PONCI PONCI PA PA PON.
Rubentus: perchè vincere è facile, quando godi dell'immunità!
J.
lunedì 29 aprile 2013
domenica 28 aprile 2013
mercoledì 24 aprile 2013
25 aprile
In occasione del 25 aprile, pubblico una foto che rappresenta una storia.
Perchè certe storie hanno il dovere di essere raccontate.
Jean
Perchè certe storie hanno il dovere di essere raccontate.
Jean
Una foto, una storia che vale la pena raccontare.
Perche può dimostrare che c’è una speranza. Perché se un gesto vale una vita allora questo gesto ne vale migliaia. Perché nessuno ricorderà mai i nomi di tutte le mani tese quando in mezzo a loro ci sono due braccia conserte.
Quelle di August Landmesser.
Germania Nazista. 13 Giugno 1936, Cantieri navali di Amburgo. Il Fuhrer assiste al varo di una nuova nave. August Landmesser lavora come operaio, con la tessera del partito Nazista in tasca. Il Nazismo ha ormai il potere assoluto e senza tessera sarebbe impossibile anche solo sperare di lavorare.
Da qualche giorno gli hanno comunicato che a causa delle nuove leggi razziali il suo matrimonio con una donna ebrea è nullo, che le due figlie non potranno mai portare il suo cognome, che è accusato di aver “disonorato la razza” e che sarà processato. Non c’è appello nè possibilità di far valere le sue ragioni. Da una parte c’è lui, un operaio tedesco armato solo di forza di volontà e di braccia, dall’altra ci sono l’ideologia, la difesa della razza, la pretesa superiorità di un popolo, un ipotetico e folle onore da tutelare ad ogni costo. Così decide di strappare la tessera del partito e di usare l’unica arma che ha, le sue braccia, per manifestare il dissenso. E si schiera, da solo, contro la più micidiale e spietata macchina da guerra che l’umanità abbia mai conosciuto. Solo. Ed approfitta di quel varo del 13 Giugno per far vedere allo stesso Fuhrer che lui, almeno lui, non è d’accordo. E ci riesce. L’unico a non tendere la mano in mezzo a centinaia di altri. Un gesto apparentemente insignificante che però viene notato e, grazie a dio, fotografato. Il gesto è piccolo ma troppo forte anche per la dittatura più feroce. Troppo rischioso lasciare che anche un uomo soltanto si permetta di non essere d’accordo. Da quel gesto in poi, come aveva immaginato, la sua vita subirà una tragica spirale di conseguenze. Licenziato, ridotto sul lastrico, processato, incarcerato per due lunghi periodi di rieducazione, che però non arriverà mai. Quando viene scarcerato è solo per essere mandato a combattere forzatamente come ultima risorsa umana disponibile, poco prima del crollo del Nazismo. E infine ucciso e sepolto insieme ad altre migliaia di soldati improvvisati e sconosciuti. Se non ci fosse stata questa foto sarebbe rimasto senza memoria e senza giustizia. Senza quel gesto sarebbe stata solo un’altra mano tesa fra le altre.
Il suo essere in disaccordo lo ha reso l’unico, in quel momento, degno di chiamarsi Uomo.
Perche può dimostrare che c’è una speranza. Perché se un gesto vale una vita allora questo gesto ne vale migliaia. Perché nessuno ricorderà mai i nomi di tutte le mani tese quando in mezzo a loro ci sono due braccia conserte.
Quelle di August Landmesser.
Germania Nazista. 13 Giugno 1936, Cantieri navali di Amburgo. Il Fuhrer assiste al varo di una nuova nave. August Landmesser lavora come operaio, con la tessera del partito Nazista in tasca. Il Nazismo ha ormai il potere assoluto e senza tessera sarebbe impossibile anche solo sperare di lavorare.
