lunedì 31 dicembre 2007
giovedì 27 dicembre 2007
Happy birthday Blog!!!
martedì 25 dicembre 2007
lunedì 24 dicembre 2007
NATALE
domenica 23 dicembre 2007
mercoledì 19 dicembre 2007
MORBILLO A SAVIGLIANOOOOO
azz..la notizia e' presa dal sito dell'ANSA.
http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/piemonte/news/2007-12-19_119160886.html
oppure clikka qui
J.
http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/piemonte/news/2007-12-19_119160886.html
oppure clikka qui
J.
HAPPY BIRTHDAY NONU!
martedì 18 dicembre 2007
Ve la ricordate??
Non so caricare i files direttamente sul blog,ma clikka qui.. e scoprirai un angolo di ricordi..
J.
J.
Navi in bottiglia
Navi in bottiglia
Questa è una cosa seria, se sento qualcun altro dire: "Alitalia deve restare in mani italiane" chiamo la neurodeliri. Datela a uno straniero, per carità. Mani italiane sono quelle che l'hanno ridotta così, zimbello dei cieli. Mani italiane sono quelle che da mesi pastrocchiano prendendo e perdendo tempo, facendo scendere il titolo in Borsa e la qualità del servizio in volo: la business di Alitalia oggi vale l'economy di Air France (ma con hostess e steward più incazzati).
Già è un peccato che non se la sia comprata Singapore Airlines, che è la numero uno al mondo. Ma tra Air France e AirOne non è che ci sia da scegliere. Giù le mani italiane, che hanno un quarantesimo del fatturato e della credibilità. Con Toto, tempo tre anni e siamo daccapo. Ma per favore.
Che Alitalia vada sotto i francesi. E, già che ci siamo: affidate la direzione di Fiumicino al manager che governa l'aeroporto di Singapore e garantisce dall'apertura del portellone al taxi in 15 minuti. E date l'appalto dei taxi alle cooperative di New York, che riempiano Roma di pachistani che non si fermano i posteggi. E quando Veltroni deciderà di avere un solo lavoro, chiamate da Parigi Delanoe a fare il sindaco, visto che ha risolto il problema del traffico. E Bill Clinton for premier. Mani italiane, esportiamole. Gli abbiamo rifilato Capello, ora mandiamo Saccà alla Bbc, Formigoni a governare l'Arkansas, Sircana a fare il portavoce della Merkel, Lapo alla General Motors, Vespa a dirigere il Wall Street Journal e il generale Speciale al Pentagono. Poi prendiamo il volo AF 644 e atterriamo in tempo per goderci lo spettacolo.
PAUSA PUBBLICITARIA: A sorpresa, un film che ti guardi con felicità è "Across the universe" .
Postilla: argomento, tono, morale: eh sì, mai come questa volta il mittico Romagnoli si mostra visceralmente "burghiano" (oltre ai dati oggettivi, per piccola e recente esperienza personale anch'io tifo per Air France).
Questa è una cosa seria, se sento qualcun altro dire: "Alitalia deve restare in mani italiane" chiamo la neurodeliri. Datela a uno straniero, per carità. Mani italiane sono quelle che l'hanno ridotta così, zimbello dei cieli. Mani italiane sono quelle che da mesi pastrocchiano prendendo e perdendo tempo, facendo scendere il titolo in Borsa e la qualità del servizio in volo: la business di Alitalia oggi vale l'economy di Air France (ma con hostess e steward più incazzati).
Già è un peccato che non se la sia comprata Singapore Airlines, che è la numero uno al mondo. Ma tra Air France e AirOne non è che ci sia da scegliere. Giù le mani italiane, che hanno un quarantesimo del fatturato e della credibilità. Con Toto, tempo tre anni e siamo daccapo. Ma per favore.
Che Alitalia vada sotto i francesi. E, già che ci siamo: affidate la direzione di Fiumicino al manager che governa l'aeroporto di Singapore e garantisce dall'apertura del portellone al taxi in 15 minuti. E date l'appalto dei taxi alle cooperative di New York, che riempiano Roma di pachistani che non si fermano i posteggi. E quando Veltroni deciderà di avere un solo lavoro, chiamate da Parigi Delanoe a fare il sindaco, visto che ha risolto il problema del traffico. E Bill Clinton for premier. Mani italiane, esportiamole. Gli abbiamo rifilato Capello, ora mandiamo Saccà alla Bbc, Formigoni a governare l'Arkansas, Sircana a fare il portavoce della Merkel, Lapo alla General Motors, Vespa a dirigere il Wall Street Journal e il generale Speciale al Pentagono. Poi prendiamo il volo AF 644 e atterriamo in tempo per goderci lo spettacolo.
PAUSA PUBBLICITARIA: A sorpresa, un film che ti guardi con felicità è "Across the universe" .
Postilla: argomento, tono, morale: eh sì, mai come questa volta il mittico Romagnoli si mostra visceralmente "burghiano" (oltre ai dati oggettivi, per piccola e recente esperienza personale anch'io tifo per Air France).
lunedì 17 dicembre 2007
FILM DI NATALE
L'amore ai tempi del colera
all'aurora di Savigliano da venerdì 21 al 26 dicembre 2007.
Se a qualcuno interessa di potrebbe andare domenica sera.
Ciao
Clara
all'aurora di Savigliano da venerdì 21 al 26 dicembre 2007.
Se a qualcuno interessa di potrebbe andare domenica sera.
Ciao
Clara
Marrakech
Ciao a tutti,
per Enri, Sabri e chi volesse volare a Marrakesh....alcune notizie utili...
Buona giornata,
Clara
Marrakech
Pensa a Paul Bowles, a John Malkovitch e, soprattutto, a Debra Winger. "Il tè nel deserto", di Bernardo Bertolucci. Lei, che si chiama Kit, guarda lui, che si chiama Port, e gli ricorda che loro due in giro per il Marocco sono viaggiatori, non turisti.
Anche se di Malkovitch non ne troverai molti, puoi sempre esercitarti a somigliare a Debra Winger.
Babbucce, cappello da deserto, Marrakech è ai tuoi piedi. Girala al tramonto, all'alba, sotto il sole di mezzogiorno. In tutta sicurezza. Con qualche piccola accortezza è una città sicurissima per le donne. Anche quelle sole. Come Kit.
Daniela de Rosa
Arrivare
Dato che dubitiamo che tu voglia intraprendere - anche se al femminile - un viaggio tipo quello di Abatantuono e compagni in Marrakech Express, per arrivare non ti resta che l'aereo.
Da molte città italiane partono voli diretti della Royal Air Maroc e di alcune compagnie cosiddette "low cost" (ma il volo per Marrakech non e' mai regalato) che in tre ore ti portano dritta a destinazione. Una volta atterrata all'aeroporto di La Menara sei già quasi nel cuore della città, che dista meno di 10 km.
Per raggiungere il centro (a meno che tu non abbia comprato il biglietto attraverso qualche tour operator che ha pensato anche al tuo trasferimento in hotel), devi scontrarti con la prima realtà marocchina, con la quale avrai spesso a che fare: i taxi. Prima impari come funzionano, meglio è.
Muoversi
A Marrakech ti puoi spostare in vari modi, che elenchiamo in ordine di comodità e confortevolezza. A te scegliere quello che ti sembra più adatto.
In taxi: si suddividono in petit taxi e grand taxi, in questo caso di solito si tratta di Mercedes. Sono di colore beige, hanno un segnale di riconoscimento sul tetto (la classica scritta taxi che dovrebbe essere illuminata quando la vettura è libera e spenta quando è occupata ma può essere accesa o spenta a seconda dell'umore dell'autista) e differente uso. Il petit taxi viaggia solo all'interno dei confini urbani, il grand taxi può arrivare anche a distanze maggiori. In quest'ultimo la capienza è limitata solo dalla grandezza fisica dei passeggeri: fino a 5-6 persone di taglia media, 4 se sono un po' sovrappeso, una decina se tra i passeggeri ci sono dei bambini. In questo caso la polizia chiude uno o anche due occhi e non è infrequente vedere auto stipate all'inverosimile.
Il petit taxi dovrebbe viaggiare con il tassametro. Il condizionale è d'obbligo perché anche se pretendi che l'autista lo accenda (e lo fa solo se glielo chiedi) alla fine del viaggio la cifra che ti chiede non somiglierà per niente a quella indicata. E qui veniamo a uno dei punti chiave del Marocco: le tariffe. Molto meglio accordarsi prima sul prezzo della corsa, tenendo prensente che la cifra che viene chiesta all'inizio deve essere decurtata di un 30-50%. Per esempio, per andare dal centro di Marrakech alla Palmeraie, che si trova un po' fuori, ci vogliono circa 70 dirham (poco più di 7 euro).
In auto: che avrai noleggiato (piuttosto improbabile che ti sia portata la tua dall'Italia, e se l'hai fatto, peggio per te). Occhio a due cose: la polizia è molto severa con chiunque, marocchino e non, percorra le strade del Paese. I marocchini, in compenso, hanno un tipo di guida che definire azzardato è eufemistico. Fanno un uso insolitamente intenso del clacson (se ce l'hanno messo dovrò pure usarlo, sembrano pensare, e lo percuotono con insistenza in ogni occasione, all'avvicinarsi di un semaforo, peraltro verde e sgombro, prima di una curva, per salutare un amico, e qui sembra si conoscano tutti).
Se intendi guidare, regolati. Se la polizia ti ferma, però, puoi patteggiare qualche dirham invece di una sonora multa.
A piedi: mezzo ideale, ma solo se devi compiere piccole distanze. La sola Medina è composta da circa 50 chilometri. Vedi un po' tu.
In bici o in motorino: mica male come comodità. Se ne noleggiano ovunque per pochi dirham (trattare il prezzo, of course). Il casco non si è mai visto. Il secondo passeggero è un'abitudine.
In calesse: ce ne sono a decine intorno alla Medina, ideali per un tranquillo (si fa per dire) giro delle mura con vista sulle varie bab (porte). L'inquinamento atmosferico e acustico consigliano di effettuare il giro nelle ore del mattino presto o della sera tardi.
In asino: ebbene sì, ce ne sono diversi in giro per la città. Di solito sono adibiti a trasporto di merci ma hanno un carretto piuttosto spartano che può anche portare marocchini di ritorno dal lavoro e turiste stanche.
Nel giro di pochi anni Marrakech si è riempita di alberghi di tutti i tipi. Non è un problema quindi trovare un alloggio, anche perché alcuni di questi sono edifici dalle molte stanze che, anche se costruiti in perfetto stile moresco, non nascondono la loro vocazione turistico-gruppesca.
L'ultima tendenza, invece, inventata dai francesi chic che si sono impadroniti della città, è quella di trovare un piccolo riad, una casa tradizionale con cortile centrale, di solito ubicata nella Medina e trasformata in hotel di charme, e trascorrere lì, nel silenzio assoluto ma a due passi dal chiasso dei souk, qualche giorno d'incanto. Ecco comunque una selezione di alcuni degli alloggi possibili.
La Mamounia
avenue Bab Jdid
tel 212 44 444403
Scelta di grande charme, a patto che il budget sia cospicuo. Questo, appena all'interno della Medina, è uno dei due alberghi più chic di Marrakech. I suoi giardini sono considerati perfino più belli di quelli della Majorelle, di proprietà di Yves Saint Laurent, che pure è uno che se ne intende. La Mamounia ha 171 camere, 56 suite e 3 ville, 5 ristoranti, 4 bar e una serie di servizi da sultano (la piscina all'aperto, varie jacuzzi, il tennis, lo squash, il parrucchiere). Le suites a tema (puoi scegliere tra l'Orient Express, quella con baldacchino, la Churchill, dal nome del suo occupante più assiduo) sono le più richieste. Per passarci una settimana ti tocca fare un mutuo, stando almeno al listino. Ma puoi avere il privilegio di sdraiarti ai bordi della piscina in compagnia di signore liftate e miliardari americani in bermuda.
