Finalmente sto dannatissimo 2009 è finitooooooo!
Un augurio speciale a tutti i lettori del blog per un Nuovo anno che possa vederci protagonisti di sorprese piacevoli.
Domani capiremo che in fondo, rispetto ad oggi, nulla è cambiato,ma la riflessione che vi lascio è del solito Massimo Gramellini:
"La più grande e vera rivoluzione non è volare su mille fiori diversi, ma riuscire a volare in mille modi diversi sullo stesso fiore".
BUON 2010 !!!!!!!
Jean
giovedì 31 dicembre 2009
martedì 29 dicembre 2009
venerdì 25 dicembre 2009
Buon Natale a tutti
Buon Natale a tutti Voi, cari anzi carissimi amici di sempre.
Ho appena letto la bellissima lettera di Gianni.....
Sono felice di essere con Voi anche questo Natale; grazie Enry per i momenti di ieri sera a casa tua.....ci vediamo domenica da Robi...
Vi voglio bene....Buon Natale a ciascuno di voi...Cler
Ho appena letto la bellissima lettera di Gianni.....
Sono felice di essere con Voi anche questo Natale; grazie Enry per i momenti di ieri sera a casa tua.....ci vediamo domenica da Robi...
Vi voglio bene....Buon Natale a ciascuno di voi...Cler
giovedì 24 dicembre 2009
NATALE 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
Appunti
In 35 anni di vita non ho mai sentito fino in fondo cosa fosse la paura, fino a quell'indelebile giorno di giugno in cui un medico con voce tremula, il viso un po' arrossato e lo sguardo imbarazzato mi disse: "La operiamo domattina, perché Lei ha un cancro".
Improvvisamente la vita si è ribaltata, tutto ha assunto una connotazione diversa, ed il mio pensiero è corso agli affetti più cari, alle passioni che mi hanno tenuto fino a quel giorno in Vita, alla lunga e sconosciuta battaglia che mi avrebbe atteso.
Per vincere la paura ho sempre pensato servisse il coraggio.
Non è vero.
Per vincere la paura serve la speranza.
Chiedersi il perchè della malattia, il perchè dovesse toccare proprio a me,è un esercizio tanto inutile quanto privo di senso.
Il cancro colpisce senza guardare la carta d'identità, il carattere, la simpatia o il fisico.
Sapevo solo una cosa: sarei stato chiamato ad una sfida che non ammette risultati incerti,e per vincere sarei stato costretto a trovare in me stesso risorse nuove, più di quanto avessi mai fatto prima.
Ho deciso da subito che avrei concentrato tutti i miei sforzi focalizzandomi sulla speranza di guarire. Una volta che ho guardato in faccia la paura, non ho trovato altra strada per vincerla: esplorare la mia fragilità, nella convinzione che avrei accettato il difficile percorso, ma ne sarei uscito.
Ho sempre continuato a credere in me stesso, nei medici, nelle cure, ed in tutto ciò che mi attaccava alla Vita, non senza momenti di scoraggiamento e delusione.
Nulla sarebbe stato possibile senza la presenza immensamente preziosa di Anna, alla totale collaborazione della mia famiglia, ed al costante calore degli amici.
Sono trascorsi sei mesi, esattamente 181 giorni ed ora posso dire che (almeno per ora) la grande battaglia contro il "bastardo" è vinta.
Sentire l'oncologo pronunciare la frase:"Direi che è fatta!", è stata un'emozione quasi da non crederci.
("Che rumore fa la felicità", per dirla alla Negrita)
181 Giorni in cui ho vissuto in diversi ospedali, varcato fin troppe volte la soglia del "blocco operatorio", ed i miei migliori alleati son stati il cisplatino, l'etoposide e la bleomicina.
Il cancro è stato una grande opportunità, perchè la paura è un'educazione inestimabile, perchè la speranza si coltiva nel dolore delle cure,con silente pazienza e fiducia, perchè si entra a far parte di una "grande comunità".
In Italia ogni anno si ammalano 240 mila persone, e non sono numeri: sono volti, famiglie in lacrime, amici increduli, una montagna di sofferenza, morte, ma anche di forza, coraggio, di attaccamento alla vita ed di voglia di vivere.
Ecco perchè finanziare la ricerca è un dovere di TUTTI, ecco perchè scrivo: per dare speranza a chi sta combattendo!!
Voglio approfittare del blog per ringraziare tutti gli amici che sono stati vicini a me ed Anna in questi difficilissimi mesi, chi in modo quasi quotidiano, chi manifestando anche solo saltuariamente con un sms o una chiamata il segno di una presenza costante con il cuore.
Ho combattuto spinto dalla voglia di vivere che si è generata nei momenti che abbiamo trascorso insieme, recenti o magari lontani nel tempo, ma non per questo meno forti.
Siamo alla vigilia di un Natale che per me rappresenta una Festa ancor più grande, ed arrivarci in buona salute è stato un traguardo conquistato con grande fatica,ma raggiunto "in cordata".
GRAZIE infinite del vostro calore, spero di potervi trasmettere anche solo un frammento della gioia di vivere che sento scorrere nella mie vene.
Jean
Improvvisamente la vita si è ribaltata, tutto ha assunto una connotazione diversa, ed il mio pensiero è corso agli affetti più cari, alle passioni che mi hanno tenuto fino a quel giorno in Vita, alla lunga e sconosciuta battaglia che mi avrebbe atteso.
Per vincere la paura ho sempre pensato servisse il coraggio.
Non è vero.
Per vincere la paura serve la speranza.
Chiedersi il perchè della malattia, il perchè dovesse toccare proprio a me,è un esercizio tanto inutile quanto privo di senso.
Il cancro colpisce senza guardare la carta d'identità, il carattere, la simpatia o il fisico.
Sapevo solo una cosa: sarei stato chiamato ad una sfida che non ammette risultati incerti,e per vincere sarei stato costretto a trovare in me stesso risorse nuove, più di quanto avessi mai fatto prima.
Ho deciso da subito che avrei concentrato tutti i miei sforzi focalizzandomi sulla speranza di guarire. Una volta che ho guardato in faccia la paura, non ho trovato altra strada per vincerla: esplorare la mia fragilità, nella convinzione che avrei accettato il difficile percorso, ma ne sarei uscito.
Ho sempre continuato a credere in me stesso, nei medici, nelle cure, ed in tutto ciò che mi attaccava alla Vita, non senza momenti di scoraggiamento e delusione.
Nulla sarebbe stato possibile senza la presenza immensamente preziosa di Anna, alla totale collaborazione della mia famiglia, ed al costante calore degli amici.
Sono trascorsi sei mesi, esattamente 181 giorni ed ora posso dire che (almeno per ora) la grande battaglia contro il "bastardo" è vinta.
Sentire l'oncologo pronunciare la frase:"Direi che è fatta!", è stata un'emozione quasi da non crederci.
("Che rumore fa la felicità", per dirla alla Negrita)
181 Giorni in cui ho vissuto in diversi ospedali, varcato fin troppe volte la soglia del "blocco operatorio", ed i miei migliori alleati son stati il cisplatino, l'etoposide e la bleomicina.
Il cancro è stato una grande opportunità, perchè la paura è un'educazione inestimabile, perchè la speranza si coltiva nel dolore delle cure,con silente pazienza e fiducia, perchè si entra a far parte di una "grande comunità".
In Italia ogni anno si ammalano 240 mila persone, e non sono numeri: sono volti, famiglie in lacrime, amici increduli, una montagna di sofferenza, morte, ma anche di forza, coraggio, di attaccamento alla vita ed di voglia di vivere.
Ecco perchè finanziare la ricerca è un dovere di TUTTI, ecco perchè scrivo: per dare speranza a chi sta combattendo!!
Voglio approfittare del blog per ringraziare tutti gli amici che sono stati vicini a me ed Anna in questi difficilissimi mesi, chi in modo quasi quotidiano, chi manifestando anche solo saltuariamente con un sms o una chiamata il segno di una presenza costante con il cuore.