Da qualche giorno gli hanno comunicato che a causa delle nuove leggi razziali il suo matrimonio con una donna ebrea è nullo, che le due figlie non potranno mai portare il suo cognome, che è accusato di aver “disonorato la razza” e che sarà processato. Non c’è appello nè possibilità di far valere le sue ragioni. Da una parte c’è lui, un operaio tedesco armato solo di forza di volontà e di braccia, dall’altra ci sono l’ideologia, la difesa della razza, la pretesa superiorità di un popolo, un ipotetico e folle onore da tutelare ad ogni costo. Così decide di strappare la tessera del partito e di usare l’unica arma che ha, le sue braccia, per manifestare il dissenso. E si schiera, da solo, contro la più micidiale e spietata macchina da guerra che l’umanità abbia mai conosciuto. Solo. Ed approfitta di quel varo del 13 Giugno per far vedere allo stesso Fuhrer che lui, almeno lui, non è d’accordo. E ci riesce. L’unico a non tendere la mano in mezzo a centinaia di altri. Un gesto apparentemente insignificante che però viene notato e, grazie a dio, fotografato. Il gesto è piccolo ma troppo forte anche per la dittatura più feroce. Troppo rischioso lasciare che anche un uomo soltanto si permetta di non essere d’accordo. Da quel gesto in poi, come aveva immaginato, la sua vita subirà una tragica spirale di conseguenze. Licenziato, ridotto sul lastrico, processato, incarcerato per due lunghi periodi di rieducazione, che però non arriverà mai. Quando viene scarcerato è solo per essere mandato a combattere forzatamente come ultima risorsa umana disponibile, poco prima del crollo del Nazismo. E infine ucciso e sepolto insieme ad altre migliaia di soldati improvvisati e sconosciuti. Se non ci fosse stata questa foto sarebbe rimasto senza memoria e senza giustizia. Senza quel gesto sarebbe stata solo un’altra mano tesa fra le altre.
Il suo essere in disaccordo lo ha reso l’unico, in quel momento, degno di chiamarsi Uomo.
martedì 23 aprile 2013
lunedì 22 aprile 2013
venerdì 19 aprile 2013
giovedì 18 aprile 2013
mercoledì 17 aprile 2013
martedì 16 aprile 2013
Le foto che hanno vinto il Pulitzer
Tanto per non perder memoria di cosa succede in questo mondo
Le hanno scattate in Siria cinque fotografi di Associated Press, e sono insieme bellissime e bruttissime
La Columbia University ha annunciato lunedì 15 aprile i vincitori del premio Pulitzer 2013 per la fotografia. Nella categoria “Feature” il premio è stato vinto dal fotografo free-lance Javier Manzano, che aveva già ottenuto un riconoscimento al World Press Photo 2013, grazie a un’immagine che mostra due guerriglieri siriani ad Aleppo, in Siria, il 18 aprile 2012.
L’altro premio Pulitzer per la fotografia, il “Breaking News”, è stato vinto da una squadra di cinque fotografi dell’agenzia internazionale Associated Press per i reportage “memorabili”, come li definisce lo stesso sito ufficiale del Premio Pulitzer, che ritraggono alcuni momenti della guerra civile in Siria durante gli ultimi due anni. I cinque fotografi sono Rodrigo Abd, Manu Brabo, Narciso Contreras, Khalil Hamra e Muhammed Muheisen.
http://www.ilpost.it/2013/04/16/foto-siria-pulitzer/
M.
Le hanno scattate in Siria cinque fotografi di Associated Press, e sono insieme bellissime e bruttissime
La Columbia University ha annunciato lunedì 15 aprile i vincitori del premio Pulitzer 2013 per la fotografia. Nella categoria “Feature” il premio è stato vinto dal fotografo free-lance Javier Manzano, che aveva già ottenuto un riconoscimento al World Press Photo 2013, grazie a un’immagine che mostra due guerriglieri siriani ad Aleppo, in Siria, il 18 aprile 2012.
L’altro premio Pulitzer per la fotografia, il “Breaking News”, è stato vinto da una squadra di cinque fotografi dell’agenzia internazionale Associated Press per i reportage “memorabili”, come li definisce lo stesso sito ufficiale del Premio Pulitzer, che ritraggono alcuni momenti della guerra civile in Siria durante gli ultimi due anni. I cinque fotografi sono Rodrigo Abd, Manu Brabo, Narciso Contreras, Khalil Hamra e Muhammed Muheisen.
http://www.ilpost.it/2013/04/16/foto-siria-pulitzer/
M.
lunedì 15 aprile 2013
Maledetti
Di qualunque colore, religione,o sesso siano , l'unica cosa certa è che solo dei maledetti schifosi creano morte e terrore in questo modo vile!
M.
M.
domenica 14 aprile 2013
PER QUELLI CHE STANNO SEMPRE CON I BUONI
Jack Hoffman, 7 anni, un tumore al cervello e un touchdown da 69 yard.