Palmeraie Golf Palace
Les Jardines de la Palmeraie
tel 212 4 301010
Un cinque stelle nel palmeto di Marrakech (cioè a una decina di chilometri dal centro) dotato di tutto quello che ti può saltare in mente, dai ristoranti alle boutique al centro benessere dove puoi farti un hammam con gommage per uscire con la pelle di velluto. Niente paura: costa, ma non c'è bisogno di vendere la mamma per passarci qualche giorno. Collegato all'hotel (che di per sé è una specie di cittadella), il club sport & loisirs, con piscina, tennis, minigolf, squash, basket, volley, equitazione.
La Maison Arabe
1 Derb Assehbe Bab Doukkala
tel 212 44 387010
A nostro parere, uno dei migliori degli alberghi chic di Marrakech, superiore perfino a La Mamounia perché molto più intimo. Solo 13 stanze, salottini in quantità, un patio dove cenare o bere un aperitivo, servizio impeccabile, gli arredi di una casa elegante e accogliente senza essere pretenziosa. Per di più, a due passi dal centro. Imperdibile, almeno per un aperitivo o una cena tra amiche. Una navetta ti porta nel giardino con piscina e con un grande tendone sotto il quale si organizzano, su richiesta, corsi di cucina marocchina.
Mangiare
Riad Tamsna
Riad Zitoun Jdid 23
Derb Zanka Daika
tel 212 4 4385272
Un riad nato dalle mani (e dalla testa) di Meryanne Loum-Martin, francese di origine senegalese sposata a un americano. E' lei che ha sistemato questa casa immersa nella Medina e ne ha fatto un ristorante nel giardino, una galleria d'arte e una boutique al primo piano. Il menu è fisso ma la scelta cambia ogni giorno. Cucina marocchina elegante a 230 dirham (23 euro circa). Si beve rigorosamente solo acqua e si chiude con dolce e thé à la menthe. La boutique ha pezzi bellissimi (babouches, tessuti, abiti, borse, gioielli) con prezzi, purtroppo, "milanesi".
Comptoir Darna
avenue Echouhada
Hivernage
tel 212 44 437702
Considerato il ristorante trendy della città. Puoi scegliere se mangiare in una delle due salette su due livelli diversi o nel giardino, seduta su cuscini sistemati per terra. Colori mattone e zafferano, grandi tendaggi. Piatti marocchini o francesi, molta atmosfera anche se un po' delabré. Forse più nell'aria che nei cibi. Prezzi medi (sui 20-25 euro), tutto sommato.
Yacout
79 Sidi Ahmed Soussi
tel 212 44 382929
Petali di rosa sparsi sui tavoli, sui tappeti, sui cuscini. Atmosfera da incanto, luci soffuse, colori caldi. Che dire? Un posto romantico, ma anche trendy. Non farti intimorire e vacci con le tue amiche. Caro.
Shopping
Chez Brahim
Souk Semmarine 82
tel 212 61 551968
Pezzo forte, anzi fortissimo, dello shopping di Marrakech. Le classiche ciabattine che i marocchini (uomini e donne) portano a tutte le ore del giorno e in tutte le stagioni fanno un figurone nei salotti occidentali. Oltretutto non è necessario comprare quelle classiche, giallo canarino ma ormai banali: ce ne sono di colorate, di pelle, tessuto, seta, cavallino, serpente, scamosciate e istoriate. Brahim è chiamato il re delle babouches all'interno del souk. Prezzi mooolto interessanti.
Siwa
124 rue Dar el Bacha
Bab Doukkala
tel 212 44 391241
Sono tutti pronti a spacciarveli per berberi. Ma i gioielli venduti nella Medina qualche volta sono fatti l'altro ieri in qualche micro-laboratorio. Poco male, se ti piacciono. Basta che il prezzo sia adeguato. Quelli antichi davvero si vendono nei negozietti un po' più eleganti (ce ne sono, anche nei souk) e costano di più. Qui ce ne sono di belli: ciondoli, orecchini spille, fibbie, braccialetti, e piccoli oggetti d'antiquariato.
El Abidi Nasser Eddine
9 Souk Semmarine
tel 212 4 441066
Gioielli berberi, anche qui. Però, a differenza che in tutto il resto della Medina, in questo negozio non si trattano i prezzi e non si scende di un dirham dalla richiesta.
Ministero del gusto
22 Derb Azouz el Mouassine
tel 212 4 4426455
Alessandra Lippini è una bolognese con il gusto del decor che vive da otto anni a Marrakech. Ha messo insieme questa galleria che è un paradiso per gli occhi: tutto, dal salone con il camino al bagno (visitabile, perché è un pezzo di alta decorazione) è da ammirare. Periodicamente Alessandra organizza mostre, comunque vende (cari) i suoi pezzi d'arredo.
Ovunque ti capiti all'interno dei souk
Compra un tappeto. Ce ne sono di bellissimi, molto colorati, antichi o contemporanei. La lavorazione, il disegno, l'annodatura cambiano a seconda della provenienza. Comunque sono davvero convenienti, rispetto al prezzo a cui dovresti comprarli in Italia. Per un tappeto vecchio (ma non vecchissimo) di circa 1.60 x 1.80 ti verranno chiesti 6000 dirham all'inizio della contrattazione, che possono diventare 3000 dopo un'oretta e più di chiacchiere, perlatro piacevoli, con il venditore.
Nei souk
Una lampada a muro di ferro, che a Milano trovi nei negozi più chic per qualche centinaia di euro, qui costa poche decine. Se ti piacciono, trovi vassoi, teiere, abat-jour, sedie, tavolini e oggetti vari in ferro battuto.
Afrodisiache, per cucinare, per profumare, cosmetiche o per guarire: la quantità di spezie e unguenti è incredibile. Non resisterai alla tentazione di portare a casa qualcosa, fosse anche un barattolino di tè. Non sempre, una volta a casa, ritroverai lo stesso profumo, però.
Da vedere
• Prima di tutto la piazza Jemaa-el-Fna, una sorta di teatro all'aperto dove si svolgono di continuo spettacoli di vita marocchina, non solo ad uso del turista: ci sono gli incantatori di serpenti, i venditori di acqua, gli uomini con le scimmie, i venditori di tartarughe, le donne che dipingono le mani con l'henné, i cantastorie, i saltimbanchi, i dentisti... insomma, puoi passarci ore a guardare incantata quello che accade sotto i tuoi occhi. All'ora del tramonto appaiono le bancarelle di venditori di cibo. A dispetto dell'apparenza non sono niente male per uno spuntino...
• Il minareto della Koutoubia, il principale della città. Alto 70 metri è simile a quello di Rabat e di Siviglia, ma dalla sua costruzione, nel 1150, non è mai stato restaurato. In ore precise da qui parte la voce del muezzin che chiama i fedeli alla preghiera.
• Le Tombe Saadite, una necropoli scoperta dai francesi nel 1917 dopo secoli di abbandono. Si trovano nella Medina, non troppo distante dalla piazza e hanno un fascino particolare.
• La Medersa Ibn Youssouf, una scuola coranica fondata nel 1565, che ospitava circa 400 allievi. A differenza delle moschee, nelle quali è vietato l'ingresso ai non musulmani, qui puoi entrare e visitare. E ne vale davvero la pena. All'interno c'è un patio con fontana (proveniente da Cordoba) e al primo piano, simili a tante cellette, ci sono le stanze degli studenti.
• Le Moschee. Ce ne sono tante, alcune grandiose, come quella di Ibn Youssouf, altre anonime. Peccato non poter entrare. Sbircia almeno dall'ingresso: vedrai a tutte le ore uomini che si tolgono le scarpe ed entrano per assolvere il loro dovere di preghiera.
• Il Palazzo della Bahia: a che se un po' in abbandono, vale comunque una visita. Era la residenza del visir di Marrakech ai tempi di Hassan I. Vi sono stati girati diversi film, tra cui Ali Baba e i 40 ladroni e Casablanca, Casablanca.
• I Giardini della Majorelle, appartenuti a Yves Saint Laurent. Inutile cercare la fontana da cui secondo la leggenda sgorgavano fiumi di Opium. Restano comunque una piacevole passeggiata.
• Il museo des amis de Marrakech, all'interno dei souk, è una rappresentazione dei vari stili dell'artigianato marocchino.
• I Giardini de la Menara, una grande estensione di verde con in mezzo una vasca per l'acqua risalente al periodo almohade. Nel mezzo si trova un elegante padiglione in stile moresco costruito nel 1870.
Dieci must
Fatti un hammam, esperienza sublime che, anche se ormai esiste anche a Besana Brianza (si fa per dire, non correre a cercarlo...) qui ha tutto un altro allure. Al beauty center dell'Hotel Golf Palace non hai bisogno dell'appuntamento. E' aperto dalle 10 alle 21 e costa 150 dirham 15,50 euro), compreso il gommage effettuato da una robusta donna marocchina che ti massaggia energicamente con il guanto di crine. Risultato: quando esci hai una pelle di albicocca e ti senti su una nuvola. Fantastico.
Sali sulla terrazza di un riad o di uno dei bar della piazza Jemaa-el-Fna a a bere un the à la menthe. Sotto di te si svolge uno spettacolo bellissimo.
Entra in un negozio di tappeti, anche se non hai intenzione di comprarne uno. Il proprietario te ne mostrerà di bellissimi, dell'alto e medio Atlante, kilim, berberi. Solo pour le plaisir des yeux.
Fai un giro in calesse intorno alle mura della Medina. Magari al tramonto, quando il colore rossastro della città si accende ancora di più.
Compra qualcosa, qualunque cosa. Se la trattativa non ti stressa, chiacchierare una mezz'oretta con un venditore e portare a casa un oggetto è assolutamente divertente.
Assaggia i dolci marocchini, a base di miele e pasta di mandorle. Sono appiccicosi, dolcissimi e un vero attentato alla linea, ma buonissimi. La migliore pasticceria è AL Jawda, in rue de la Liberté, vicino all'ufficio del turismo.
Mangia, almeno una volta, in una delle bancarelle della piazza. Esperienza da provare, sempre che tu non sia troppo schifiltosa. Per pochissimi dirham assaggerai salsicce buonissime. Bevi solo bibite in bottiglia e non usare posate. Per il resto non ci sono problemi. Tra le migliori, la bancarella che porta il numero 1 (sono tutte numerate), gestita da una simpatica ragazza.
Fatti fare un tatuaggio all'hennè sulle mani. La piazza è piena di donne marocchine accovacciate per terra con il catalogo dei disegni che possono realizzare. Il tatuaggio resta per circa una settimana.
Fai una passeggiata nel verde. Soprattutto se vai a Marrakech in estate sentirai il bisogno di un po' di (relativo) fresco. Marrakech è famosa per i suoi giardini, quindi hai solo l'imbarazzo della scelta. Se vuoi fare le cose in grande, vai alla Palmeraie, un'immensa distesa di palme.
Quando torni, iscriviti a un corso di danza del ventre. Ti dà una grande scioltezza di movimenti, un notevole carica sensuale e, last but not least, rende tonica la pancia.