Ho combattuto spinto dalla voglia di vivere che si è generata nei momenti che abbiamo trascorso insieme, recenti o magari lontani nel tempo, ma non per questo meno forti.
Siamo alla vigilia di un Natale che per me rappresenta una Festa ancor più grande, ed arrivarci in buona salute è stato un traguardo conquistato con grande fatica,ma raggiunto "in cordata".
GRAZIE infinite del vostro calore, spero di potervi trasmettere anche solo un frammento della gioia di vivere che sento scorrere nella mie vene.
Jean
martedì 22 dicembre 2009
DOVE ASSAPORARE LA VITA
Di lunedì a pranzo doveva essere, e così è stato. Ogni posto ha un rito, ad ogni rito il suo calendario.
Lo scenario era propizio: la disponibilità entusiasta degli amici, un pretesto (ma mica tanto), il paesaggio imbiancato, altra neve imminente nell’aria. E la piola giusta, cioè l’atmosfera.
Quella de “La locanda di Damawilù” (acronimo affettivo) a Pratoguglielmo, quattro case e un campanile pochi chilometri sotto Pian Munè. Non fosse per il passaparola di chi (Beppe Giuggia, Osvaldo Giri) in montagna ci va anche per la convivialità, difficilmente ne verresti a conoscenza. L’ha aperta nell’estate 2007 Sonia Mantovani, empatica e intraprendente signora milanese. Per 25 anni ha gestito un ristorante nella metropoli meneghina, quartiere Sant’Ambrogio. Un figlio d’arte rimasto all’ombra della Madunina. Non riuscendo ad immaginarsela pensionata, amici di Moncalieri le avevano segnalato (in verità quasi imposto) questo angolo della Valle Pò. Va da sé, non ci era mai stata. Per gran parte dell’anno è l’unica residente, sicché all’occorrenza il suo locale funge da farmacia, panetteria, drogheria, punto informativo e altro ancora a seconda delle esigenze dei villeggianti. Senza che l’abbiano votata, Sonia è assessore de facto al turismo: da Milano ha importato la“Fiera degli O bej O bej”, un mercatino di piccolo antiquariato, artigianato e dolciumi che si svolge il ponte dell’Immacolata e dove si mangiano frittelle. Va da sé, preparate da lei.
Giorni come il lunedì si sdoppia: cuoca e cameriera. In quelli di punta l’aiutano un signore ai fornelli e una ragazza ai tavoli. La cucina è al piano di sopra: infila i vassoi nel montacarichi, con sincronismo svizzero scende le scale a riceverli e li porta in tavola. Un menù genuino, che at gava la fam, tipico del territorio ma con rimandi alla provenienza della locandiera. Come il secondo che abbiamo mangiato noi: teneri sbocconcelli di lonza di maiale amalgamati nella verza, accompagnati da morbida polenta (la fanno sempre). Sonia lo definisce “un millesimo di cassoeula”, piatto tipico della tradizione lombarda. Per dolce, una panna cotta al cioccolato. I primi erano stati squisiti agnolotti aromatizzati con foglie di salvia ed una saporita zuppa di riso e verdure. Antipasti vari: affettati, peperoni al bagnetto verde, arrosto e lingua con salsa, lattuga al forno con fonduta. Acqua, vino e caffè. Servizio curato. Il prezzo non lo riportiamo: potreste non crederci, quindi provate.
Dice Sonia che i ritmi frenetici non le mancano, che si trova benissimo, che non si annoia affatto perché gli avventori non mancano e di cose da fare (e da inventarsi: la Fiera) ce ne sono tante. Autoironica, confessa che quando deve scendere a Paesana per compere le viene da dire “vado in città”. Serenamente stoica, racconta che la nevicata dello scorso Natale le seppellì 40 prenotazioni. Gli spazzaneve si erano dimenticati i tornanti che salgono a Pian Munè. Guardò suo figlio (venuto a darle una mano) e disse: “Quando mai ci è capitato di sederci a tavola in un dì di festa?”. Apparecchiarono lo stesso, loro due e una candela.
Pretende le si dia del tu e invita a prendersela comoda: la chitarra alla parete non è mero arredamento. Certo non la impugneresti per cantare, come Vasco, “odio di lunedì”.
Assaporare la vita è esercizio che richiede tempo. Ma gli amici, la montagna e la piola giusta te lo facilitano.
Gg
Postilla: sulla strada del ritorno siamo rimasti incolonnati proprio davanti a dove lavora Madrina. Spontanea l’esclamazione: “Facciamole una sorpresa!”. La sorpresa è stata apprendere che lei era in ferie…
LA LOCANDA di DAMAWILÙ, Frazione Pratoguglielmo, Paesana-Pian Muné, per prenotazioni tel. 0175.98.73.54/347.94.20.956, chiuso il lunedì sera e il martedì tutto il giorno.
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lunedì 21 dicembre 2009
sabato 19 dicembre 2009
Natale capitolino
A volte mi accorgo di come la nostra vita sia eccessivamente orizzontale, tanto da diventare insopportabile. Solo alzare lo sguardo può salvarci. L'orizzonte del nostro vivere è fatto di panorami più grandi delle nostre visuali. Contemplare non è un passatempo, ma è recuperare una vita interiore capace di ridare significato a ogni istante, ad ogni spazio, ad ogni frammento di esistenza.
(sono parole di un amico, Luigi Maria Epicoco)
j.
lunedì 14 dicembre 2009
venerdì 11 dicembre 2009
BONN TON
Mille chilometri a Sud di Bonn, un altro personaggio noto ai settimanali di gossip accettava con serenità e buon gusto il verdetto di un tribunale della Repubblica, che lo aveva appena condannato in primo grado a tre anni e otto mesi per una storia di ricatti fotografici: «Non me ne frega un cazzo di fare il carcere» ha detto Fabrizio Corona. «Quel che c’è scritto in tribunale - La legge è uguale per tutti - è una grandissima stronzata. Non ho fiducia nella legge. Viviamo in un paese di merda. Mi vergogno di essere italiano. E non è che me ne vado perché scappo. Me ne vado perché in questo paese non ci voglio vivere. Ripeto: mi vergogno di essere italiano».
Dopo aver letto le sue parole e visto questa foto, anche noi.
Massimo Gramellini, Buongiorno de LA STAMPA del 11 dicembre 09
giovedì 10 dicembre 2009
Poesia del giorno
Se fossi gatto, miao.
Se fossi cane, bao.
Se fossi tardi, ciao. (CORRADO GUZZANTI,da L'ottavo nano, episodio 3)
j.
Se fossi cane, bao.
Se fossi tardi, ciao. (CORRADO GUZZANTI,da L'ottavo nano, episodio 3)
j.
giovedì 3 dicembre 2009
6 AGOSTO 2010
E' finalmente ufficiale:
il concerto degli U2 a Torino è confermato per il sei agosto, ma a differenza di quanto riportato tempo fa dal venerando Fabrizio Del Noce agli organi di stampa, la location sarà lo stadio Olimpico e non la Reggia di Venaria.
Meglio, la visibilità sarà certamente superiore.
Io, data la prolungata pausa di questi ultimi 6 mesi, non ho perso tempo e i biglietti li ho già presi. ( anzi, me li hanno già presi in pre-sale).
La vendita ufficiale inizia domani, 4 dicembre.
Unica altra data italiana per ora confermata sarà a ROMA l'8 ottobre.
Potrebbe essere una buona occasione per una gita, vero BURGA TRAVEL ?!?
J.
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martedì 1 dicembre 2009
mercoledì 25 novembre 2009
Simply the BEST
Il 25 novembre 2005 moriva a Londra George Best,giocatore Nord Irlandese icona del calcio mondiale, genio e sregolatezza, protagonista alla fine degli anni '60 di una leggenda che ancora oggi porta il suo nome.
Resta infinitamente celebre il suo "motto" di vita:
" Ho speso molti soldi per alcool, belle donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato".
