mercoledì 19 gennaio 2011

martedì 18 gennaio 2011

Punti di vista

A dir poco "strabiliante" il commento pubblicato su "Il Giornale" oggi in edicola a firma di Annamaria Bernardini De Pace relativo le vicende del Premier.
Ero quasi incredulo..
Ve ne riporto alcuni passi, forse i più struggenti...
(alla fine sta a vedere che dobbiamo ancora chiedergli scusa...)
"Un uomo solo e infelice che, al­l’evidenza, ha il terrore della morte.
Perché la morte è il nulla e lui ha tutto. E chi ha tutto non sa mai se è «amato» per se stesso o per quel tutto che può dispensare: denaro, potere, chances . Nel dub­bio, lui dispensa. Forse segue il principio cristiano del «date e vi sarà dato», sperando nella ricom­pensa ultraterrena o forse aspet­tandosi solamente che un giorno uno dei milioni di beneficiati gli rivolga un gesto di gratitudine. Qualcosa che gli riscaldi un cuo­re agghiacciato e atterrito da se stesso, e dal suo essere segregato in ciò che si è esageratamente co­struito intorno.
In realtà lo sfruttato è lui. Chi lo frequenta lo fa per sé, per le opportunità che lui offre, per il denaro che piove dalle sue mani. Perché lui è lo sponsor di ogni derelitto in cerca di fama.
Ora lo fanno passare addirittu­ra come uno sfruttatore di prosti­tute, con buona pace delle pre­sunte prostitute in questione. Il protettore incassa; lui invece elargisce.
Ed elargisce anche perché è un «ganassa», un piacione, un ego­centrico, che vuole essere citato, ricordato, applaudito. Ma anche perché si aspetta una inarrivabi­le carezza sul cuore. Se esistesse il reato di egocen­trismo, sarebbe condannato al­l’ergastolo, persino con il rito ab­breviato e senza sconti. Invece, obiettivamente, è vittima di se stesso e delle sue beneficiate. Ol­tre che degli accigliati, implaca­bili e onnipresenti magistrati.
Lui non è un bandito, non è un criminale, ma un denutrito senti­mentale.
Come lui stesso svela in una canzone da lui scritta: «Quello che il tuo cuore non ha, ti darò, ti darò. / Ogni tua stagione sarò, cambierò i miei giorni e i tuoi; / Nella calda estate se mi vuoi / vento fresco io verrò… / Mille vi­te ancora vivrò, morirò e rinasce­rò… ».

Link all'articolo completo: http://www.ilgiornale.it/interni/alla_fine_lunico_essere_sfruttato_e_berlusconi/18-01-2011/articolo-id=500277-page=0-comments=1

J.

venerdì 14 gennaio 2011

QUANTO E' BRAVO EZIO MAURO!

LE RAGIONI DI MARCHIONNE E LE RAGIONI DI TUTTI

Da una parte c'è la globalizzazione dall'altra si chiama in causa la democrazia. Senza una società solidale, i singoli devono cercare risposte individuali a problemi collettivi

di EZIO MAURO

... La vicenda si compie nella cornice spettacolare e dirimente del referendum, dove si confrontano apertamente il sì e il no. Ma qual è il grado di libertà dell'operaio di Mirafiori che va a votare (qualunque sia la sua scelta), sapendo di avere in realtà una sola risposta a disposizione, perché il no equivale alla perdita del posto di lavoro, per sé e per gli altri? Sarà anche questo un problema di democrazia sostanziale, appunto di libertà, oppure per gli operai valgono regole a parte?




Dico questo pensando che sia un grave errore non partecipare al referendum e comunque non riconoscerne l'esito, che deve essere in ogni caso vincolante per tutti, anche nelle condizioni date. Non solo: credo anche che l'urto della globalizzazione, che ci costringe a fare i conti non soltanto tra noi e gli altri (i Paesi emergenti), ma tra noi e noi, resettando regole e condizioni, non vada lasciato interamente sulle spalle dell'imprenditore. Ma c'è pure un modo per negoziare produttività, competitività, compatibilità salvaguardando nello stesso tempo i diritti legati al lavoro, semplicemente perché sono a vantaggio di tutti e dunque a carico di ciascuno, in quanto fanno parte del contesto democratico in cui viviamo, della moderna civiltà italiana ed europea.

Per questo è stupefacente l'incultura gregaria della sinistra che ha smarrito il quadrante della modernità e della conservazione, e pensa che l'innovazione sia cedere al pensiero dominante perché non ha un'idea propria del lavoro oggi, delle nuove disuguaglianze, del legame tra modernizzazione, partecipazione e solidarietà, come dice Beck, quindi la London School of Economics, non un'università marxista del secolo scorso: "Se il capitalismo globale dissolve il nucleo di valori della società del lavoro si rompe un'alleanza storica tra capitalismo, Stato sociale e democrazia", quella democrazia che è venuta al mondo in Europa proprio "come democrazia del lavoro". Cosa c'è di più innovatore e progressista che difendere questo nesso della modernità occidentale, che lega insieme l'economia di mercato, il welfare e la democrazia quotidiana che stiamo vivendo in questa parte del mondo?



Gregaria la sinistra, parassitaria la destra di governo, che usa la forza altrui esclusivamente per regolare i conti ideologici del Novecento visto che non è riuscita a saldarli per via politica, non avendone l'autorità. Ed è un puro ideologismo, non un semplice infortunio, il plauso del Capo del Governo all'idea che la Fiat debba lasciare l'Italia se dovesse perdere il referendum, punendo Torino, le famiglie operaie, l'indotto, il Paese per leso liberismo, altrui. Come se il dividendo ideologico (peraltro preso a prestito) fosse per il Capo del governo italiano più importante del lavoro, della sicurezza, del destino di una città e di un Paese.