Efrem
venerdì 12 aprile 2013
giovedì 11 aprile 2013
Un film generazionale
Se pensate ad un film "moccioso" (inteso come Moccia, lo "scrittore") vi state sbagliando di grosso.
"Bianca come il latte..." , tratto dal romanzo del bravissimo D'Avenia, può certamente definirsi "generazionale" perchè è una storia di ragazzi, come quelli che vedo tutti i giorni entrare nel liceo vicino a casa, e rappresenta uno spaccato giovanile con ingredienti piuttosto anticonvenzionali quali la solidarietà, l'amicizia, la ricerca di Dio, la sofferenza, l'importanza dei sogni, l'innamoramento,la malattia, la morte. Temi, soprattutto qs ultimo, piuttosto rari nella letteratura adolescenziale.
La storia è un insieme di sorrisi e lacrime.
Non sarà un lungometraggio celebrato nel Museo del Cinema di Torino, ma vale il prezzo del biglietto e lascia campo aperto a mille riflessioni visti i temi trattati.
Insomma è un film schietto, amabile, diretto nei contenuti, allegro, non banale..
Non nascondo che mi sono commosso, come ormai mi capita spesso in tutti i film che raccontano di cosa significhi l'esperienza delle chemioterapia, ma al tempo stesso ho riso, perchè gli adolescenti sono divertenti per definizione, e Leo (Filippo Scicchitano ) ne è abile interprete.
"Dio non esiste, prof, tant’è che se scrivi Dio sul cellulare col T9 esce la parola Fin"
Le due figure femminili di Silvia e Beatrice, raffigurano quel dualismo tra passione e amore che incarnano già nel nome: Silvia (nome leopardiano) è l'amore costante, che dura nel tempo perchè fondato su basi solide, è la serenità di una compagna forte, mentre Beatrice (nome dantesco) è fuoco, passione, ardore, follia e insensatezza.
Chi di noi maschietti a quell'età non si sarebbe innamorato di Beatrice (Gaia Weiss) ?
E poi cè TORINO, con quell'angolo di Borgo Dora che amo, e l'insieme degli attori davvero bravi.
Sdolcinata la colonna sonora, affidata ai Modà, giusto compromesso per un film indirizzato ai gggiovani (su qs tema il "vecchio" sono io).
Jean
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Video/?key=49566-10967
"Bianca come il latte..." , tratto dal romanzo del bravissimo D'Avenia, può certamente definirsi "generazionale" perchè è una storia di ragazzi, come quelli che vedo tutti i giorni entrare nel liceo vicino a casa, e rappresenta uno spaccato giovanile con ingredienti piuttosto anticonvenzionali quali la solidarietà, l'amicizia, la ricerca di Dio, la sofferenza, l'importanza dei sogni, l'innamoramento,la malattia, la morte. Temi, soprattutto qs ultimo, piuttosto rari nella letteratura adolescenziale.
La storia è un insieme di sorrisi e lacrime.
Non sarà un lungometraggio celebrato nel Museo del Cinema di Torino, ma vale il prezzo del biglietto e lascia campo aperto a mille riflessioni visti i temi trattati.
Insomma è un film schietto, amabile, diretto nei contenuti, allegro, non banale..
Non nascondo che mi sono commosso, come ormai mi capita spesso in tutti i film che raccontano di cosa significhi l'esperienza delle chemioterapia, ma al tempo stesso ho riso, perchè gli adolescenti sono divertenti per definizione, e Leo (Filippo Scicchitano ) ne è abile interprete.
"Dio non esiste, prof, tant’è che se scrivi Dio sul cellulare col T9 esce la parola Fin"
Le due figure femminili di Silvia e Beatrice, raffigurano quel dualismo tra passione e amore che incarnano già nel nome: Silvia (nome leopardiano) è l'amore costante, che dura nel tempo perchè fondato su basi solide, è la serenità di una compagna forte, mentre Beatrice (nome dantesco) è fuoco, passione, ardore, follia e insensatezza.
Chi di noi maschietti a quell'età non si sarebbe innamorato di Beatrice (Gaia Weiss) ?
E poi cè TORINO, con quell'angolo di Borgo Dora che amo, e l'insieme degli attori davvero bravi.
Sdolcinata la colonna sonora, affidata ai Modà, giusto compromesso per un film indirizzato ai gggiovani (su qs tema il "vecchio" sono io).