Morì letteralmente consumato dall'alcool, pronunciando quell'ultima frase "Don't die like me", rivolta ai giovani affinchè non cadessero nella trappola della dipendenza.
Se vi capita di atterrare a Belfast, noterete che l'aeroporto della città è a lui dedicato.
J.
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FRASE DEL GIORNO
mercoledì 18 novembre 2009
Regali
Però ci sono dei vantaggi ad essere ricoverati;
una cara amica che mi conosce bene, voleva farmi un regalo che fosse illuminato, che suonasse, che fosse divertente e inutile.
Ottimo regalo: così ho ricevuto queste splendide orecchie da Alce che sfoggerò durante le Feste Natalizie.
Bellissimeeeeeeeeeeeeee! (oltretutto sono un gadget della Lega italiana lotta ai tumori)
J.
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Regali di natale
Yavanna live
Tiferò per le tre sorelle di Sommariva questa sera a X FACTOR, ma per chi potesse ( non io che per ora ho la pancia del tacchino quando è stato squartato,riempito, e ricucito, pronto per esser messo al forno), le YAVANNA suoneranno "aggratiz" al Politeama di BRA sabato sera.
Perchè la musica batte sul DUEEEEEEEE!
J.
Perchè la musica batte sul DUEEEEEEEE!
J.
martedì 17 novembre 2009
BENVENUTI NELLA SLOW ECONOMY
Brutale copia incolla dal blog di Dario Olivero, collaboratore delle pagine culturali di Repubblica, ma dopo aver letto converrete che il contenuto giustifica.
Esempio numero uno. Sono fermo in coda in tangenziale. Io e migliaia di altre automobili. Bloccati. Stiamo facendo tardi al lavoro, i nostri appuntamenti stanno saltando, contiamo nella nostra mente i giorni di vita che passiamo in queste condizioni. Risultato in termini macroeconomici: sto consumando benzina, ho pagato il biglietto in autostrada. Il Pil, Prodotto interno lordo, ha un incremento. Esempio numero due. Sono un neolaureato, ho davanti a me due strade: fare l’insegnante perché lo sento come una missione oppure andare a lavorare in una banca d’affari o come trader. Se scelgo la seconda strada, i guadagni che otterrò e farò ottenere alla mia società incideranno molto di più sul Pil rispetto a uno stipendio statale da insegnante. Risultato: è meglio in termini macroeconomici vendere prodotti finanziari che insegnare filosofia, storia o diritto ai cittadini di domani. Insomma, secondo i criteri di valutazione correnti, la qualità della vita individuale oppure le scelte che possono incedere sulla collettività e cambiare in meglio la società sono al di là di ogni ragionevole buon senso. Meglio chiusi in macchina in tangenziale. Meglio guadagnare tanto e rinunciare a ogni ideale e forse alla propria felicità.
E’ stata chiamata “dittatura del Pil”. L’Europa, la Francia soprattutto, stanno correndo ai ripari poiché hanno capito che i parametri per misurare la qualità della vita di una nazione non può essere demandata a meri fattori economici. E’ nato il Fil, Felicità interna lorda. E’ un’idea orientale. E’ nata nel Bhutan, primo Stato a introdurre questa rivoluzione. Questo è il punto di partenza per parlare del nuovo libro di Federico Rampini, Slow Economy. Da San Francisco a Pechino e ora a New York, Rampini negli ultimi anni ha lavorato per Repubblica a stretto contatto con le due superpotenze, quella americana, ormai una signora in preda a una profonda crisi di mezza età e quella cinese, millenaria ma rinata a nuova adolescenza dopo l’ingresso nel mercato. In questo mondo anfibio, è più facile vedere sotto la patina – di pregiudizio, timore e manicheismo – che avvolge i Paesi asiatici emergenti, le cose che possono essere prese a modello per una società occidentale sempre più affaticata.
Quali? Torniamo all’esempio del traffico. Quante volte è capitato nelle città americane si vedere sfrecciare accanto ai taxi incolonnati, biciclette-calesse guidati da ragazzi e ragazze in forma smagliante che portano uno o due passeggeri a destinazione lasciando gli altri nelle loro lamiere? Anche quella dei risciò è un’idea orientale. Prima era simbolo di sfruttamento coloniale, trapiantata in America è diventata un’altra cosa: risparmio, velocità, emissioni zero, stress zero. In altre parole, esiste in Oriente un modello di sviluppo che, nonostante la furia del neocapitalismo e l’ansia di un Paese che non ancora sconfitto la povertà di massa, ha in sé fattori molto diversi dal modello occidentale che in questi ultimi anni ha mostrato tutte le sue falle dalle bolle esplose, ai titoli tossici, ai superbonus di banchieri colpevoli di aver lasciato sul lastrico milioni di persone, alla distruzione dell’ambiente, alla demolizione sistematica dei diritti del lavoro e del welfare.
Esiste una new green economy che parla cinese, nonostante Kyoto e nonostante la corsa di Pechino al petrolio. Esiste un tipo di consumo che l’Occidente sta riscoprendo a causa della crisi che è frugale, nonostante il Made in China viva sul nostro consumismo. Esiste in tutta l’Asia un’idea di futuro che è ottimista, nonostante i gravi problemi di povertà e malnutrizione ancora aperti. Esiste un modo giapponese di affrontare il mercato del lavoro che dimostra che nel paese più tecnologico del mondo la manodopera aumenta anziché essere sostituita dalle macchine. Tutto questo è Slow, ma non è lento per niente. Succede, succederà, sta succedendo.
Si intitola Slow Economy di Federico Rampini (Mondadori, 17 euro)
Gg
Esempio numero uno. Sono fermo in coda in tangenziale. Io e migliaia di altre automobili. Bloccati. Stiamo facendo tardi al lavoro, i nostri appuntamenti stanno saltando, contiamo nella nostra mente i giorni di vita che passiamo in queste condizioni. Risultato in termini macroeconomici: sto consumando benzina, ho pagato il biglietto in autostrada. Il Pil, Prodotto interno lordo, ha un incremento. Esempio numero due. Sono un neolaureato, ho davanti a me due strade: fare l’insegnante perché lo sento come una missione oppure andare a lavorare in una banca d’affari o come trader. Se scelgo la seconda strada, i guadagni che otterrò e farò ottenere alla mia società incideranno molto di più sul Pil rispetto a uno stipendio statale da insegnante. Risultato: è meglio in termini macroeconomici vendere prodotti finanziari che insegnare filosofia, storia o diritto ai cittadini di domani. Insomma, secondo i criteri di valutazione correnti, la qualità della vita individuale oppure le scelte che possono incedere sulla collettività e cambiare in meglio la società sono al di là di ogni ragionevole buon senso. Meglio chiusi in macchina in tangenziale. Meglio guadagnare tanto e rinunciare a ogni ideale e forse alla propria felicità.
E’ stata chiamata “dittatura del Pil”. L’Europa, la Francia soprattutto, stanno correndo ai ripari poiché hanno capito che i parametri per misurare la qualità della vita di una nazione non può essere demandata a meri fattori economici. E’ nato il Fil, Felicità interna lorda. E’ un’idea orientale. E’ nata nel Bhutan, primo Stato a introdurre questa rivoluzione. Questo è il punto di partenza per parlare del nuovo libro di Federico Rampini, Slow Economy. Da San Francisco a Pechino e ora a New York, Rampini negli ultimi anni ha lavorato per Repubblica a stretto contatto con le due superpotenze, quella americana, ormai una signora in preda a una profonda crisi di mezza età e quella cinese, millenaria ma rinata a nuova adolescenza dopo l’ingresso nel mercato. In questo mondo anfibio, è più facile vedere sotto la patina – di pregiudizio, timore e manicheismo – che avvolge i Paesi asiatici emergenti, le cose che possono essere prese a modello per una società occidentale sempre più affaticata.