Il vuoto della politica ha impedito di chiedere a Marchionne, mentre fissa nuove regole agli operai, di spiegare natura, rischi e potenzialità dell'investimento promesso, chiarendo anche, se il costo del lavoro pesa per il 7 per cento nel valore di un'automobile, quali sono le garanzie dell'azienda che anche tutto ciò che dà forma al restante 93 per cento si stia rimodellando in funzione delle nuove esigenze del mercato mondializzato, per riguadagnare le quote perdute di competitività: garantendo profitti e lavoro. Se la sfida è globale, riguarda appunto tutto e tutti...

Estratto da un articolo di Ezio Mauro su LaRepubblica del 14/01/2011
 
 
Efrem

giovedì 13 gennaio 2011

mercoledì 12 gennaio 2011

- "A iurnata è 'nu muorzo", la giornata è un morso, è corta, diamoci da fare.
- Ho visto che in italiano esistono due parole, sonno e sogno, dove il napoletano ne porta una sola, suonno. Per noi è la stessa cosa.

MONTEDIDIO - Erri De Luca.

lunedì 10 gennaio 2011

Marocco



Un minuto di silenzio...

Un minuto di silenzio per solidarizzare con i Professori , vessatissima categoria di sottopagati, che dopo quasi venti giorni di ferie da oggi sono costretti a tornare a lavorare.
Per fortuna lo sfruttamento durerà poco: a Pasqua arriveranno altre abbondanti ferie.
(per la cronaca: qualunque contratto "normale" prevede circa 25 giorni di ferie. All'anno.)
Un altro minuto di silenzio per solidarizzare con gli studenti, che stranamente durante questi venti giorni di vacanza non hanno ritenuto che la riforma Gelmini fosse così preoccupante, siccome hanno interrotto le manifestazioni, gli scioperi e le proteste.
J.

mercoledì 5 gennaio 2011

PRECIOUS

Non ho mai capito la tendenza piuttosto diffusa, specie durante i bagordi di fine anno, ad evitare come la peste film che hanno la colpa (e il pregio) di ricordarci che la vita dei più non è paillettes et cotillons.
L'opera seconda di Lee Daniel è la storia, tratta da un libro autobiografico, di Clarissa Precious Jones, un'adolescente di Harlem intrappolata in un corpo così obeso da essere informe, una figlia down e un secondo figlio in arrivo frutto entrambi dell'incesto, una madre tirannica e rancorosa, parassitaria e paranoica.
Una presentazione di questo tipo basterebbe a dissuadere perfino gli stomaci più forti.
E invece è un film da vedere, sì crudo come qualunque film di violenza domestica e degrado sociale (l'altra faccia di NYC: edifici fatiscenti, strade di spacciatori e pattume), ma con accenti di tenerezza e coinvolgimento tali da convincerti che l'umanità e la speranza brillano anche nello squallore e nell'ignoranza più irreversibili.
Il regista scongiura il pietismo facile lavorando sull'immaginario di Clarissa, che quando si rifugia nei territori dei sogni ad occhi aperti - il riconoscimento altrui grazie al successo nel mondo dello spettacolo - non si vede magra ma così com'è, col suo corpaccione ingombrante e limitante eppur vitale.
Soprattutto, "Precious" è un film sul valore primario dell'istruzione quale antidoto all'emarginazione e strumento leale di emancipazione, e volano di aggregazione nel senso di rete di rapporti interpersonali che favoriscono l'accettazione e l'espressione di sè e garantiscono protezione.
E' infatti attraverso l'adesione ad un percorso scolastico alternativo, quantunque problematico, condotto da un'insegnante bella e tenace (e lesbica), insieme ad altre ragazze cosiddette difficili, che Clarissa acquisisce consapevolezza e imbocca finalmente la strada dell'autodeterminazione.
La credibilità del film risiede anche nei ruoli secondari ma affatto irrilevanti, anzi convincenti di Marya Carrie (l'assistente sociale) e Lenny Cravitz (l'infermiere): di primo acchito non riconoscibili se non hai fatto caso al cartellone, in particolare lei, bruttina senza (o grazie al) trucco.
Premiato al Sundance Film Festival, sorta di certificatore di qualità.
E adesso andiamo a varcare l'aldilà del Maestro Clint.

Gg

TO LOVE

No, ragazzi, non è un verbo inglese.
E' un sito, suggeritomi da un collega, per chi ama la città di Torino.
Ogni parola sarebbe di troppo, per cui andate a dare un'occhiata su http://www.tolove.it/
Dal blog del sito ho ritrovato questa divertente foto che testimonia l'integrazione "possibile" con il mondo arabo !
:-)
Jean

martedì 4 gennaio 2011

Buon anno dalla Cler

Buongiorno a tutti e buon anno a voi!
Vi  auguro un buon 2011 !
Clara

HAPPY NEW YEAR

Buon Anno a tutti!
Il blog langue, più nessuno ha nulla da dire?
Inizio io, con una citazione di uno scrittore che amo molto, Erri De Luca, poichè le sue parole mi sembrano un buon auspicio per l'anno nuovo.
Auguri a tutti, perchè possiate trascorrere 365 notti di sogni, e 365 giorni per realizzarli!
Jean

"I desideri dei bambini danno ordini al futuro."
Erri.