Consigli
A volte gli hotel o i ristoranti nei riad della Medina sono nascosti dietro portoni impenetrabili, da trovare dopo aver percorso stradine strette e buie nelle quali avventurarsi mette paura. Se si chiedono indicazioni si rischia di girare in tondo per ore. In questo caso i proprietari vengono in aiuto nel modo più semplice. Basta telefonare e avvisare dell'arrivo e loro mandano qualcuno a prenderti nella piazza Jemaa-el-Fnaa, il punto di partenza di tutta la vita di Marrakech.
Capitolo informazioni: chiederle è obbligatorio in una città labirintica come Marrakech. Ma seguirle è tutta un'altra questione. Qui tutti sono gentilissimi e rispondere "Non so dov'è quello che mi chiedi" non è concepibile. Piuttosto che non darti una risposta te ne danno una a caso. Chiedi a più di una persona prima di seguire le indicazioni.
Capitolo contrattazioni: che ti piaccia o no, non devi assolutamente pagare il primo prezzo che ti viene chiesto. Per nessuna merce che tu voglia comprare, meno che mai per gli acquisti nei souk. Fa parte della cultura locale mettere in atto una sceneggiata con l'acquirente, che può durare pochi minuti per lo shopping minuto fino a qualche ora per acquisti impegnativi, per esempio un tappeto. Alla fine se avrai raggiunto uno sconto del 40-60% avrai pagato un prezzo "abbastanza" equo.
Il giorno dedicato alla preghiera è il venerdì. Uffici pubblici e banche sono chiusi.
E' bene portare con sè la doppia spina elettrica con uscita a due biforcazioni, altrimenti non si possono utilizzare le prese per gli apparacchi elettrici e per la ricarica dei cellulari.
Sconsigli
• Non andare a cercare il cambio nero per avere un po' di dirham. Non esiste più. Si cambia in banca o in albergo, senza commissioni. Un euro = 10 dirham.
• Usa i petit taxi per girare in città. Costano meno dei grand taxi. Ma patteggia prima il prezzo della corsa.
• Non cambiare grosse quantità di denaro. I dirham avanzati non ti serviranno a nulla in Italia. Potrai cambiarli all'aeroporto prima di partire ma ci perderai comunque un 50%. Invece, spendili fino all'ultima monetina. Oltretutto è più divertente...
• Non telefonare dall'albergo. Le tariffe sono proibitive (circa 4 euro al minuto). Usa invece i telefoni pubblici (si chiamano teleboutique ma non aspettarti i Prada della telefonia...) o il tuo cellulare. Però ricorda che la tariffa applicata è più alta che in Italia: più di 2 euro al minuto.
• Anche se Marrakech è una città decisamente internazionale e piuttosto aperta rispetto alle altre città del Maghreb, è sempre una città musulmana. Le donne, almeno quelle di una certa età (ma a volte anche le giovani) girano velate. Non dimenticartene quando decidi cosa indossare. Evita abiti troppo scollati, considerati offensivi e inutilmente provocanti.
• L'hamman dell'hotel Mamounia é da sconsigliare perché costa molto: 350 diram per 12 minuti di massaggio; deludente.
Numeri utili
Ambasciata d'Italia in Marocco
2, Zankat Idriss Al Ahzar
Rabat
Tel 212 37 706597/8.
Ambraba@onpt.net.ma
Consolato Generale
21, Avenue Hassan Souktani
Tel 212 22277558
italconsul.casa@casanet.net.ma
Ambasciata del Marocco in Italia
Via Spallanzani, 8/10
Roma
tel 06 4402506
Ente Nazionale per il Turismo del Marocco
Via Larga, 23
Milano
tel 02 58303756 - 58303633
turismo.marocco@tin.it
per Enri, Sabri e chi volesse volare a Marrakesh....alcune notizie utili...
Buona giornata,
Clara
Marrakech
Pensa a Paul Bowles, a John Malkovitch e, soprattutto, a Debra Winger. "Il tè nel deserto", di Bernardo Bertolucci. Lei, che si chiama Kit, guarda lui, che si chiama Port, e gli ricorda che loro due in giro per il Marocco sono viaggiatori, non turisti.
Anche se di Malkovitch non ne troverai molti, puoi sempre esercitarti a somigliare a Debra Winger.
Babbucce, cappello da deserto, Marrakech è ai tuoi piedi. Girala al tramonto, all'alba, sotto il sole di mezzogiorno. In tutta sicurezza. Con qualche piccola accortezza è una città sicurissima per le donne. Anche quelle sole. Come Kit.
Daniela de Rosa
Arrivare
Dato che dubitiamo che tu voglia intraprendere - anche se al femminile - un viaggio tipo quello di Abatantuono e compagni in Marrakech Express, per arrivare non ti resta che l'aereo.
Da molte città italiane partono voli diretti della Royal Air Maroc e di alcune compagnie cosiddette "low cost" (ma il volo per Marrakech non e' mai regalato) che in tre ore ti portano dritta a destinazione. Una volta atterrata all'aeroporto di La Menara sei già quasi nel cuore della città, che dista meno di 10 km.
Per raggiungere il centro (a meno che tu non abbia comprato il biglietto attraverso qualche tour operator che ha pensato anche al tuo trasferimento in hotel), devi scontrarti con la prima realtà marocchina, con la quale avrai spesso a che fare: i taxi. Prima impari come funzionano, meglio è.
Muoversi
A Marrakech ti puoi spostare in vari modi, che elenchiamo in ordine di comodità e confortevolezza. A te scegliere quello che ti sembra più adatto.
In taxi: si suddividono in petit taxi e grand taxi, in questo caso di solito si tratta di Mercedes. Sono di colore beige, hanno un segnale di riconoscimento sul tetto (la classica scritta taxi che dovrebbe essere illuminata quando la vettura è libera e spenta quando è occupata ma può essere accesa o spenta a seconda dell'umore dell'autista) e differente uso. Il petit taxi viaggia solo all'interno dei confini urbani, il grand taxi può arrivare anche a distanze maggiori. In quest'ultimo la capienza è limitata solo dalla grandezza fisica dei passeggeri: fino a 5-6 persone di taglia media, 4 se sono un po' sovrappeso, una decina se tra i passeggeri ci sono dei bambini. In questo caso la polizia chiude uno o anche due occhi e non è infrequente vedere auto stipate all'inverosimile.
Il petit taxi dovrebbe viaggiare con il tassametro. Il condizionale è d'obbligo perché anche se pretendi che l'autista lo accenda (e lo fa solo se glielo chiedi) alla fine del viaggio la cifra che ti chiede non somiglierà per niente a quella indicata. E qui veniamo a uno dei punti chiave del Marocco: le tariffe. Molto meglio accordarsi prima sul prezzo della corsa, tenendo prensente che la cifra che viene chiesta all'inizio deve essere decurtata di un 30-50%. Per esempio, per andare dal centro di Marrakech alla Palmeraie, che si trova un po' fuori, ci vogliono circa 70 dirham (poco più di 7 euro).
In auto: che avrai noleggiato (piuttosto improbabile che ti sia portata la tua dall'Italia, e se l'hai fatto, peggio per te). Occhio a due cose: la polizia è molto severa con chiunque, marocchino e non, percorra le strade del Paese. I marocchini, in compenso, hanno un tipo di guida che definire azzardato è eufemistico. Fanno un uso insolitamente intenso del clacson (se ce l'hanno messo dovrò pure usarlo, sembrano pensare, e lo percuotono con insistenza in ogni occasione, all'avvicinarsi di un semaforo, peraltro verde e sgombro, prima di una curva, per salutare un amico, e qui sembra si conoscano tutti).
Se intendi guidare, regolati. Se la polizia ti ferma, però, puoi patteggiare qualche dirham invece di una sonora multa.
A piedi: mezzo ideale, ma solo se devi compiere piccole distanze. La sola Medina è composta da circa 50 chilometri. Vedi un po' tu.
In bici o in motorino: mica male come comodità. Se ne noleggiano ovunque per pochi dirham (trattare il prezzo, of course). Il casco non si è mai visto. Il secondo passeggero è un'abitudine.
In calesse: ce ne sono a decine intorno alla Medina, ideali per un tranquillo (si fa per dire) giro delle mura con vista sulle varie bab (porte). L'inquinamento atmosferico e acustico consigliano di effettuare il giro nelle ore del mattino presto o della sera tardi.
In asino: ebbene sì, ce ne sono diversi in giro per la città. Di solito sono adibiti a trasporto di merci ma hanno un carretto piuttosto spartano che può anche portare marocchini di ritorno dal lavoro e turiste stanche.
Nel giro di pochi anni Marrakech si è riempita di alberghi di tutti i tipi. Non è un problema quindi trovare un alloggio, anche perché alcuni di questi sono edifici dalle molte stanze che, anche se costruiti in perfetto stile moresco, non nascondono la loro vocazione turistico-gruppesca.
L'ultima tendenza, invece, inventata dai francesi chic che si sono impadroniti della città, è quella di trovare un piccolo riad, una casa tradizionale con cortile centrale, di solito ubicata nella Medina e trasformata in hotel di charme, e trascorrere lì, nel silenzio assoluto ma a due passi dal chiasso dei souk, qualche giorno d'incanto. Ecco comunque una selezione di alcuni degli alloggi possibili.
La Mamounia
avenue Bab Jdid
tel 212 44 444403
Scelta di grande charme, a patto che il budget sia cospicuo. Questo, appena all'interno della Medina, è uno dei due alberghi più chic di Marrakech. I suoi giardini sono considerati perfino più belli di quelli della Majorelle, di proprietà di Yves Saint Laurent, che pure è uno che se ne intende. La Mamounia ha 171 camere, 56 suite e 3 ville, 5 ristoranti, 4 bar e una serie di servizi da sultano (la piscina all'aperto, varie jacuzzi, il tennis, lo squash, il parrucchiere). Le suites a tema (puoi scegliere tra l'Orient Express, quella con baldacchino, la Churchill, dal nome del suo occupante più assiduo) sono le più richieste. Per passarci una settimana ti tocca fare un mutuo, stando almeno al listino. Ma puoi avere il privilegio di sdraiarti ai bordi della piscina in compagnia di signore liftate e miliardari americani in bermuda.
Palmeraie Golf Palace
Les Jardines de la Palmeraie
tel 212 4 301010
Un cinque stelle nel palmeto di Marrakech (cioè a una decina di chilometri dal centro) dotato di tutto quello che ti può saltare in mente, dai ristoranti alle boutique al centro benessere dove puoi farti un hammam con gommage per uscire con la pelle di velluto. Niente paura: costa, ma non c'è bisogno di vendere la mamma per passarci qualche giorno. Collegato all'hotel (che di per sé è una specie di cittadella), il club sport & loisirs, con piscina, tennis, minigolf, squash, basket, volley, equitazione.
La Maison Arabe
1 Derb Assehbe Bab Doukkala
tel 212 44 387010
A nostro parere, uno dei migliori degli alberghi chic di Marrakech, superiore perfino a La Mamounia perché molto più intimo. Solo 13 stanze, salottini in quantità, un patio dove cenare o bere un aperitivo, servizio impeccabile, gli arredi di una casa elegante e accogliente senza essere pretenziosa. Per di più, a due passi dal centro. Imperdibile, almeno per un aperitivo o una cena tra amiche. Una navetta ti porta nel giardino con piscina e con un grande tendone sotto il quale si organizzano, su richiesta, corsi di cucina marocchina.