Quali? Torniamo all’esempio del traffico. Quante volte è capitato nelle città americane si vedere sfrecciare accanto ai taxi incolonnati, biciclette-calesse guidati da ragazzi e ragazze in forma smagliante che portano uno o due passeggeri a destinazione lasciando gli altri nelle loro lamiere? Anche quella dei risciò è un’idea orientale. Prima era simbolo di sfruttamento coloniale, trapiantata in America è diventata un’altra cosa: risparmio, velocità, emissioni zero, stress zero. In altre parole, esiste in Oriente un modello di sviluppo che, nonostante la furia del neocapitalismo e l’ansia di un Paese che non ancora sconfitto la povertà di massa, ha in sé fattori molto diversi dal modello occidentale che in questi ultimi anni ha mostrato tutte le sue falle dalle bolle esplose, ai titoli tossici, ai superbonus di banchieri colpevoli di aver lasciato sul lastrico milioni di persone, alla distruzione dell’ambiente, alla demolizione sistematica dei diritti del lavoro e del welfare.
Esiste una new green economy che parla cinese, nonostante Kyoto e nonostante la corsa di Pechino al petrolio. Esiste un tipo di consumo che l’Occidente sta riscoprendo a causa della crisi che è frugale, nonostante il Made in China viva sul nostro consumismo. Esiste in tutta l’Asia un’idea di futuro che è ottimista, nonostante i gravi problemi di povertà e malnutrizione ancora aperti. Esiste un modo giapponese di affrontare il mercato del lavoro che dimostra che nel paese più tecnologico del mondo la manodopera aumenta anziché essere sostituita dalle macchine. Tutto questo è Slow, ma non è lento per niente. Succede, succederà, sta succedendo.
Si intitola Slow Economy di Federico Rampini (Mondadori, 17 euro)
Gg
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lunedì 16 novembre 2009
mercoledì 11 novembre 2009
DOVE SEI DIRETTO
Billie: Tutti mi stanno guardando, forse perchè indosso un vestito da 3 dollari...
John: Per loro conta la provenienza, ma è più importante dove sei diretto.
Billie: E tu dove sei diretto?
John: Ovunque tu desideri.
(Johhny Deep e Marion Cotillard al ristorante in "Public Enemies", di Micheal Mann).
Film consigliato. Ma tra l'essere un nemico pubblico e un bastardo senza gloria, non ho dubbi: scelgo di essere il secondo.
Gg
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CINEMA MON AMOUR,
dialoghi memorabili
martedì 10 novembre 2009
Prima Pagina - sabato 28 novembre
Presso il teatro Milanollo di Savigliano ore 21,00
si terrà lo spettacolo
PRIMA PAGINA
di Ben Hecht e Charles McArthur
organizzato dalla onlus : Noi con voi di G. Piano
Ciao
Clara
si terrà lo spettacolo
PRIMA PAGINA
di Ben Hecht e Charles McArthur
organizzato dalla onlus : Noi con voi di G. Piano
Ciao
Clara
15 novembre Dogliani
Domenica a Dogliani si terrà la "Camminata tra i colori della nuova docg Dogliani" camminata non competitiva a passo di cammino e fitwalking. Si transita tra i suggestivi vigneti e tra i luoghi più significativi della Langa di Einaudi.
Percorsi da 6 e 8 km. Ritrovo in p.zza Umberto a Dogliani ore 9,30, partenza ore 10,15.
Io vado...
se qualcuno volesse unirsi...
Buona gg
Clara
Percorsi da 6 e 8 km. Ritrovo in p.zza Umberto a Dogliani ore 9,30, partenza ore 10,15.
Io vado...
se qualcuno volesse unirsi...
Buona gg
Clara
Discorso di Lance Armstrong alla 150a cerimonia di fine anno alla TUFTS UNIVERSITY il 21 maggio 2006 dove ha ricevuto la laurea ad honorem
Ho fatto sport a livello professionale per 20 anni. Conoscevo solo una cosa: come ottenere il meglio soffrendo su una bici. Ma ora tutto è cambiato e mi sono "diplomato" ad un altro livello della mia vita, affrontando nuove sfide.
Nel caso non lo sappiate, mi è stato diagnosticato un cancro ai testicoli nel 1996, non esattamente qualcosa di cui un ragazzo di 25 anni del Texas ami parlare.
Quando finii la chemioterapia, nel dicembre 1996, non ero sicuro che sarei riuscito a tornare per la visita annuale. Sono stato lontano dalla bici per i seguenti 18 mesi. La mia nuova vita è iniziata il giorno in cui ho lasciato l'ospedale, nel dicembre 1996. Il mio medico mi prese da parte e mi disse: "Voglio parlare con te del "dovere di guarigione". Puoi uscire di qui come privato cittadino che non condividerà mai la sua storia, che spera e va avanti o al contrario dichiarare apertamente: Sono un sopravvissuto del cancro e ne sono orgoglioso. Ha cambiato la mia vita per sempre, e vi racconterò la mia storia."
Ho scelto questa seconda strada. Ho scelto una "cittadinanza attiva". E sfido tutti voi a scegliere questa mia stessa strada.
La mia educazione è stata la malattia. La mia formazione è stata su un letto di morte.
Ho capito che l'unico modo di vivere è attivamente, come cittadini attivi.
Uscito dall'ospedale, non ho mai pensato che avrei ripreso la bicicletta, di riprendere lo sport, di vincere una sola tappa del Tour. Ma è successo e questo mi ha dato l'opportunità di andare in molti luoghi e condividere la mia storia e cercare di dare speranza a milioni di persone in tutto il mondo. Per questo mi sento benedetto: per avere avuto questa opportunità. Potreste non avere mai una tale opportunità a livello mondiale, ma disponete tutti di una vostra opportunità, a partire da casa vostra.
Nel 1998, quando ho deciso di ritornare, non c'erano garanzie nè certezze. Pensavo che, dal momento che ero stato così malato, se ero riuscito a liberare il mio corpo da tutto il cancro, sarei ritornato ed avrei vinto subito. Avevo metastasi all'addome, al polmone e cerebrali e ho pensato, "Sbarazziamoci di tutta questa roba e sarò in grado di vincere qualunque cosa." Spirito agonistico, mi allenai con quell'idea.
La realtà è stata, invece, che non ho vinto. Peggio ancora, mi sono disinnamorato dello sport e della bici. Ho smesso e sono tornato a casa nella primavera del 1998. Questa è una storia che nessuno racconta. Avevo chiuso con la bicicletta per sempre. Ho preso a vedermi con i miei amici a bere birra e giocare a golf. Non stavo vivendo assolutamente la vita di un atleta professionista fino a quando, un giorno, alcuni amici mi hanno preso da parte e mi hanno detto: "Devi a tornare a correre in bicicletta, almeno finisci la stagione. Hai preso l'impegno con la tua squadra e con i sopravvissuti al cancro che ci avresti provato. Devi almeno finire l'anno ".
Così sono andato in un campo di allenamento, con un coach e un amico. Per otto giorni sotto la pioggia battente a 5 gradi, ho ritrovato l'amore per la bici. Questo è stato l'inizio della rimonta, il resto è storia. Alla fine del 1998, ho deciso di concentrarmi su una cosa: la più grande corsa in bicicletta del mondo. Non so di preciso come sono passato dal non essere sicuro di voler gareggiare ancora a: "Perché semplicemente non vinciamo la più difficile competizione di bici al mondo? Tutto si giocava sul rischio e sulle opportunità da cogliere. Eppure, allo stesso tempo è stato un periodo sereno, perché quando nessuno si aspetta molto da te e tu non ti aspetti molto da te stesso, non vi è alcun rischio. Ed ho vinto. E poi ancora.
