezza e la varietà del paesaggio, per il piacere calmo dell’andare a piedi (l’essenza del viaggiare), per gli incontri e le esperienze divertenti e fin spassosi che ha riservato.
Quattro giorni intensi e indimenticabili (con un prologo il mercoledì alle falesie di Sant’Anna di Vinadio), un pieno di bellezza nello sguardo e di serenità nell’animo buoni per quando torni nella “bassa”. E la fatica? Non percepita, non pervenuta, sia durante che dopo.
La bellezza e la varietà del paesaggio, dunque, subito di là del colle del Ferro. Rocce montonate, incantati laghi glaciali in sequenza e cascatelle, che ti inducevano a credere di essere finito molto più a sud, nella Valle delle Meraviglie (quella delle incisioni rupestri sopra Tenda).
E improvvise sculture in calcare (guglie, pinnacoli, un arco perfino), che ti correggevi e pensavi: queste sono le Dolomiti.
E il ricordo del nostro Re di Pietra sulla severa e petrosa cresta che conduce in vetta al Tenibres.
E lo spettacolare “Chemin de l’energie”, otto chilometri di aereo sentiero sempre in quota a tagliare versanti ripidi e dirupati, caso raro in cui alla natura il progresso - il progetto mai realizzato di una mega centrale idroelettrica – anziché togliere ha dato.
E una varietà di fiori e piante da farti rimpiangere di non avere due nozioni due di botanica (ha fatto specie, essendo in pieno Parco del Mercantour, avvistare solo qualche marmotta e nemmeno un camoscio o stambecco o muflone…).
Al Vens l’accoglienza è stata maliziosamente cinefila, con “Selvaggia”, giovane aiuto rifugista in gonnellino, a fare strada allo scriba sulla verticale scala di legno che portava alle camere… Come non ricordare Laura Antonelli (la cameriera Angela) e Turi Ferro (l’adolescente Momo) nel celebre film di Samperi?
Per restare a situazioni cinefile, non è casuale che al “Reflex Boy” (Mr. Marengo) ne sia invece capitata una in stile “Blow-up” di Antonioni: a distanza ha scattato una foto ad un’intrepida naturista intenta a sfidare il freddo lago di Petrus, ma poi lo zoom ha insinuato il dubbio che forse era un uomo…
A cena al Vens i nostri hanno condiviso il tavolo con: due fratelli nizzardi i cui nonni erano emigrati da Roccavione, rimasti così legati alle origini (anche perché la sorella ha sposato “un di nosti”) al punto da saper dire en souplesse “dui purun bagnà en tl’oeli” e cantare “marieme voej marieme/voej deme na mariulà/ca custa l’on ca custa…; e una simpaticissima coppia italiana, Marco e Raffaella, romano che lavora a Milano lui, milanese che lavora(va) a Roma lei, amici comuni a propiziarne il chiasmo sentimentale. Saliti per la passeggiata del giorno, sono stati sedotti dal posto, e insieme al tridente hanno fatto tardi a contare le lacrime di San Lorenzo e a ridere come se si conoscessero da una vita (per la cronaca, di stelle cadenti Michy ne ha viste 10; Raffa 8; Giangi e Marco 5; Bob 2 per “grazia ricevuta”).
Altro rifugio (il Rabuons), altra amicizia con una coppia (e che coppia): Tunin & Lena from Borgo San Dalmazzo, alpinista moschettiere lui per fattezze, indole temeraria e carattere gioviale (e più loquace di Gg!), convinto assertore che la vita riservi sempre “siock positivi”, bastano ottimismo e buona volontà; neofita finto lamentosa e “guregna” (perché innamorata) e schietta lei. Con i nostri hanno condiviso la salita al Tenibres, la discesa nel selvaggio vallone del Piz, la cena e la colazione allo Zanotti, ultimo posto tappa, di nuovo in valle Stura (l'unico in cui il Giangino non si sia innamorato...). Il 3+2 si è sciolto con la sincera promessa, entro l’estate, di un paio di scalate e di altrettanti convivi secondo la classica formula dell’andata (a Burg) e ritorno (a Savjan).
Inedita e forse irripetibile (per quale dei nostri tre eroi?...) l’occasione al refuge de Rabuons (2523 metri di altitudine) di docciarsi alle 18,30 in un box trasparente incastonato contro un masso, incurante di un ragazzo francese dal sorrisetto equivoco in attesa del proprio turno.
Perfettamente comottiano (da zio Julius Comotto) cioè standard, invece, l’orario delle partenze mattutine (mai prima delle 9,30, immancabilmente gli ultimi) e soprattutto quello della salita al colle di Stau, l’ultimo prima di ritornare a Ferrere: tra le 12 e le 14, esposizione sud-est, non un filo di vento!
Infine memorabile, perché necessariamente esibizionistica, l’abluzione finale a Ferrere (ma senza turbare il quieto decoro del villaggio).
Parola chiave, leit-motiv di questa Grande Randonnée, come la chiamano i cugini d’oltralpe, è stata “compensazione” (dalla funzione delle fotocamere digitali). Compensazione tra il ferreo razionalismo marenghiano e la spontanea fantasia di Michy e Giangi, per i quali nuvole e rocce assumevano sembianze antropomorfe; compensazione tra l’efficientismo del primo e la natura contemplativa degli altri; tra la fedeltà di Badola a carte e relazioni e la luciferina attrazione di Asnas per l’ignoto; tra l’aulente bagnoschiuma del Giangino e i miasmi dello zaino di Robertino (ih ih ih…).
Dimezzata dalla assenze di Jean Nonu e Gob Gamel (attesissimi per l’edizione 2010), la fortissima cordata ha beneficiato dell’apporto di Michy alias Mamy: resistenza e spirito d’adattamento da alpinista doc, ma soprattutto premurosità e tanta tanta pazienza nei confronti di bestie come i due di “Pietra”. Ne avrà a sufficienza quando rientreranno anche i due (ex) ragazzi – altrettanto terribili - di “Sangiu”?

Gg


PS1 postvisioni meteo: cinque giorni sui monti e manco una goccia che sia stata una.
PS2 chiosa pubblicitaria: la locanda occitana “La Randoulina” fuori Demonte (già provata in passato), dove il trio ha suggellato ad un ottimo rapporto qualità/prezzo.

5 commenti:

MadrinaInCucina ha detto...

Bravi ! Bellissime foto !
Ma più di tutto .....finalmente ci sono delle donne!!!!!!!!!!!!!
Sante fanciulle!! Tifiamo per loro!
Madrina

claramenteparlando ha detto...

Cara Madrina,
e pensa che doveva esserci anche l'EREDITIERA! Ergo avremmo fatto doppia coppia...
Gg

filippo ha detto...

GIANGI é GAIO! Ho le prove...

claramenteparlando ha detto...

Embè? Anche Giorgi Clooney lo è...
E poi come fai a dirlo? Magari ho dato pacco all'ereditiera perchè avevo già promesso il pacco ad un'altra spasimante...

Gg Gaio (nel senso di felice dopo il bel we appena trascorso...)

claramenteparlando ha detto...

Non ci possiamo assentare un attimo io e Gob, che già ci rimpiazzano con due fanciulle....
ma dov'è finito l'eroico alpinismo di altri tempi??
ed il rispetto per gli anziani??
Nonu