Mangiare
Riad Tamsna
Riad Zitoun Jdid 23
Derb Zanka Daika
tel 212 4 4385272
Un riad nato dalle mani (e dalla testa) di Meryanne Loum-Martin, francese di origine senegalese sposata a un americano. E' lei che ha sistemato questa casa immersa nella Medina e ne ha fatto un ristorante nel giardino, una galleria d'arte e una boutique al primo piano. Il menu è fisso ma la scelta cambia ogni giorno. Cucina marocchina elegante a 230 dirham (23 euro circa). Si beve rigorosamente solo acqua e si chiude con dolce e thé à la menthe. La boutique ha pezzi bellissimi (babouches, tessuti, abiti, borse, gioielli) con prezzi, purtroppo, "milanesi".
Comptoir Darna
avenue Echouhada
Hivernage
tel 212 44 437702
Considerato il ristorante trendy della città. Puoi scegliere se mangiare in una delle due salette su due livelli diversi o nel giardino, seduta su cuscini sistemati per terra. Colori mattone e zafferano, grandi tendaggi. Piatti marocchini o francesi, molta atmosfera anche se un po' delabré. Forse più nell'aria che nei cibi. Prezzi medi (sui 20-25 euro), tutto sommato.
Yacout
79 Sidi Ahmed Soussi
tel 212 44 382929
Petali di rosa sparsi sui tavoli, sui tappeti, sui cuscini. Atmosfera da incanto, luci soffuse, colori caldi. Che dire? Un posto romantico, ma anche trendy. Non farti intimorire e vacci con le tue amiche. Caro.
Shopping
Chez Brahim
Souk Semmarine 82
tel 212 61 551968
Pezzo forte, anzi fortissimo, dello shopping di Marrakech. Le classiche ciabattine che i marocchini (uomini e donne) portano a tutte le ore del giorno e in tutte le stagioni fanno un figurone nei salotti occidentali. Oltretutto non è necessario comprare quelle classiche, giallo canarino ma ormai banali: ce ne sono di colorate, di pelle, tessuto, seta, cavallino, serpente, scamosciate e istoriate. Brahim è chiamato il re delle babouches all'interno del souk. Prezzi mooolto interessanti.
Siwa
124 rue Dar el Bacha
Bab Doukkala
tel 212 44 391241
Sono tutti pronti a spacciarveli per berberi. Ma i gioielli venduti nella Medina qualche volta sono fatti l'altro ieri in qualche micro-laboratorio. Poco male, se ti piacciono. Basta che il prezzo sia adeguato. Quelli antichi davvero si vendono nei negozietti un po' più eleganti (ce ne sono, anche nei souk) e costano di più. Qui ce ne sono di belli: ciondoli, orecchini spille, fibbie, braccialetti, e piccoli oggetti d'antiquariato.
El Abidi Nasser Eddine
9 Souk Semmarine
tel 212 4 441066
Gioielli berberi, anche qui. Però, a differenza che in tutto il resto della Medina, in questo negozio non si trattano i prezzi e non si scende di un dirham dalla richiesta.
Ministero del gusto
22 Derb Azouz el Mouassine
tel 212 4 4426455
Alessandra Lippini è una bolognese con il gusto del decor che vive da otto anni a Marrakech. Ha messo insieme questa galleria che è un paradiso per gli occhi: tutto, dal salone con il camino al bagno (visitabile, perché è un pezzo di alta decorazione) è da ammirare. Periodicamente Alessandra organizza mostre, comunque vende (cari) i suoi pezzi d'arredo.
Ovunque ti capiti all'interno dei souk
Compra un tappeto. Ce ne sono di bellissimi, molto colorati, antichi o contemporanei. La lavorazione, il disegno, l'annodatura cambiano a seconda della provenienza. Comunque sono davvero convenienti, rispetto al prezzo a cui dovresti comprarli in Italia. Per un tappeto vecchio (ma non vecchissimo) di circa 1.60 x 1.80 ti verranno chiesti 6000 dirham all'inizio della contrattazione, che possono diventare 3000 dopo un'oretta e più di chiacchiere, perlatro piacevoli, con il venditore.
Nei souk
Una lampada a muro di ferro, che a Milano trovi nei negozi più chic per qualche centinaia di euro, qui costa poche decine. Se ti piacciono, trovi vassoi, teiere, abat-jour, sedie, tavolini e oggetti vari in ferro battuto.
Afrodisiache, per cucinare, per profumare, cosmetiche o per guarire: la quantità di spezie e unguenti è incredibile. Non resisterai alla tentazione di portare a casa qualcosa, fosse anche un barattolino di tè. Non sempre, una volta a casa, ritroverai lo stesso profumo, però.
Da vedere
• Prima di tutto la piazza Jemaa-el-Fna, una sorta di teatro all'aperto dove si svolgono di continuo spettacoli di vita marocchina, non solo ad uso del turista: ci sono gli incantatori di serpenti, i venditori di acqua, gli uomini con le scimmie, i venditori di tartarughe, le donne che dipingono le mani con l'henné, i cantastorie, i saltimbanchi, i dentisti... insomma, puoi passarci ore a guardare incantata quello che accade sotto i tuoi occhi. All'ora del tramonto appaiono le bancarelle di venditori di cibo. A dispetto dell'apparenza non sono niente male per uno spuntino...
• Il minareto della Koutoubia, il principale della città. Alto 70 metri è simile a quello di Rabat e di Siviglia, ma dalla sua costruzione, nel 1150, non è mai stato restaurato. In ore precise da qui parte la voce del muezzin che chiama i fedeli alla preghiera.
• Le Tombe Saadite, una necropoli scoperta dai francesi nel 1917 dopo secoli di abbandono. Si trovano nella Medina, non troppo distante dalla piazza e hanno un fascino particolare.
• La Medersa Ibn Youssouf, una scuola coranica fondata nel 1565, che ospitava circa 400 allievi. A differenza delle moschee, nelle quali è vietato l'ingresso ai non musulmani, qui puoi entrare e visitare. E ne vale davvero la pena. All'interno c'è un patio con fontana (proveniente da Cordoba) e al primo piano, simili a tante cellette, ci sono le stanze degli studenti.
• Le Moschee. Ce ne sono tante, alcune grandiose, come quella di Ibn Youssouf, altre anonime. Peccato non poter entrare. Sbircia almeno dall'ingresso: vedrai a tutte le ore uomini che si tolgono le scarpe ed entrano per assolvere il loro dovere di preghiera.
• Il Palazzo della Bahia: a che se un po' in abbandono, vale comunque una visita. Era la residenza del visir di Marrakech ai tempi di Hassan I. Vi sono stati girati diversi film, tra cui Ali Baba e i 40 ladroni e Casablanca, Casablanca.
• I Giardini della Majorelle, appartenuti a Yves Saint Laurent. Inutile cercare la fontana da cui secondo la leggenda sgorgavano fiumi di Opium. Restano comunque una piacevole passeggiata.
• Il museo des amis de Marrakech, all'interno dei souk, è una rappresentazione dei vari stili dell'artigianato marocchino.
• I Giardini de la Menara, una grande estensione di verde con in mezzo una vasca per l'acqua risalente al periodo almohade. Nel mezzo si trova un elegante padiglione in stile moresco costruito nel 1870.
Dieci must
Fatti un hammam, esperienza sublime che, anche se ormai esiste anche a Besana Brianza (si fa per dire, non correre a cercarlo...) qui ha tutto un altro allure. Al beauty center dell'Hotel Golf Palace non hai bisogno dell'appuntamento. E' aperto dalle 10 alle 21 e costa 150 dirham 15,50 euro), compreso il gommage effettuato da una robusta donna marocchina che ti massaggia energicamente con il guanto di crine. Risultato: quando esci hai una pelle di albicocca e ti senti su una nuvola. Fantastico.
Sali sulla terrazza di un riad o di uno dei bar della piazza Jemaa-el-Fna a a bere un the à la menthe. Sotto di te si svolge uno spettacolo bellissimo.
Entra in un negozio di tappeti, anche se non hai intenzione di comprarne uno. Il proprietario te ne mostrerà di bellissimi, dell'alto e medio Atlante, kilim, berberi. Solo pour le plaisir des yeux.
Fai un giro in calesse intorno alle mura della Medina. Magari al tramonto, quando il colore rossastro della città si accende ancora di più.
Compra qualcosa, qualunque cosa. Se la trattativa non ti stressa, chiacchierare una mezz'oretta con un venditore e portare a casa un oggetto è assolutamente divertente.
Assaggia i dolci marocchini, a base di miele e pasta di mandorle. Sono appiccicosi, dolcissimi e un vero attentato alla linea, ma buonissimi. La migliore pasticceria è AL Jawda, in rue de la Liberté, vicino all'ufficio del turismo.
Mangia, almeno una volta, in una delle bancarelle della piazza. Esperienza da provare, sempre che tu non sia troppo schifiltosa. Per pochissimi dirham assaggerai salsicce buonissime. Bevi solo bibite in bottiglia e non usare posate. Per il resto non ci sono problemi. Tra le migliori, la bancarella che porta il numero 1 (sono tutte numerate), gestita da una simpatica ragazza.
Fatti fare un tatuaggio all'hennè sulle mani. La piazza è piena di donne marocchine accovacciate per terra con il catalogo dei disegni che possono realizzare. Il tatuaggio resta per circa una settimana.
Fai una passeggiata nel verde. Soprattutto se vai a Marrakech in estate sentirai il bisogno di un po' di (relativo) fresco. Marrakech è famosa per i suoi giardini, quindi hai solo l'imbarazzo della scelta. Se vuoi fare le cose in grande, vai alla Palmeraie, un'immensa distesa di palme.
Quando torni, iscriviti a un corso di danza del ventre. Ti dà una grande scioltezza di movimenti, un notevole carica sensuale e, last but not least, rende tonica la pancia.
Consigli
A volte gli hotel o i ristoranti nei riad della Medina sono nascosti dietro portoni impenetrabili, da trovare dopo aver percorso stradine strette e buie nelle quali avventurarsi mette paura. Se si chiedono indicazioni si rischia di girare in tondo per ore. In questo caso i proprietari vengono in aiuto nel modo più semplice. Basta telefonare e avvisare dell'arrivo e loro mandano qualcuno a prenderti nella piazza Jemaa-el-Fnaa, il punto di partenza di tutta la vita di Marrakech.
Capitolo informazioni: chiederle è obbligatorio in una città labirintica come Marrakech. Ma seguirle è tutta un'altra questione. Qui tutti sono gentilissimi e rispondere "Non so dov'è quello che mi chiedi" non è concepibile. Piuttosto che non darti una risposta te ne danno una a caso. Chiedi a più di una persona prima di seguire le indicazioni.
Capitolo contrattazioni: che ti piaccia o no, non devi assolutamente pagare il primo prezzo che ti viene chiesto. Per nessuna merce che tu voglia comprare, meno che mai per gli acquisti nei souk. Fa parte della cultura locale mettere in atto una sceneggiata con l'acquirente, che può durare pochi minuti per lo shopping minuto fino a qualche ora per acquisti impegnativi, per esempio un tappeto. Alla fine se avrai raggiunto uno sconto del 40-60% avrai pagato un prezzo "abbastanza" equo.
Il giorno dedicato alla preghiera è il venerdì. Uffici pubblici e banche sono chiusi.
E' bene portare con sè la doppia spina elettrica con uscita a due biforcazioni, altrimenti non si possono utilizzare le prese per gli apparacchi elettrici e per la ricarica dei cellulari.