Pochi anni fa, Nike è venuta da me e mi ha detto, "Vogliamo creare un bracciale giallo per la tua causa. Abbiamo queste bande chiamate 'ballers' perché le abbiamo fatte per i giocatori di basket. Vogliamo farne cinque milioni gialle per il tuo programma, LIVESTRONG, ve le daremo così potrete venderle per 1 dollaro ". Scherzammo parecchio su ciò che avremmo potuto fare con 5 milioni di bande di colore giallo con la scritta "LIVESTRONG" ("Vivi intensamente"). Sorprendentemente demmo via tutti i 5 milioni rapidamente, non siamo riusciti a tenere il passo con la domanda ed attualmente ne abbiamo 55 milioni in giro per il mondo.
La gente ama essere attiva per una buona causa. Naturalmente, mi rendo conto che non tutti i 55 milioni di persone si occupano di lotta contro il cancro. Vedo gente fumare indossando il mio bracciale. Però la maggior parte di loro si è interessata e ama sentirsi coinvolta nella mia causa. Per esempio, se volessi mobilitare questo gruppo di persone e creare un esercito "LIVESTRONG", e diciamo riuscissimo a coinvolgere anche solo il cinque per cento di quelle persone, avremmo quasi tre milioni di persone in tutto il mondo, che hanno detto: "Siamo preoccupati, chiediamo questo cambiamento e vogliamo cambiare." Questo creerebbe un vero cambiamento. Il presidente degli USA ha vinto le elezioni nel 2000 con solo 500.000 voti. Il cambiamento avverrà per forza. Questo è il potere del popolo e dell'essere cittadini attivi.
Per tutto quanto vi ho raccontato, sfido anche voi a trovare il vostro "dovere di guarigione". Cercate dentro di voi cosa significa per voi il "dovere di guarigione". Siate attivi. Siate coinvolti. Fatevi ascoltare. Siate aggressivi. Siate intelligenti. Siate furbi. Non abbiate paura. Siamo in grado di influenzare il cambiamento in tutto il mondo. Sono entusiasta. Amo lottare. Abbiamo tutti una buona causa per cui abbiamo bisogno di combattere. Vi auguro buona fortuna. Possiamo fare davvero la differenza. Quindi non dimenticate di vivere intensamente (live strong)!
Lance Armstrong è un sopravvissuto al cancro ed è sette volte campione del Tour de France.
-----------------------------------------------------------------------------------
Scusate la lunghezza del post, ma vale la pena dedicarci qualche minuto, pensando che in questi giorni si raccolgono fondi per la lotta al CANCRO, e vi giuro sulla mia pelle che la questione è davvero importante!
J.
Nel caso non lo sappiate, mi è stato diagnosticato un cancro ai testicoli nel 1996, non esattamente qualcosa di cui un ragazzo di 25 anni del Texas ami parlare.
Quando finii la chemioterapia, nel dicembre 1996, non ero sicuro che sarei riuscito a tornare per la visita annuale. Sono stato lontano dalla bici per i seguenti 18 mesi. La mia nuova vita è iniziata il giorno in cui ho lasciato l'ospedale, nel dicembre 1996. Il mio medico mi prese da parte e mi disse: "Voglio parlare con te del "dovere di guarigione". Puoi uscire di qui come privato cittadino che non condividerà mai la sua storia, che spera e va avanti o al contrario dichiarare apertamente: Sono un sopravvissuto del cancro e ne sono orgoglioso. Ha cambiato la mia vita per sempre, e vi racconterò la mia storia."
Ho scelto questa seconda strada. Ho scelto una "cittadinanza attiva". E sfido tutti voi a scegliere questa mia stessa strada.
La mia educazione è stata la malattia. La mia formazione è stata su un letto di morte.
Ho capito che l'unico modo di vivere è attivamente, come cittadini attivi.
Uscito dall'ospedale, non ho mai pensato che avrei ripreso la bicicletta, di riprendere lo sport, di vincere una sola tappa del Tour. Ma è successo e questo mi ha dato l'opportunità di andare in molti luoghi e condividere la mia storia e cercare di dare speranza a milioni di persone in tutto il mondo. Per questo mi sento benedetto: per avere avuto questa opportunità. Potreste non avere mai una tale opportunità a livello mondiale, ma disponete tutti di una vostra opportunità, a partire da casa vostra.
Nel 1998, quando ho deciso di ritornare, non c'erano garanzie nè certezze. Pensavo che, dal momento che ero stato così malato, se ero riuscito a liberare il mio corpo da tutto il cancro, sarei ritornato ed avrei vinto subito. Avevo metastasi all'addome, al polmone e cerebrali e ho pensato, "Sbarazziamoci di tutta questa roba e sarò in grado di vincere qualunque cosa." Spirito agonistico, mi allenai con quell'idea.
La realtà è stata, invece, che non ho vinto. Peggio ancora, mi sono disinnamorato dello sport e della bici. Ho smesso e sono tornato a casa nella primavera del 1998. Questa è una storia che nessuno racconta. Avevo chiuso con la bicicletta per sempre. Ho preso a vedermi con i miei amici a bere birra e giocare a golf. Non stavo vivendo assolutamente la vita di un atleta professionista fino a quando, un giorno, alcuni amici mi hanno preso da parte e mi hanno detto: "Devi a tornare a correre in bicicletta, almeno finisci la stagione. Hai preso l'impegno con la tua squadra e con i sopravvissuti al cancro che ci avresti provato. Devi almeno finire l'anno ".
Così sono andato in un campo di allenamento, con un coach e un amico. Per otto giorni sotto la pioggia battente a 5 gradi, ho ritrovato l'amore per la bici. Questo è stato l'inizio della rimonta, il resto è storia. Alla fine del 1998, ho deciso di concentrarmi su una cosa: la più grande corsa in bicicletta del mondo. Non so di preciso come sono passato dal non essere sicuro di voler gareggiare ancora a: "Perché semplicemente non vinciamo la più difficile competizione di bici al mondo? Tutto si giocava sul rischio e sulle opportunità da cogliere. Eppure, allo stesso tempo è stato un periodo sereno, perché quando nessuno si aspetta molto da te e tu non ti aspetti molto da te stesso, non vi è alcun rischio. Ed ho vinto. E poi ancora.
Pochi anni fa, Nike è venuta da me e mi ha detto, "Vogliamo creare un bracciale giallo per la tua causa. Abbiamo queste bande chiamate 'ballers' perché le abbiamo fatte per i giocatori di basket. Vogliamo farne cinque milioni gialle per il tuo programma, LIVESTRONG, ve le daremo così potrete venderle per 1 dollaro ". Scherzammo parecchio su ciò che avremmo potuto fare con 5 milioni di bande di colore giallo con la scritta "LIVESTRONG" ("Vivi intensamente"). Sorprendentemente demmo via tutti i 5 milioni rapidamente, non siamo riusciti a tenere il passo con la domanda ed attualmente ne abbiamo 55 milioni in giro per il mondo.
La gente ama essere attiva per una buona causa. Naturalmente, mi rendo conto che non tutti i 55 milioni di persone si occupano di lotta contro il cancro. Vedo gente fumare indossando il mio bracciale. Però la maggior parte di loro si è interessata e ama sentirsi coinvolta nella mia causa. Per esempio, se volessi mobilitare questo gruppo di persone e creare un esercito "LIVESTRONG", e diciamo riuscissimo a coinvolgere anche solo il cinque per cento di quelle persone, avremmo quasi tre milioni di persone in tutto il mondo, che hanno detto: "Siamo preoccupati, chiediamo questo cambiamento e vogliamo cambiare." Questo creerebbe un vero cambiamento. Il presidente degli USA ha vinto le elezioni nel 2000 con solo 500.000 voti. Il cambiamento avverrà per forza. Questo è il potere del popolo e dell'essere cittadini attivi.
Per tutto quanto vi ho raccontato, sfido anche voi a trovare il vostro "dovere di guarigione". Cercate dentro di voi cosa significa per voi il "dovere di guarigione". Siate attivi. Siate coinvolti. Fatevi ascoltare. Siate aggressivi. Siate intelligenti. Siate furbi. Non abbiate paura. Siamo in grado di influenzare il cambiamento in tutto il mondo. Sono entusiasta. Amo lottare. Abbiamo tutti una buona causa per cui abbiamo bisogno di combattere. Vi auguro buona fortuna. Possiamo fare davvero la differenza. Quindi non dimenticate di vivere intensamente (live strong)!