Jean
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Video/?key=49566-10967
mercoledì 10 aprile 2013
Cena Solidale
Sabato sera super cena con ricchi premi e cotillons a Manta per raccogliere fondi per l'ospedale di Sololo!
Non potete mancare perché dovrete assaggiare le mie torte!
Mandatemi un sms entro venerdi per adesione!
Non fate i Bugia Nen! E passate parola!
Madrina
Non potete mancare perché dovrete assaggiare le mie torte!
Mandatemi un sms entro venerdi per adesione!
Non fate i Bugia Nen! E passate parola!
Madrina
lunedì 8 aprile 2013
Posticino delizioso
Ci siam finiti venerdì sera per caso nel girovagare senza meta alla ricerca di un aperitivo ma poi, dopo un ottimo prosecco, ci siam fermati a cena , locale delizioso , intimo e curato, servizio semplice ma cortese e familiare, ottima carta dei vini.
Caffè Osteria Bertaina
Mondovì Piazza
Segnalazione speciale per le Acciughe al verde ed il tortino con crema pasticcera e arance amare!
Consigliato!
Madrina
Caffè Osteria Bertaina
Mondovì Piazza
Segnalazione speciale per le Acciughe al verde ed il tortino con crema pasticcera e arance amare!
Consigliato!
Madrina
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BONINO PRESIDENTE
Premetto che il mio sostegno alla candidatura di Emma Bonino quale Presidente della Repubblica è assolutamente personale e pertanto non è la posizione degli altri autori del blog, ma per chi di voi fosse interessato a questa "battaglia", segnalo la nascita di un Comitato che vi prego di seguire.
http://www.boninopresidente.it/
Interessante l'appello del costituzionalista Pace :
http://www.radicali.it/comunicati/20130408/prossimo-presidente-della-repubblica-italiana?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter
Ma soprattutto vi segnalo un motivo in più per sostenere Emma:
la Santanchè ha dichiarato che "Emma Bonino è tutto il contrario di quello che penso"!
http://www.metronews.it/master.php?pagina=notizia.php&id_notizia=12924
Jean
http://www.boninopresidente.it/
Interessante l'appello del costituzionalista Pace :
http://www.radicali.it/comunicati/20130408/prossimo-presidente-della-repubblica-italiana?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter
Ma soprattutto vi segnalo un motivo in più per sostenere Emma:
la Santanchè ha dichiarato che "Emma Bonino è tutto il contrario di quello che penso"!
http://www.metronews.it/master.php?pagina=notizia.php&id_notizia=12924
Jean
venerdì 5 aprile 2013
martedì 2 aprile 2013
Un angolino di paradiso in Val Maira
Chialvetta -Viviere- Monte Estelletta
Se avete bisogno di staccare la spina e trattarvi bene fare un giretto in queste zone, viste meravigliose , cibo ottimo ed abbondante , gite stupende
Menzione d'onore al Rifugio Viviere, che del rifugio ha solo il nome, perché è stupendo, consigliato in inverno perché la neve seleziona la clientela :) ci si arriva solo a piedi con sci o Ciastre
Ottimo in allegra compagnia o x we romantico ;)
Fabrizio vi accoglierà con il sorriso ed un super tagliere sempre pronto!
Link: http://www.rifugiodiviviere.com/pagina.asp?id=1
Consigliato x merenda / aperitivo anche il Ciarbonet café sulla strada x Chiappera , noi siamo riusciti a mangiare un ottimo Fritto misto x aperitivo !
http://www.ciarbonet.com/cafferistorante.aspx
Viva la ValMaira! :)
Madrina
Se avete bisogno di staccare la spina e trattarvi bene fare un giretto in queste zone, viste meravigliose , cibo ottimo ed abbondante , gite stupende
Menzione d'onore al Rifugio Viviere, che del rifugio ha solo il nome, perché è stupendo, consigliato in inverno perché la neve seleziona la clientela :) ci si arriva solo a piedi con sci o Ciastre
Ottimo in allegra compagnia o x we romantico ;)
Fabrizio vi accoglierà con il sorriso ed un super tagliere sempre pronto!
Link: http://www.rifugiodiviviere.com/pagina.asp?id=1
Consigliato x merenda / aperitivo anche il Ciarbonet café sulla strada x Chiappera , noi siamo riusciti a mangiare un ottimo Fritto misto x aperitivo !
http://www.ciarbonet.com/cafferistorante.aspx
Viva la ValMaira! :)
Madrina
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