Sconsigli
• Non andare a cercare il cambio nero per avere un po' di dirham. Non esiste più. Si cambia in banca o in albergo, senza commissioni. Un euro = 10 dirham.
• Usa i petit taxi per girare in città. Costano meno dei grand taxi. Ma patteggia prima il prezzo della corsa.
• Non cambiare grosse quantità di denaro. I dirham avanzati non ti serviranno a nulla in Italia. Potrai cambiarli all'aeroporto prima di partire ma ci perderai comunque un 50%. Invece, spendili fino all'ultima monetina. Oltretutto è più divertente...
• Non telefonare dall'albergo. Le tariffe sono proibitive (circa 4 euro al minuto). Usa invece i telefoni pubblici (si chiamano teleboutique ma non aspettarti i Prada della telefonia...) o il tuo cellulare. Però ricorda che la tariffa applicata è più alta che in Italia: più di 2 euro al minuto.
• Anche se Marrakech è una città decisamente internazionale e piuttosto aperta rispetto alle altre città del Maghreb, è sempre una città musulmana. Le donne, almeno quelle di una certa età (ma a volte anche le giovani) girano velate. Non dimenticartene quando decidi cosa indossare. Evita abiti troppo scollati, considerati offensivi e inutilmente provocanti.
• L'hamman dell'hotel Mamounia é da sconsigliare perché costa molto: 350 diram per 12 minuti di massaggio; deludente.
Numeri utili
Ambasciata d'Italia in Marocco
2, Zankat Idriss Al Ahzar
Rabat
Tel 212 37 706597/8.
Ambraba@onpt.net.ma
Consolato Generale
21, Avenue Hassan Souktani
Tel 212 22277558
italconsul.casa@casanet.net.ma
Ambasciata del Marocco in Italia
Via Spallanzani, 8/10
Roma
tel 06 4402506
Ente Nazionale per il Turismo del Marocco
Via Larga, 23
Milano
tel 02 58303756 - 58303633
turismo.marocco@tin.it
Siamo nel Guinness
sabato 15 dicembre 2007
Marrakech express
Capisco che in qs momento l'idea sia qla di Babbo Natale , le renne e la neve ....
Ma visto che son "avanti" ...vi faccio una proposta per il caldo e il mare marocchino ...
Easyjet ha messo in vendita i voli per l'estate ...
Idea Burga travel :
Da Sabato 31 Maggio a Martedi 03 Giugno (cioè solo un giorno di ferie)
Da Milano Malpensa a Marrakesh A/R volo a 75-80 eurini tasse e assicurazione comprese.
Inutile dirvi che questi prezzi duraranno poco ...
Burga Travel
mercoledì 12 dicembre 2007
Natale
Era un Natale difficile: le renne avevano la dissenteria e Babbo Natale aveva dovuto pulire tutta la stalla, metà degli gnomi era a letto con l'influenza e gli elfi erano in sciopero per solidarietà con i tacchini.
Poi si era rotta la slitta e Babbo Natale si era appena maciullato un dito per aggiustarla, quando entra un angelo e dice:
"Auguri! Auguri! Dove lo metto l'abete?! ..."
...fu così che nacque la tradizione dell'angelo in cima all'albero di Natale!
Poi si era rotta la slitta e Babbo Natale si era appena maciullato un dito per aggiustarla, quando entra un angelo e dice:
"Auguri! Auguri! Dove lo metto l'abete?! ..."
...fu così che nacque la tradizione dell'angelo in cima all'albero di Natale!
martedì 11 dicembre 2007
Se a qualcuno potesse interessare un pensiero natalizio..
Incidente ThyssenKrupp: raccolta fondi per i familiari delle vittime
Attivato conto corrente per ricevere i contributi
A seguito del tragico incidente sul lavoro che ha coinvolto i lavoratori della ThyssenKrupp e che ha fortemente scosso l'opinione pubblica, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha attivato un conto corrente per potere ricevere contributi da destinare alle famiglie delle vittime.
Le coordinate bancarie del conto sono:
numero c/c: 000080000280
Intestato a: FAMILIARI VITTIME INCIDENTE TORINO
Banca CARIT SpA ag 10
CIN-IT: M
ABI: 06380
CAB: 14408
Tutti i versamenti destinati a questo conto corrente sono esenti dalla commissione di esecuzione bonifico, indipendentemente dal canale utilizzato (filiale, internet, telefono).
Attivato conto corrente per ricevere i contributi
A seguito del tragico incidente sul lavoro che ha coinvolto i lavoratori della ThyssenKrupp e che ha fortemente scosso l'opinione pubblica, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha attivato un conto corrente per potere ricevere contributi da destinare alle famiglie delle vittime.
Le coordinate bancarie del conto sono:
numero c/c: 000080000280
Intestato a: FAMILIARI VITTIME INCIDENTE TORINO
Banca CARIT SpA ag 10
CIN-IT: M
ABI: 06380
CAB: 14408
Tutti i versamenti destinati a questo conto corrente sono esenti dalla commissione di esecuzione bonifico, indipendentemente dal canale utilizzato (filiale, internet, telefono).
TEST!!!!!!! Ma quanti anni hai??
Ho ricevuto da un amico e segnalo subito qs interessantissimo link, clikka QUI!
J.
J.
lunedì 10 dicembre 2007
Un tocco fashion ..
Il tubino nero vince sempre
Da oltre ottant'anni è il vestito più semplice e più amato.
La Hepburn in "Colazione da Tiffany" lo rese leggendario.
Lo «scemarello», così Camilla Cederna chiamava il tubino nero sublimato da Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany», sbaraglia la concorrenza. Number one, è il più amato di tutti i tempi. Lo rivela un sondaggio inglese, dove il 75 per cento delle donne interpellate eleggono il «little black dress», o LBD come lo abbreviano le anglosassoni, a vestito più importante nella storia dell'abbigliamento, quello che si deve assolutamente possedere nel guardaroba très chic. E pazienza se Coco Chanel l’aveva inventato nel 1926 per far portare il lutto a tutto il mondo quando morì il suo amante Etienne Balsan. Il modello sfoggiato da Audrey Hepburn nel ‘61, è un fermo immagine nella memoria di ogni donna. Passato alla storia come icona, era stato creato per l’attrice-grissino - interprete del film di Blake Edwards - da Hubert de Givenchy.Ed è andato all’asta a Londra nel dicembre del 2006, da Christie’s per 410 mila sterline .
da www.lastampa.it
Ragazze siete avvisate tutte con almeno un tubino nero nell'armadio ...
Cosi tanto perchè in sto blog non si parli solo di calcio ...e poi la foto di Haudrey era troppo bella !;-)
Madrina
Un tocco di Natale
Altro che Porto...io invece allego un tocco di Natale nizzardo, dove siam stati alla caccia della Ratatouille..sigh sigh.
Buona notte a tutti, anche se stasera mi sento un po' Calimero,un po' come Cairo ieri sera, un po' come Prodi quando la Montalcini ha il raffreddore,perchè ho appena ceduto il mio biglietto per il concerto di Bruce a Parigi tra una settimana.(ticket oltretutto introvabile).
Un bel modo per festeggiare il poker subito ieri,aug!
J.
Buona notte a tutti, anche se stasera mi sento un po' Calimero,un po' come Cairo ieri sera, un po' come Prodi quando la Montalcini ha il raffreddore,perchè ho appena ceduto il mio biglietto per il concerto di Bruce a Parigi tra una settimana.(ticket oltretutto introvabile).
Un bel modo per festeggiare il poker subito ieri,aug!
J.
Giovanni Arpino dixit
Oggi ricorre il ventennale dalla morte del "favoloso" Arpino, come l'aveva soprannominato quello straordinario onomaturgo di Brera Gioan fu Carlo.
Do seguito al post di Jean Nonu (abbiamo omesso il risultato, eh? ih ih...) riportando anch'io da "La Busiarda" (di ieri, sezione Cultura. E da dove senno'?).
JUVENTUS: Si scrive Juventus, si pronuncia scudetto. Vincere sempre, e con classe, è l'imperativo categorico della Signora. Nata come seleçao della borghesia torinese, via via è assurta a modello: una riserva dov'è vietato illudersi, dove giocare fa rima con lavorare, dove la vocazione ha il sigillo della professione. E' un carattere di ferro la fidanzata d'Italia. Dentro lo stile, c'è lo stiletto.
TORINO: Da Superga a Meroni a Ferrino, la storia del Toro obbedisce a un copione drammatico. Di rappresentazione in rappresentazione, società tifosi giocatori si sono cuciti addosso una divisa mentale ormai indelebile come la maglia granata: è più importante soffrire che non vincere.
JUVE & TORO: la Juventus è universale, il Torino è un dialetto. La Madama è un esperanto anche calcistico, il Toro è gergo.
Do seguito al post di Jean Nonu (abbiamo omesso il risultato, eh? ih ih...) riportando anch'io da "La Busiarda" (di ieri, sezione Cultura. E da dove senno'?).
JUVENTUS: Si scrive Juventus, si pronuncia scudetto. Vincere sempre, e con classe, è l'imperativo categorico della Signora. Nata come seleçao della borghesia torinese, via via è assurta a modello: una riserva dov'è vietato illudersi, dove giocare fa rima con lavorare, dove la vocazione ha il sigillo della professione. E' un carattere di ferro la fidanzata d'Italia. Dentro lo stile, c'è lo stiletto.
TORINO: Da Superga a Meroni a Ferrino, la storia del Toro obbedisce a un copione drammatico. Di rappresentazione in rappresentazione, società tifosi giocatori si sono cuciti addosso una divisa mentale ormai indelebile come la maglia granata: è più importante soffrire che non vincere.
JUVE & TORO: la Juventus è universale, il Torino è un dialetto. La Madama è un esperanto anche calcistico, il Toro è gergo.
Novellino fa rima con...
Da La Stampa di Venerdì 7 Dicembre:
Novellino: "Inter stellare, ma ho fiducia"
Walter Novellino mostra fiducia e tranquillità nonostante il difficile match che attende il Torino domenica in casa dell’Inter
TORINO
«Sappiamo bene chi andiamo ad incontrare domenica: una squadra stellare, straordinaria. Ma io ho fiducia nei miei ragazzi, dispongo anch’io di un grande gruppo: quindi andremo a Milano senza paura».
Da La Stampa di Lunedì 10 Dicembre:
Toro sbattuto
Novellino: "Inter stellare, ma ho fiducia"
Walter Novellino mostra fiducia e tranquillità nonostante il difficile match che attende il Torino domenica in casa dell’Inter
TORINO
«Sappiamo bene chi andiamo ad incontrare domenica: una squadra stellare, straordinaria. Ma io ho fiducia nei miei ragazzi, dispongo anch’io di un grande gruppo: quindi andremo a Milano senza paura».
Da La Stampa di Lunedì 10 Dicembre:
Toro sbattuto
venerdì 7 dicembre 2007
IDEE REGALO!
Inauguro una nuova rubrica di recensione libri che spero trovi frequenti contributi, spinto anche da un'altra motivazione.
Abbiamo un'amica (PINZA,tanto per non far nomi) che da anni, dinnanzi ad una qualunque opera di arte contemporanea recita la frase che da' il titolo a qs libro.
Il volume,suggeritomi da chi voi sapete che con i libri ha piu' feeling del sottoscritto, e' davvero interessante anche per me che di arte mi intendo come di taglio e cucito.