Lance Armstrong è un sopravvissuto al cancro ed è sette volte campione del Tour de France.
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Scusate la lunghezza del post, ma vale la pena dedicarci qualche minuto, pensando che in questi giorni si raccolgono fondi per la lotta al CANCRO, e vi giuro sulla mia pelle che la questione è davvero importante!
J.
lunedì 9 novembre 2009
mercoledì 4 novembre 2009
Auguri ANNA
Dal 1 gennaio 2010 parte la CLASS ACTION
Dal 1 gennaio 2010 sarà possibile promuovere, anche nel nostro ordinamento, azioni di classe che consentiranno la tutela di small claims riferibili a più consumatori colpiti dal medesimo illecito.
la CA, circostritta ai processi di ACQUISTO e CONSUMO, sarà applicabile in sole 3 ipotesi derivanti da:
1. responsabilità contrattuale
2. responsabilità del produttore
3. pratiche commerciali scorrette
quadro normativo: legge 99, 23.07.09 e art, 140-bis, comma 1 Codice del Consumo
Clara
la CA, circostritta ai processi di ACQUISTO e CONSUMO, sarà applicabile in sole 3 ipotesi derivanti da:
1. responsabilità contrattuale
2. responsabilità del produttore
3. pratiche commerciali scorrette
quadro normativo: legge 99, 23.07.09 e art, 140-bis, comma 1 Codice del Consumo
Clara
martedì 3 novembre 2009
Per quelli che ...
Per tutti quelli che, come me, non passa giorno che non pensino a Lei,
per quelli che ogni giorno vorrebbero tornare da Lei,
per quelli che basta vederla di sfuggita in un film e pensano subito a "volare" da Lei,
per quelli che pensano chissà che bello l'autunno da Lei....
Vi posto il link ad un bellissimo sito per gli innamorati di NY , che posta ogni giorno bellissime foto scattate in giro per la città con tutte le glamour news!
Cliccate sul titolo ....
lunedì 2 novembre 2009
Domada
Ma secondo Voi, gli amici di Marrazzo gli avranno voltato le spalle...?
Io non azzerderei...
F.
Io non azzerderei...
F.
KAISER SOSE
Ho passato gli anni giovanili a leggere libri e ascoltare lezioni universitarie in cui menti raffinatissime decrittavano i meccanismi del potere, spiegavano il sistema, ne squadernavano le intricate logiche. Per tutto quel tempo ho avuto un'impressione: che la strategia, la logica, la geniale macchinazione non fossero nel testo, ma nell'esegesi, che fossero il prodotto di una lettura molto più intelligente della realtà stessa, che il potere (democristiano, conservatore, repubblicano) fosse in realtà ben più sempliciotto (comanda chi ha i soldi in tasca e il fucile in mano), ma in seconda battuta utilizzasse volentieri quegli schemi che non si era mai sognato e i suoi critici gli attribuivano, rendendoli infine realtà.
In questi anni mi tocca assistere al contrario. Le migliori menti del nostro tempo si riuniscono, analizzano la situazione, verificano i percorsi di persuasione e che cosa ne concludono? L'ideologo è Antonio Ricci, il manovratore Alfonso Signorini. Il trucco che ha ipnotizzato una popolazione è l'esibizione di un paio di ragazze in bikini. Il ricettario alchemico è un rotocalco. Era una palla richiamarsi a Habermas o alla sussunzione pragmatica di Dewey, ma la manipolazione del consenso denunciata sfogliando "Chi" se non è un gioco di società è una resa intellettuale. E finanche morale. Ci dev'essere qualcuno che ride leggendo tutto questo, molto più che ascoltando le battute di Greggio e Iacchetti o l'Alfonso show su Radio Montecarlo (come si può concepire il Male e stridulare per Ferdy del Grande Fratello?). Qualcuno che non vedete mai in tv, non sentite alla radio, che non scrive sui giornali. Kayser Sose. Pronto a scommettere che è uno di quelli che criticavano il sistema trent'anni fa.
E per stasera ho deciso di rivedermi "I soliti sospetti".
Buona ripresa a todos
Gg
In questi anni mi tocca assistere al contrario. Le migliori menti del nostro tempo si riuniscono, analizzano la situazione, verificano i percorsi di persuasione e che cosa ne concludono? L'ideologo è Antonio Ricci, il manovratore Alfonso Signorini. Il trucco che ha ipnotizzato una popolazione è l'esibizione di un paio di ragazze in bikini. Il ricettario alchemico è un rotocalco. Era una palla richiamarsi a Habermas o alla sussunzione pragmatica di Dewey, ma la manipolazione del consenso denunciata sfogliando "Chi" se non è un gioco di società è una resa intellettuale. E finanche morale. Ci dev'essere qualcuno che ride leggendo tutto questo, molto più che ascoltando le battute di Greggio e Iacchetti o l'Alfonso show su Radio Montecarlo (come si può concepire il Male e stridulare per Ferdy del Grande Fratello?). Qualcuno che non vedete mai in tv, non sentite alla radio, che non scrive sui giornali. Kayser Sose. Pronto a scommettere che è uno di quelli che criticavano il sistema trent'anni fa.
E per stasera ho deciso di rivedermi "I soliti sospetti".
Buona ripresa a todos
Gg
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venerdì 30 ottobre 2009
mercoledì 28 ottobre 2009
U2ube
La notizia ha fatto il giro del mondo, ed è stato un successo planetario.
Sicuramente lo avrete letto sui giornali, ma il blog vi offre il link diretto (clikkando QUI)
per vedere su YOUTUBE tutto il concerto che gli U2 hanno tenuto al Rose Bowl di Las Vegas.
Impressionante la qualità delle immagini.
BUONA VISIONE!!!!!!
J.
lunedì 26 ottobre 2009
Immagini di viaggio.....
Il 30 ottobre, presso il centro polifunzionale Giovanni Arpino di BRA ore 21
la SAC International in collaborazione con KEL12
organizza una serata di proiezioni ....
per VIAGGIATORI CURIOSI...
Ciao,
Clara
la SAC International in collaborazione con KEL12
organizza una serata di proiezioni ....
per VIAGGIATORI CURIOSI...
Ciao,
Clara
sabato 24 ottobre 2009
AUGURI PRESIDENTE!
Congratulazioni alla nostra CLER per la sua elezione a PRESIDENTE della Consulta delle PARI OPPORTUNITA'.
Siamo orgogliosi di questa nomina, certi che questo sia soltanto l'inizio di una nuova carriera politica.
Ci permettiamo però di suggerire un nuovo motto per simboleggiare la lotta verso la politica di discriminazione che sta opprimendo il nostro Paese:
" Basta escort, vogliamo pari opportunità anche per gli GIGOLO'!"
Buon lavoro al nostro Presidente !
J.
martedì 20 ottobre 2009
A long long time ago...
venerdì 16 ottobre 2009
mercoledì 14 ottobre 2009
venerdì 9 ottobre 2009
Barzelletta...
La maestra chiede a Francesco: Ci sono 5 uccelli appollaiati su un ramo. Se si spara ad uno degli uccelli, quanti ne rimangono?
Il bambino risponde: Nessuno perchè con il rumore dello sparo voleranno via tutti.
La maestra: Beh, la risposta giusta era 4 ma ...mi piace come ragioni.
Allora Francesco dice: Posso farle io una domanda adesso?
La maestra: Va bene Francesco.
Allora: ci sono tre donne sedute su una panchina che mangiano il gelato. Una lo lecca delicatamente ai lati, la seconda lo ingoia tutto fino al cono, mentre la terza da piccoli morsi in cima al gelato. Quale delle tre è sposata?