Eccovi un estratto di una recensione: "Francesco Bonami, uno dei più autorevoli critici e curatori di arte contemporanea al mondo, ci sfida ad «assaggiare» le opere senza pregiudizi, esattamente come deve fare chi vuole imparare a distinguere la buona dalla cattiva cucina. Con uno stile divertito e sempre irriverente, ci aiuta a capire cosa distingue un grande da un pessimo artista, cosa ha fatto sì che Marcel Duchamp o Andy Warhol abbiano superato la prova del tempo e perché invece tanta parte del lavoro di un pittore come Renato Guttuso o di uno scultore come Arnaldo Pomodoro siano in realtà ampiamente sopravvalutati.
E se è senz’altro vero che nell’ultimo secolo l’arte si è evoluta al punto da essere quasi irriconoscibile, tanto che persino un semplice orinatoio, lasciati luoghi più appartati, ha trovato un posto d’onore nella storia di questo secolo, il prezioso e spesso esilarante lavoro di Bonami ci fa capire una volta per tutte perché non è vero che potevamo farlo anche noi."
Jean
Francesco Bonami
Potevo fare anch'io (Lo)
Mondadori. - Collana: Strade blu Saggi
Formato 15x21 - Anno 2007 - EAN13 9788804567349
Argomenti: Critica d'arte
Normalmente spedito in 3-5 gg. lavorativi
Prezzo di vendita: € 15.00
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Regali di natale
Foto del giorno
Ciao, stamane al risveglio mattutino la radio trasmetteva una splendida canzone di Van Morrison, cosi' ha iniziato a battere un pezzetto di cuore irlandese, poi arrivo in ufficio ed ho ricevuto qs bella foto di GALWAY da un collega, che voglio condividere perche' trovo splendida.
Buon fine settimana, anzi..
"have a nice one"!
J.
mercoledì 5 dicembre 2007
lunedì 3 dicembre 2007
Mangi bene e spendi pOCA !
Sconsigliato a Madrina, per ovvie affinita' con l'animale in oggetto, e' pero' una piacevole sorpresa per chi cerca un buon rapporto qualita'/prezzo.
Abbiamo degustato le delizie piu' sfiziose, il tutto corredato da una carta dei vini a dir poco sorprendente.
Orientato alla cucina piemontese e ai prodotti tipici del Paniere della provincia di Torino, il ristorante propone piatti che si rifanno alla stagionalità dei prodotti della terra ,utilizzando materie prime che vengono selezionate tra le campagne e le valli circostanti la città.
Altro motivo di interesse che è tradizione del nostro ristorante, è l'Oca (da cui deriva il nome del locale), alla quale è dedicato interamente un menù, per far gustare ai più golosi tutte le variazioni a cui il palmipede si presta nell'arte culinaria.
Lo trovate in via dei MILLE a Torino,ideale per serate..Garibaldine!
J.
giovedì 29 novembre 2007
Mamma li TURCHI!
martedì 27 novembre 2007
Bentrovati,
...grazie molte alla Enry per i prezioni link per una visita a Roma.
Venerdì 30 novembre 2007 ore 21,00
Ala Polifunzionale Savigliano
Incontro con
NIVES MEROI
prima donna al mondo ad aver scalato dieci "ottomila"
Relazione con videoproiezione
organizzano la Consulta per le Pari Opportunità e il CAI di Savigliano
Buona giornata
Clara
...grazie molte alla Enry per i prezioni link per una visita a Roma.
Venerdì 30 novembre 2007 ore 21,00
Ala Polifunzionale Savigliano
Incontro con
NIVES MEROI
prima donna al mondo ad aver scalato dieci "ottomila"
Relazione con videoproiezione
organizzano la Consulta per le Pari Opportunità e il CAI di Savigliano
Buona giornata
Clara
lunedì 26 novembre 2007
Gina Eat & Drink
GINA si trova nel cuore del centro storico di Roma, sotto la scalinata di Trinità dei Monti, in via San Sebastianello , 7/A.
Il mezzo ideale per raggiungerlo è prendendo la metropolitana,
linea A: fermata SPAGNA
www.ginaroma.com
Ristorantino di atmosfera trendy a due passi da Piazza di Spagna,immaginatevi un loft newyorkese tutto bianco , parquet compreso, arredato come una casa con dettagli curatissimi.
Nel menù si trovano piatti sfiziosi come le zuppe , il tomino fuso , varia scelta di primi , tante insalate particolari e dolci molto calorici.
Discreta scelta di vini , anche al bicchiere.
Ovviamente essendo a Piazza di Spagna,e a Villa Borghese, ed essendo Trendy non può essere anche economico ma se siete a Roma vi consiglio vivamente una visita anche solo per uno spuntino...
La chicca :
Be Romantic
PIC-NIC NEL CUORE DI VILLA BORGHESE.
Due panini a scelta dal menù,
due macedonie, dolcetti, acqua minerale, caffè
Giudizio mio:
Ambiente :8,5
Presentazione piatti: 7
Sapore piatti : 6,5
Rapporto qualità/prezzo: 6,5
Giudizio complessivo buono
Consigli Burga Travel
Se doveste capitare a Roma in questi mesi vi consiglio vivamente due mostre , completamente diverse ma entrambe fantastiche.
La prima è una mostra Fotografica,stupende immagini in bianco e nero , molto suggestive allestite benissimo all'inerno dei Musei Capitolini.
Lo sguardo della bellezza
ROMA, L’ITALIA E L’EUROPA nelle fotografie di Herbert List ai Musei Capitolini dal 22 novembre 2007 al 17 febbraio 2008.
L'altra , di tutt'altro genere ,è una mostra sulla Pop Art,con quadri e installazioni che hanno cambiato il concetto di arte .
Roma - dal 26 ottobre 2007 al 27 gennaio 2008
Pop Art! 1956-1968
SCUDERIE DEL QUIRINALE
La scoperta :Sergio Lombardo ...buttate un occhio:QUI
Buona visita!
Madrina
La prima è una mostra Fotografica,stupende immagini in bianco e nero , molto suggestive allestite benissimo all'inerno dei Musei Capitolini.
Lo sguardo della bellezza
ROMA, L’ITALIA E L’EUROPA nelle fotografie di Herbert List ai Musei Capitolini dal 22 novembre 2007 al 17 febbraio 2008.
L'altra , di tutt'altro genere ,è una mostra sulla Pop Art,con quadri e installazioni che hanno cambiato il concetto di arte .
Roma - dal 26 ottobre 2007 al 27 gennaio 2008
Pop Art! 1956-1968
SCUDERIE DEL QUIRINALE
La scoperta :Sergio Lombardo ...buttate un occhio:QUI
Buona visita!
Madrina
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venerdì 23 novembre 2007
MITICO FRED
A Torino, il 23 novembre 1921 nasceva una stella, purtroppo eclissatasi troppo presto.
clikka QUI per saperne di piu', e se ti piace il genere, ti consiglio libro + DVD di Chiosso (il paroliere di Fred), dal titolo "I giorni di Fred", della Mondadori.
J.
giovedì 22 novembre 2007
Regali per gli amici ...
Regali per le amiche ....
Dal piemonte ...alla Spagna!!
Ebbene si ,guardano le statistiche di accesso mi son accorta che abbiamo lettori spagnoli che vengono a farci visita !!
Qlcuno di noi è in trasferta x caso ??
Altrimenti facciamo un gemellaggio ...
Madrina
Qlcuno di noi è in trasferta x caso ??
Altrimenti facciamo un gemellaggio ...
Madrina
lunedì 19 novembre 2007
Che doni fare alle amiche a Natale? Ecco un consiglio:
Guida su come usare Outlook per gestire la posta elettronica e non solo!
Prezzo: 3,00 €
Outlook è sicuramente uno dei programmi più usati per la gestione della posta elettronica e spesso lo si sfrutta solamente per questa funzione.con Outlook,oltre ad inviare e ricevere i messaggi,è possibile gestire la propria agenda,la propria rubrica e le proprie attività. La stesura di questo volume. basata sulle due versioni del programma: base ed Express. è stata concepita per far raggiungere al lettore due obiettivi consequenziali: • Fornire. nella prima parte del libro. le conoscenze base per l’utilizzo ottimale della posta elettronica; • Sfruttare queste conoscenze per utilizzare proficuamente tutte le altre funzioni di Outlook. Quindi non solo posta elettronica. ma anche newsgroup e organizzazione personale. Il libro è corredato da numerosi suggerimenti che offrono al lettore spunti per migliorare la propria produttività e informazioni utili per ottimizzare l’utilizzo di Outlook.
mercoledì 14 novembre 2007
lunedì 12 novembre 2007
Cà di Gà
Osteria Cà di Gà
Ristorante con 25 coperti
Cucina tradizionale, ricca di novità e ricercatezze
Specialita : antipasti, dolci, stuzzichini, prodotti tipici
chiuso lunedì e martedì
Via 3 Martiri 15 - 12020 MELLE (cn)
Tel: (+39) O175 978304
Resoconto cenetta a Cà di Gà:
Ambiente carino ,curato nei minimi dettagli.
Servizio attento e professionale .
Piatti particolari e ricercati.
Io mi son deliziata con :
Mini cocotte di crema di porri e patate -peccato la dose perchè era buonissima !
Sformatino di riso Venere con Gamberoni -ottimo il contrasto tra il croccante del riso , un po' salato , e il tenero dei gamberoni.
Ravioles della Val varaita di Castagne con burro fuso-Ravioles originali fatte col tomino con l'aggiunta delle castagne , contrasto dolce salato ottimo, condimento minimal per apprezzare meglio .
Tavolozza di dolci - I dolci non mi hanno fatto impazzire ma erano buoni e ben presentati, forse è meglio però puntatre su un dolce solo.
Vino : consigliato dal cameriere , non esiste la carta.
Rosè con bollicine
Nebbiolo
Moscato passito di Pantelleria
Giudizio mio:
Ambiente :8
Presentazione piatti:8
Sapore piatti : 8
Rapporto qualità/prezzo: 7,5
Giudizio complessivo buono.
Il menù varia spesso quindi bisogna ritornare ..;-)
Madrina
CONCORSO FOTOGRAFICO
venerdì 9 novembre 2007
mercoledì 7 novembre 2007
Aiooooo....randagiata in terra sarda!
Notte delle Arti Contemporanee
Notte delle Arti Contemporanee - Sabato 10 novembre 2007
Uno degli appuntamenti più importanti di Contemporary Arts Torino Piemonte, la stagione delle arti contemporanee promossa dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dalla Provincia di Torino, la “Notte delle Arti Contemporanee” offrirà al pubblico la possibilità di assistere ad eventi unici di cultura contemporanea, declinata in varie forme artistiche, che verranno proposti tutti in una sola notte:
- apertura straordinaria di:
15 realtà fra musei, fondazioni artistiche e spazi cittadini
36 gallerie d’arte con vernissage di nuove mostre
- eventi speciali:
Artissima Volume nell’atrio di Palazzo Madama
Artissima Cinema al Museo Nazionale del Cinema
Artissima Fumetto presso Palazzo Birago di Borgaro
Art & Sound night all’ Accademia Albertina delle Belle Arti
Spettacoli, incontri e concerti a cura di Club To Club, Hiroshima, Musica 90, Spazio211, Share Festival e tanti altri ancora
Gran finale al Lingotto dalle ore 23.00 con Contemporanea-Mente festa a cura del Festival Club to Club con i dj-set di Jeff Mills, Troy Pierce e Sergio Ricciardone .
Madrina su suggerimento di Donna Clara
Direi che mentre i montanari si godono l'alpinista e le diapositive noi potremmo goderci l'Arte a Torino ...
Uno degli appuntamenti più importanti di Contemporary Arts Torino Piemonte, la stagione delle arti contemporanee promossa dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dalla Provincia di Torino, la “Notte delle Arti Contemporanee” offrirà al pubblico la possibilità di assistere ad eventi unici di cultura contemporanea, declinata in varie forme artistiche, che verranno proposti tutti in una sola notte:
- apertura straordinaria di:
15 realtà fra musei, fondazioni artistiche e spazi cittadini
36 gallerie d’arte con vernissage di nuove mostre
- eventi speciali:
Artissima Volume nell’atrio di Palazzo Madama
Artissima Cinema al Museo Nazionale del Cinema
Artissima Fumetto presso Palazzo Birago di Borgaro
Art & Sound night all’ Accademia Albertina delle Belle Arti
Spettacoli, incontri e concerti a cura di Club To Club, Hiroshima, Musica 90, Spazio211, Share Festival e tanti altri ancora
Gran finale al Lingotto dalle ore 23.00 con Contemporanea-Mente festa a cura del Festival Club to Club con i dj-set di Jeff Mills, Troy Pierce e Sergio Ricciardone .
Madrina su suggerimento di Donna Clara
Direi che mentre i montanari si godono l'alpinista e le diapositive noi potremmo goderci l'Arte a Torino ...
Fa la cosa giusta !
Dal 9 all 11 novembre 2007, presso il Cortile del Maglio e negli spazi del Sermig - Arsenale della Pace e nel quartiere Borgo Dora si terrà la prima fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili in Piemonte.
120 stand con progetti, servizi e prodotti di Commercio Equo e Solidale, Agricoltura Biologica e Biodiversità, Editoria, Riuso e Riciclo, Bio- Edilizia, Ecoprodotti, Artigianato e Autoproduzione, Finanza Etica, Energie Rinnovabili, Risparmio Energetico,Turismo Solidale, Software Libero, Cooperazione Sociale, Mobilità Sostenibile, Associazionismo, Gruppi d’Acquisto, Ong, Volontariato, Banche del tempo, ...
Per il programma date un'occhiata QUI
Madrina
martedì 6 novembre 2007
Navi in Bottiglia
Fantastico Romagnoli ....
da repubblica.it
Lucrezia o Giovanni
Non c'è bisogno di scrivere saggi sull'Italia, viaggiarci dentro, fare ricerche o mappe. Questo Paese te lo spiegano poche righe di un'intervista. A Lucrezia Lante della Rovere, pensa te. Su Vanity Fair n.43. Comincio a leggere perché mi chiedo che cosa spinga una persona a raccontare la sua vita privata e sentimentale, se non si renda conto che anche gli ex hanno una privacy. E infatti di Giovanni, Luca e Coso non mi importerebbe, ma trovo quella frase.
Le domandano che cosa Giovanni Malagò criticasse in lei.
Risposta: "Pensa che non sia stata capace di gestirmi la carriera. Mi dice che non so frequentare le persone giuste, quelle che mi possono essere utili".
Ecco. Bingo. L'Italia è Malagò. Uno che davanti al percorso non riuscito della carriera di un'attrice non le dice: "Dovresti studiare all'Actor's studio, oppure: non sprecarti nelle fiction e magari esercitati a teatro o ancora: lavora di più sui tuoi difetti". Poi magari diventi brava e se sei brava, in Italia, stai sul cazzo, sei una snob che se la tira.
No: devi frequentare le persone che ti possono essere utili. Vai nel salotto della contessa Bilancè, sorridi al presidente Penosi, manda gli auguri di Natale a Trombotti che dicono dirigerà Rai Cinema. Iscriviti al Pd, alla P2, al club di Topolino. Lo diceva la zia a Castellitto in quel capolavoro che fu L'ora di religione: "Devi appartenere a qualcosa, foss'anche l'associazione marchigiani nel mondo". Non trovarti un talento, trovati una lobby.
Apprendo che a 15 anni le figlie gemelle di questi due si sono trasferiti dalla madre al padre, da Lucrezia a Giovanni. E anche per la prossima generazione siamo a posto.
Madrina
da repubblica.it
Lucrezia o Giovanni
Non c'è bisogno di scrivere saggi sull'Italia, viaggiarci dentro, fare ricerche o mappe. Questo Paese te lo spiegano poche righe di un'intervista. A Lucrezia Lante della Rovere, pensa te. Su Vanity Fair n.43. Comincio a leggere perché mi chiedo che cosa spinga una persona a raccontare la sua vita privata e sentimentale, se non si renda conto che anche gli ex hanno una privacy. E infatti di Giovanni, Luca e Coso non mi importerebbe, ma trovo quella frase.
Le domandano che cosa Giovanni Malagò criticasse in lei.
Risposta: "Pensa che non sia stata capace di gestirmi la carriera. Mi dice che non so frequentare le persone giuste, quelle che mi possono essere utili".
Ecco. Bingo. L'Italia è Malagò. Uno che davanti al percorso non riuscito della carriera di un'attrice non le dice: "Dovresti studiare all'Actor's studio, oppure: non sprecarti nelle fiction e magari esercitati a teatro o ancora: lavora di più sui tuoi difetti". Poi magari diventi brava e se sei brava, in Italia, stai sul cazzo, sei una snob che se la tira.
No: devi frequentare le persone che ti possono essere utili. Vai nel salotto della contessa Bilancè, sorridi al presidente Penosi, manda gli auguri di Natale a Trombotti che dicono dirigerà Rai Cinema. Iscriviti al Pd, alla P2, al club di Topolino. Lo diceva la zia a Castellitto in quel capolavoro che fu L'ora di religione: "Devi appartenere a qualcosa, foss'anche l'associazione marchigiani nel mondo". Non trovarti un talento, trovati una lobby.
Apprendo che a 15 anni le figlie gemelle di questi due si sono trasferiti dalla madre al padre, da Lucrezia a Giovanni. E anche per la prossima generazione siamo a posto.
Madrina
Dal marchesato alla Campania
Miei cari
auguro a tutti una buona serata dalla bella Benevento.
Ebbene sì, ho lasciato il mio marchesato sperduto tra i monti per giungere in terra campana.
Benevento è una città incantevole, è situata tra due fiumi (mi sento un po' a casa infatti è come tra il maira e il mellea), ed è protetta da una corona di montagne dell'Appennino campano, tra cui il monte Taburno che, disegna la Dormiente del Sannio, un monumento montuoso naturale che sembra raffigurare una donna che dorme.
Piacevole la passeggiata nel centro con il duomo che vedete raffigurato nella foto a fianco.
Sono felice di aver dunque ancora preso l'aereo prima della fine dell'anno!
Saluti a tutti dalla marchesa campana (e anche un po' campagnina!)
auguro a tutti una buona serata dalla bella Benevento.
Ebbene sì, ho lasciato il mio marchesato sperduto tra i monti per giungere in terra campana.
Benevento è una città incantevole, è situata tra due fiumi (mi sento un po' a casa infatti è come tra il maira e il mellea), ed è protetta da una corona di montagne dell'Appennino campano, tra cui il monte Taburno che, disegna la Dormiente del Sannio, un monumento montuoso naturale che sembra raffigurare una donna che dorme.
Piacevole la passeggiata nel centro con il duomo che vedete raffigurato nella foto a fianco.
Sono felice di aver dunque ancora preso l'aereo prima della fine dell'anno!
Saluti a tutti dalla marchesa campana (e anche un po' campagnina!)
Per i Granata ...
Circolo dei lettori Torino
Venerdi 23 Novembre ore 21.00
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
Ma cos’era mai questo Toro? di Sabrina Gonzatto
Intervengono oltre all’autrice, Alessandra Comazzi, Steve della Casa, Claudio Sala e Fabrizio Turco
Saranno letti alcuni brani del libro da Riccardo Forte
Serata a cura di Giulio Graglia e LINGUADOC
Venerdi 23 Novembre ore 21.00
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
Ma cos’era mai questo Toro? di Sabrina Gonzatto
Intervengono oltre all’autrice, Alessandra Comazzi, Steve della Casa, Claudio Sala e Fabrizio Turco
Saranno letti alcuni brani del libro da Riccardo Forte
Serata a cura di Giulio Graglia e LINGUADOC
lunedì 5 novembre 2007
TUTTI PRESENTI!!!!!!
Lo posto io (perche' se aspettiamo lui arriva Natale) ,ma l'appuntamento e' a cura del ns amico ASNAS!!
Sabato 10 novembre, Ala Polifunzionale di P.za del Popolo, Savigliano (Cn)
ore 16,30-19 mostra divulgativa sulla missione di ALCASE ore 21 conferenza dell'alpinista Kurt Diemberger (nella foto)
E come disse il Manzoni "Birba chi manca!"
J.
domenica 4 novembre 2007
BUONA LA PRIMA
E' iniziata con incredibile anticipo la stagione dello sci,ma Giangi "Amleto" rinunciava perche' colto da uno dei suoi "attacchi di dubbio".
Mentre si stava interrogando sul da farsi, gli sci degli impavidi stridevano accompagnando il giubilo di estasi "mistica" che coglie lo sci-alpinista al ritrovato incommensurabile piacere della bianca manna...
J.
NEGRAMARO e RENGA REMICS
mercoledì 31 ottobre 2007
lunedì 29 ottobre 2007
Consigli.
Suggerisco agli amici juventini, in qs giorni cosi' imbufaliti,di stemperare i bollenti spiriti con un giro nel seguente sito .
Vi potranno trovare un utilissimo elenco di ricette a base di pesce;magari sta a vedere che una iniezione di fosforo aiutera' loro a ricordare cosa accadde il 21 ottobre 2006.
Si giocava la partita tra Triestina e Juventus, l'arbitro era proprio il vituperato BERGONZI, il quale annullo' un regolarissimo goal di KYRIAZIS. L'incontro fini' con la vittoria della Signora per uno a zero.
Insomma.. a Napoli la Juve ha subito un torto,ma per una volta hanno rubato a casa dei ladri.
J.
Invito a To con Sushi
Boys and Girls
Dalla regia torinese Michela mi comunica che l'aperitivo con Sushi subirà una variazione , si farà Mercoledi sera anziche Venerdi !
Tutti avvisati e non mancate !!!
Madrina
Dalla regia torinese Michela mi comunica che l'aperitivo con Sushi subirà una variazione , si farà Mercoledi sera anziche Venerdi !
Tutti avvisati e non mancate !!!
Madrina
venerdì 26 ottobre 2007
SE FOSSE...
lunedì 22 ottobre 2007
Da Torino: Invito al Sushi
Ciao a tutti!
Nell'attesa che i paparazzi trovino delle foto della mitica "Colazione Intercontinentale" di Ieri, che comprendeva visita guidata al Palazzo Monasterolo,
vi lancio un'idea!
Che ne dite venerdì 2 novembre, aperitivo in casa Olivero in via San Donato e poi cena Sushi all'Oaschi di C.so Regina.
Per adesioni non occorre fare un bonifico ma mandare una mail direttamente a michela.olivero@adecco.com.
Buonaserata o Buongiorno a tutti!
Michelonza!
Nell'attesa che i paparazzi trovino delle foto della mitica "Colazione Intercontinentale" di Ieri, che comprendeva visita guidata al Palazzo Monasterolo,
vi lancio un'idea!
Che ne dite venerdì 2 novembre, aperitivo in casa Olivero in via San Donato e poi cena Sushi all'Oaschi di C.so Regina.