L'insegnante arrossisce e risponde: Suppongo la seconda quella che ingoia il gelato fino al cono.
E Francesco: Beh, la risposta corretta sarebbe quella con la fede, ma mi piace come ragiona !!!
F.
Il bambino risponde: Nessuno perchè con il rumore dello sparo voleranno via tutti.
La maestra: Beh, la risposta giusta era 4 ma ...mi piace come ragioni.
Allora Francesco dice: Posso farle io una domanda adesso?
La maestra: Va bene Francesco.
Allora: ci sono tre donne sedute su una panchina che mangiano il gelato. Una lo lecca delicatamente ai lati, la seconda lo ingoia tutto fino al cono, mentre la terza da piccoli morsi in cima al gelato. Quale delle tre è sposata?
L'insegnante arrossisce e risponde: Suppongo la seconda quella che ingoia il gelato fino al cono.
E Francesco: Beh, la risposta corretta sarebbe quella con la fede, ma mi piace come ragiona !!!
F.
martedì 6 ottobre 2009
Cavalca l'onda...
Sono forse ripetitivo nell'inserire post riguardanti il boss, ma so che tra i lettori del blog vi sono diversi ammiratori, per cui non posso che segnalarvi il video sottostante, quantomeno perchè ha dell'incredibile nel modo in cui Bruce torna sul palco.
la performance è del 3 ottobre scorso, Giants Stadium di N.Y.
DA VEDERE FINO IN FONDO !
p.s.: cercando su youtube "Wrecking ball" ascolterete il brano inedito che Bruce sta proponendo al pubblico americano i questi giorni.
Jean
la performance è del 3 ottobre scorso, Giants Stadium di N.Y.
DA VEDERE FINO IN FONDO !
p.s.: cercando su youtube "Wrecking ball" ascolterete il brano inedito che Bruce sta proponendo al pubblico americano i questi giorni.
Jean
sabato 3 ottobre 2009
Happy Birthday Michelle
venerdì 2 ottobre 2009
giovedì 1 ottobre 2009
AUGURI MICHELLE !!
U2 TOUR 2010 !!
Vi parrà forse un po' troppo presto, ma a me, rimasto a secco nel 2009, è già venuta l'acquolina in bocca.
GLi u2 hanno già annunciato nuove date del loro Tour in Europa anche per l'estate 2010!
Per ora non vi sono concerti previsti in Italia, ma perché non pensare ad una gita settembrina a Siviglia, a Parigi o a Coimbra???
Ne parleremo ancora:
per ora lasciatemi sognare un po' dopo mesi di letargo...
J.
GLi u2 hanno già annunciato nuove date del loro Tour in Europa anche per l'estate 2010!
Per ora non vi sono concerti previsti in Italia, ma perché non pensare ad una gita settembrina a Siviglia, a Parigi o a Coimbra???
Ne parleremo ancora:
per ora lasciatemi sognare un po' dopo mesi di letargo...
J.
lunedì 28 settembre 2009
L'ottimismo non fa bene...
"La dieta è più difficile per le persone ottimiste"
Chi affronta la vita con positività - hanno evidenziato i ricercatori giapponesi - si preoccupa meno di salute e forma fisica. E fatica a dimagrire
ROMA - Ottimisti, attenti. Se la positività può mettere al riparo da tanti problemi e aiutare a vivere meglio, non vi sarà utile per dimagrire. Lo ha scoperto un team di ricercatori giapponesi, che ha studiato la correlazione tra carattere e dimagrimento. Il risultato? I più ottimisti e sicuri di sè faticano a perdere peso.
I ricercatori della Doshisha University hanno esaminato il profilo caratteriale di 101 obesi in cura presso il centro del Kansai Medical University Ospital. I pazienti hanno seguito per sei mesi un programma che prevedeva dieta, attività fisica e un supporto psicologico. Lo studio ha messo in evidenza che chi di loro aveva conquistato maggiore consapevolezza della situazione e della sua forma fisica era riuscito a dimagrire di più rispetto agli ottimisti inguaribili.
Quindi le emozioni negative - in piccole dosi - sembrano non far male, anzi. Preoccuparsi per il proprio stato di salute può spingere a cambiare seriamente stile di vita. Fondamentale in questo un valido supporto psicologico: "E' importante", spiegano i ricercatori, "potenziare l'autocontrollo e l'attenzione verso se stessi, per ridurre lo stress psicologico e conservare la nuova taglia".
Da "Repubblica"
Madrina
Chi affronta la vita con positività - hanno evidenziato i ricercatori giapponesi - si preoccupa meno di salute e forma fisica. E fatica a dimagrire
ROMA - Ottimisti, attenti. Se la positività può mettere al riparo da tanti problemi e aiutare a vivere meglio, non vi sarà utile per dimagrire. Lo ha scoperto un team di ricercatori giapponesi, che ha studiato la correlazione tra carattere e dimagrimento. Il risultato? I più ottimisti e sicuri di sè faticano a perdere peso.
I ricercatori della Doshisha University hanno esaminato il profilo caratteriale di 101 obesi in cura presso il centro del Kansai Medical University Ospital. I pazienti hanno seguito per sei mesi un programma che prevedeva dieta, attività fisica e un supporto psicologico. Lo studio ha messo in evidenza che chi di loro aveva conquistato maggiore consapevolezza della situazione e della sua forma fisica era riuscito a dimagrire di più rispetto agli ottimisti inguaribili.
Quindi le emozioni negative - in piccole dosi - sembrano non far male, anzi. Preoccuparsi per il proprio stato di salute può spingere a cambiare seriamente stile di vita. Fondamentale in questo un valido supporto psicologico: "E' importante", spiegano i ricercatori, "potenziare l'autocontrollo e l'attenzione verso se stessi, per ridurre lo stress psicologico e conservare la nuova taglia".
Da "Repubblica"
Madrina
FUORICLASSE
Il tipo nella foto (un Eistein senza baffi, un Allevi senza occhiali, come preferite) si chiama Malcom Gladwell, guru americano autore di libri di successo dal taglio sociologico. L'ultimo s'intitola "Outliers" e cerca di capire come nasca e maturi un fuoriclasse. La conclusione cui perviene è che il talento è sopravvalutato, molto di più incidono l'ambiente, le circostanze favorevoli e soprattutto un'applicazione dura e tenace. Il nostro Romagnoli lo ha incontrato per Repubblica. Dall'intervista, interessante e godibile (obviously), mi limito ad estrapolare la coda, illuminante spunto di riflessione per questo inizio di settimana (e oltre). Di seguito il link per leggersela integralmente.
Potrà sembrare curioso chiederlo a uno che ha scritto una "teoria del successo", ma è una cosa così importante averlo? È necessario essere approvati da una società che giudica con questi criteri? E guardando chi ha successo oggi, non esattamente dei Beatles, non è legittimo aver voglia di fallire?
"Concordo sul fatto che il successo non sia un punto d'arrivo. Il punto d'arrivo è fare qualcosa di significativo. Non è avere ricchezza o fama, ma trovare un senso per il proprio operato. Chi ci riesce ha il vero successo. E sono meno di quelli che ottengono soldi o celebrità".
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/persone/gladwell/gladwell/gladwell.html
Gg
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domenica 27 settembre 2009
giovedì 24 settembre 2009
La canzone del giorno
Stamattina mi son svegliato con questa canzone, azzeccatissima per la mia settimana!
F.
F.
mercoledì 23 settembre 2009
AUGURI AL BOSS !!
BUON COMPLEANNO BOSS !!!!
Impossibile oggi non immaginarti al "Mary's place" a far festa...
J.
Impossibile oggi non immaginarti al "Mary's place" a far festa...
J.
lunedì 21 settembre 2009
Battuta del giorno
"Come ci si può fidare del genere umano, quando hanno dovuto inventare le toilette autoigienizzanti perché non tiriamo neanche la catena?"
dal film:"BASTA CHE FUNZIONI" di W.Allen
J.
dal film:"BASTA CHE FUNZIONI" di W.Allen
J.
sabato 19 settembre 2009
LUANA BIZ!!!
E' iniziata la stagione televisiva di X-FACTOR e noi affezionati video-ascoltatori già abbiamo fatto le prime valutazioni.
Anna ed io abbiamo eletto a nostri beniamini per questa edizione i LUANA BIZ, naturalmente pronti a ricrederci all'arrivo di nuovi talenti.
Speriamo che alla dozzina di lettori affezionati al blog piaccia l'esibizione che trovate allegata.
VAI LUANA !!!!
J and A
Anna ed io abbiamo eletto a nostri beniamini per questa edizione i LUANA BIZ, naturalmente pronti a ricrederci all'arrivo di nuovi talenti.
Speriamo che alla dozzina di lettori affezionati al blog piaccia l'esibizione che trovate allegata.
VAI LUANA !!!!
J and A
mercoledì 16 settembre 2009
venerdì 11 settembre 2009
mercoledì 9 settembre 2009
AL PAGARI'
Era da tempo che desideravo andarci, affascinato dal fatto che è il rifugio più lontano e sperduto delle nostre montagne, sorta di Shangri-La in alta Valle Gesso(circa 4 h. di cammino, 2630 m. s.l.m., 1400 metri di dislivello da San Giacomo d'Entracque); dalla curiosità di conoscere il gestore, Andrea Pittavino in arte Aladar, il suo sincero e coerente stile di vita ispirato alla filosofia tibetana (nessuna ridicola posa New Age); dalla voglia di provare la sua ottima cucina rigorosamente vegetariana (ma sostanziosa), accompagnandola con un paio di pinte di Pagarina, la deliziosa birra di nicchia che Aladar produce artigianalmente.
Un luogo dove tornarci con altri amici, per consentire anche a loro di assaporare un'atmosfera accogliente, magica e vera a un tempo (se poi c'è pure la luna piena...).
Pubblicità progresso: "Rifugio Pagarì - Storia ed itinerari", a cura di Aladar Pittavino, LILA EDIZIONI, 10 € (info: 380-7108075).
Gg
domenica 6 settembre 2009
sabato 5 settembre 2009
Dalla Malesia a Singapore
mercoledì 2 settembre 2009
L'acquisto dell'anno del Torino
martedì 1 settembre 2009
LA CREDIBILITA'
- Con questo hai perso ogni credibilità.
- Io non ce l'ho mai avuta, la credibilità.
(Lopez a Bob, in auto direzione Boves per lo spettacolo di Anime In-quiete del 25-08, witness J. e Gg)
- Io non ce l'ho mai avuta, la credibilità.
(Lopez a Bob, in auto direzione Boves per lo spettacolo di Anime In-quiete del 25-08, witness J. e Gg)
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battute memorabili,
disincanto
GIANNA NANNINI LIVE
"Mille e una notte in più non faranno mai quest'attimo..."
Semplicemente BELLO il nuovo disco di Gianna Nannini che ho ascoltato qualche dozzina di volte prima di decretare che non potevo perdermi un suo concerto del tour "Gianna's Dream".
Purtroppo per me quello di andare alla "prima data" di CUNEO venerdì prossimo (4 settembre) resterà un "Gianni's Dream", causa forzata permenenza al grand Hotel..
Spero di essere pronto per la data di Torino (9 novembre, chi interessato me lo dica e "organisuma el pullmann").
Per ora godetevi questo bellissimo video girato nella nostra Turin, tra "LETTI
FREDDI PUGNI SCHIAFFI MURI APPESI AI CROCEFISSI.."
Jean
vai su :http://www.youtube.com/watch?v=oxTxJHgEcO8
oppure CLIKKA QUI
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concerti,
consigli per la serata,
musica
giovedì 27 agosto 2009
Immagini di Viaggio....30 ottobre
Ciao a Tutti,
il 30 ottobre, presso il centro polifunzionale Giovanni Arpino di BRA ore 21
la SAC International in collaborazione con KEL12
organizza una serata di proiezioni ....
per VIAGGIATORI CURIOSI...
Ciao,
Clara
il 30 ottobre, presso il centro polifunzionale Giovanni Arpino di BRA ore 21
la SAC International in collaborazione con KEL12
organizza una serata di proiezioni ....
per VIAGGIATORI CURIOSI...
Ciao,
Clara
TorinoSpiritualità 2009
Vita autentica
Paura, debolezza e fragilità sono tra le protagoniste dell’edizione 2009 di Torino Spiritualità che, dal 23 al 27 settembre, indagherà il dis-inganno, l’apparire di ciò che è dietro ciò che appare, tema scelto per l’edizione 2009.
Trascorriamo la vita a nascondere le nostre paure, agli altri, ma prima ancora a noi stessi. Releghiamo fragilità e debolezza a immagini romantiche del mondo femminile. Eppure la paura e la fragilità non solo sono dimensioni imprescindibili del nostro essere umani ma sono anche esperienza fondamentale per affrontare la vita e sviluppare capacità di reazione.
Divenirne consapevoli, passare da un tentativo di rimozione all’accettazione implica una trasformazione profonda e inattesa, è l’approdo a una vita autentica, il presupposto per costruire responsabilità solide verso noi stessi e il mondo esterno.
A proporre un percorso nelle nostre paure, individuali e collettive saranno alcuni degli ospiti dell’edizione 2009, tra i quali: Vittorino Andreoli, Anna Oliverio Ferraris, Aldo Naouri, Elena Pulcini e Antonio Scurati, Francesco Torralba.
Alcuni di questi interventi, sono inseriti nel programma dei seminari esperienziali della Scuola di Otium Meditativo. Novità dell’edizione 2009 di Torino Spiritualità, i seminari nascono dalla necessità di frenare per un istante la velocità dell’esistenza contemporanea e placare l’ansia che la velocità comporta, per rimettere a fuoco le mete, prendersi cura degli obiettivi, perseguire la propria visione della vita. Il progetto si sviluppa in un ciclo di incontri che, inaugurati nel corso di Torino Spiritualità, diventeranno dal prossimo autunno un appuntamento fisso del programma del Circolo dei Lettori.
Paura, debolezza e fragilità sono tra le protagoniste dell’edizione 2009 di Torino Spiritualità che, dal 23 al 27 settembre, indagherà il dis-inganno, l’apparire di ciò che è dietro ciò che appare, tema scelto per l’edizione 2009.
Trascorriamo la vita a nascondere le nostre paure, agli altri, ma prima ancora a noi stessi. Releghiamo fragilità e debolezza a immagini romantiche del mondo femminile. Eppure la paura e la fragilità non solo sono dimensioni imprescindibili del nostro essere umani ma sono anche esperienza fondamentale per affrontare la vita e sviluppare capacità di reazione.
Divenirne consapevoli, passare da un tentativo di rimozione all’accettazione implica una trasformazione profonda e inattesa, è l’approdo a una vita autentica, il presupposto per costruire responsabilità solide verso noi stessi e il mondo esterno.
A proporre un percorso nelle nostre paure, individuali e collettive saranno alcuni degli ospiti dell’edizione 2009, tra i quali: Vittorino Andreoli, Anna Oliverio Ferraris, Aldo Naouri, Elena Pulcini e Antonio Scurati, Francesco Torralba.
Alcuni di questi interventi, sono inseriti nel programma dei seminari esperienziali della Scuola di Otium Meditativo. Novità dell’edizione 2009 di Torino Spiritualità, i seminari nascono dalla necessità di frenare per un istante la velocità dell’esistenza contemporanea e placare l’ansia che la velocità comporta, per rimettere a fuoco le mete, prendersi cura degli obiettivi, perseguire la propria visione della vita. Il progetto si sviluppa in un ciclo di incontri che, inaugurati nel corso di Torino Spiritualità, diventeranno dal prossimo autunno un appuntamento fisso del programma del Circolo dei Lettori.
mercoledì 26 agosto 2009
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