Per adesioni non occorre fare un bonifico ma mandare una mail direttamente a michela.olivero@adecco.com.
Buonaserata o Buongiorno a tutti!
Michelonza!
venerdì 19 ottobre 2007
Elementare, WATSON !
Avrete certamante letto le polemiche scaturite dopo le dichiarazioni di James Watson in data 17 ottobre.
Il Premio NOBEL per la medicina del 1962, ha esplicitamente dichiarato che l'intelligenza dei neri e' inferiore a quella dei bianchi."
Cito testuale:
Watson si dice pessimista «Per le prospettive del continente africano, dal momento che tutte le nostre politiche sociali si basano sul fatto che la loro intelligenza sia pari alla nostra, mentre tutti i test lo smentiscono».
Tesi discutibile (e VERGOGNOSA..mi pare di averla gia' sentita da un imbianchino tedesco con i baffetti),ma almeno e' una teoria.
Splendido il comunicato con cui ieri lo scienziato ha chiesto SCUSA.
«Non riesco a capire come possa aver detto ciò che mi è stato attribuito»
Direi che la vicenda delinea in modo inequivocabile l'elevato grado di intelligenza raggiunta dalla razza umana di pelle bianca.
E gli hanno pure dato il NOBEL!!!!!!!!!!!!!!
Il primo che dice che i calciatori sono stupidi,lo prendo a mazzate.
J.
Il Premio NOBEL per la medicina del 1962, ha esplicitamente dichiarato che l'intelligenza dei neri e' inferiore a quella dei bianchi."
Cito testuale:
Watson si dice pessimista «Per le prospettive del continente africano, dal momento che tutte le nostre politiche sociali si basano sul fatto che la loro intelligenza sia pari alla nostra, mentre tutti i test lo smentiscono».
Tesi discutibile (e VERGOGNOSA..mi pare di averla gia' sentita da un imbianchino tedesco con i baffetti),ma almeno e' una teoria.
Splendido il comunicato con cui ieri lo scienziato ha chiesto SCUSA.
«Non riesco a capire come possa aver detto ciò che mi è stato attribuito»
Direi che la vicenda delinea in modo inequivocabile l'elevato grado di intelligenza raggiunta dalla razza umana di pelle bianca.
E gli hanno pure dato il NOBEL!!!!!!!!!!!!!!
Il primo che dice che i calciatori sono stupidi,lo prendo a mazzate.
J.
giovedì 18 ottobre 2007
Vi avanza un euro ....??
....datelo a Daniele Alberti .
Chi è costui ? direte voi ...
Daniele Alberti ideatore del sito Myminutes.org , uno dei più significativi esempi del web 2.0 ‘made in Italy'.
Riminese, 29 anni appena compiuti, vive e lavora a Torino, dove ha conseguito la laurea in Design industriale e ha in seguito fondato l'Associazione Altrementi, la cui mission è promuovere giovani designers, innovatori e creativi attraverso l'omonima rivista (pubblicata on-line e stampata) e l'organizzazione di iniziative mirate. Fino a gennaio del 2006 è stato direttore marketing di Bakeca.it, il primo sito in Italia di annunci gratuiti, mentre attualmente si occupa di realizzare prodotti informatici innovativi, tra cui l'ultimo in ordine di tempo è appunto Myminutes.org.
Si , bravo direte voi ....ma cosè Myminutes?
Si tratta di un ‘calendario emozionale collettivo', in cui ognuno può comprare uno o più minuti legati a momenti felici e indimenticabili della propria vita. Sono disponibili in tutto 525.600 minuti, l'equivalente di un anno solare assoluto, alla simbolica cifra di 1 euro l'uno. Una volta acquistato, il minuto può essere personalizzato con immagini, video e quant'altro; lo si può regalare, condividere e commentare, secondo la filosofia tipica del web 2.0 .
Una nostra amica voleva far la banca del tempo ....qs si fa una banca coi minuti ...
In ogni caso se vi avanza un euro ...
Madrina
Chi è costui ? direte voi ...
Daniele Alberti ideatore del sito Myminutes.org , uno dei più significativi esempi del web 2.0 ‘made in Italy'.
Riminese, 29 anni appena compiuti, vive e lavora a Torino, dove ha conseguito la laurea in Design industriale e ha in seguito fondato l'Associazione Altrementi, la cui mission è promuovere giovani designers, innovatori e creativi attraverso l'omonima rivista (pubblicata on-line e stampata) e l'organizzazione di iniziative mirate. Fino a gennaio del 2006 è stato direttore marketing di Bakeca.it, il primo sito in Italia di annunci gratuiti, mentre attualmente si occupa di realizzare prodotti informatici innovativi, tra cui l'ultimo in ordine di tempo è appunto Myminutes.org.
Si , bravo direte voi ....ma cosè Myminutes?
Si tratta di un ‘calendario emozionale collettivo', in cui ognuno può comprare uno o più minuti legati a momenti felici e indimenticabili della propria vita. Sono disponibili in tutto 525.600 minuti, l'equivalente di un anno solare assoluto, alla simbolica cifra di 1 euro l'uno. Una volta acquistato, il minuto può essere personalizzato con immagini, video e quant'altro; lo si può regalare, condividere e commentare, secondo la filosofia tipica del web 2.0 .
Una nostra amica voleva far la banca del tempo ....qs si fa una banca coi minuti ...
In ogni caso se vi avanza un euro ...
Madrina
METTIAMOLA FUORILEGGE
Siccome siamo entrati in tema ambientale,scrivo riguardo ad un argomento che credo sia utile a tutti.
Avete mai pensato al fatto che l'Italia e' l'unico Paese in Europa dove si beve pochissima acqua del rubinetto? Forse perche' e' meno buona? FALSO!
Perche' siamo "indotti" all'acquisto dalla dilagante pubblicita',con un costo "ambientale" immenso.
Cosi',grazie al mitico giornale ALTRECONOMIA,vengo a conoscenza di una interessante campagna per sensibilizzare i cittadini su qs tema.
In effetti il dilagante consumo di acqua in bottiglia comporta lautissimi guadagni per le aziende che la imbottigliano( e grazie alla mancanza di leggi specifiche,l'acqua di sorgente e' proprieta' del demanio (CIOE'DI TUTTI),ma per prelevalra le aziende pagano canoni irrisori),ma intasa le discariche di plastica.
Oppure avete mai pensato a quanti TIR viaggiano su e giu' per l'Italia,carichi di acqua?
Basterebbe,all'atto dell'acquisto, privilegiare le fonti geograficamente piu' vicine,no?
Una bottiglia di acqua LILIA acquistata a TOrino,ad esempio,ha gia' percorso 978 Km prima di arrivare in tavola.
La Ferrarelle,invece, "solo" 838.
Davanti a questi dati il Governo al momento non batte ciglio,mentre ad esempio il SINDACO di NEW YORK sta portando avanti la stessa campagna gia' da diversi mesi.
Un consiglio: vale la pena visitare il sito della campagna "IMBROCCHIAMOLA".
Almeno scopriamo un po' di verita' , cosi' non ce la daranno a bere troppo facilmente!
J.
mercoledì 17 ottobre 2007
AMBIENTE
Il sole, il legno, il mais, i rifiuti bastano per alimentare
il riscaldamento e le auto di tutto il villaggio
Viaggio nell'utopia di Güssing
il paese a emissioni zero
L'ideatore: "Un sistema perfetto, è per questo che le grandi lobby non lo vogliono"
dal nostro inviato CINZIA SASSO
I pannelli solari termici riscaldano l'acqua per la doccia, mentre quelli fotovoltaici generano energia elettrica
GÜSSING - La città dell'utopia è arrampicata sulle colline del Burgerland, nell'Austria più profonda, ai confini con l'Ungheria, tra campi di mais e foreste di pini. Si chiama Güssing, ha quattromila abitanti e un profeta: Rheinard Koch, 46 anni, un ingegnere alto due metri e quattro che giocava a basket nella nazionale austriaca e che ha realizzato il sogno di trasformare il paese dove è nato in un'isola pulita che produce da sé, con quello che la natura gli mette a disposizione, tutta l'energia di cui ha bisogno. Il sole, il legno, il mais, i grassi vegetali, i rifiuti, a Güssing si trasformano in riscaldamento, elettricità, gas, carburante per le auto. Dice Koch: "Certo che è un sistema perfetto, ed è per questo che le grandi lobby non lo vogliono. Parliamo di molti soldi, e molti soldi vuol dire molto potere. Se ogni comunità facesse come noi, quel potere verrebbe meno".
L'uso dell'energia alternativa ha permesso alla città di ridurre del 90% le emissioni di biossido di carbonio e di guadagnare ogni anno, dalla vendita alla rete nazionale del surplus energetico, 500 mila euro che vengono reinvestiti in nuovi progetti. Dal '95 ad oggi, le emissioni sono state ridotte del 93% mentre la città svedese che ha vinto il premio per la Sustainable Community, Vaxjo, ha tagliato i veleni nell'aria del 25% negli ultimi dieci anni. E Al Gore ha auspicato una riduzione del 90% entro il 2050.
In Europastrasse, là dove ha la sua sede il Centro Europeo di Energia Rinnovabile, hanno dovuto costruire anche un albergo, il Com Inn, per le comitive che arrivano da tutto il mondo: dall'Ocse di Vienna, con i cinquanta diplomatici guidati dal direttore degli affari economici Bernard Snoy, agli scienziati giapponesi; dai ricercatori del Canada alle comitive di contadini scozzesi, quasi 5.000 visitatori solo l'anno scorso. "Questa città - dicono - ha saputo coniugare la crescita economica con la sostenibilità ambientale". Aggiunge Peter Vadasz, un ex professore che ora è sindaco: "Non avremmo mai sognato di raggiungere simili risultati: la montagna di denaro che prima lasciava la città, adesso rimane qui".
È una storia che comincia nel 1989, quando Güssing era solo la capitale di una delle regioni più povere del paese. Non c'era altro che lavorare nei campi e il 70% della popolazione era costretta ad emigrare. Anche Koch aveva dovuto andare a Vienna, finché Herr Krammer, il sindaco di allora, pensò di offrirgli un posto come tecnico comunale. Racconta Koch: "Ci siamo chiesti che cosa si poteva fare per creare lavoro e ricchezza. E per prima cosa abbiamo realizzato che qui c'erano molti soldi: tutti quelli che la gente doveva spendere per procurarsi energia. Erano 36 milioni l'anno per la regione, 6 per Güssing. E così abbiamo pensato di creare da noi l'energia, sfruttando le nostre risorse".
Quei soldi sono rimasti nella zona e hanno creato lavoro. Negli ultimi dieci anni sono nate 60 aziende per 1.200 posti di lavoro. "Abbiamo scalato la classifica della povertà e siamo diventati i primi produttori al mondo di gas naturale". Ora Güssing è completamente autosufficiente. Negli otto diversi impianti produce 22 megawattora di energia l'anno, compresi 8 megawatt di surplus che vende. Contro la sagoma del vecchio castello della nobiltà ungherese che è il simbolo del paese, si stagliano adesso montagne di segatura e cattedrali di tubi. Verena, i capelli dritti in testa per il gel, lavora in un altro dei nuovi alberghi: "Sì, adesso vengono un sacco di persone, pare che tutti siano curiosi di sapere come abbiamo fatto". E Ullriche, che va a far la spesa con il cesto di vimini: "Questa era una città morta, adesso cercano sempre nuovo personale".
Il paese dell'eco-energia è cambiato: ci sono le case pastello con i tetti spioventi e i nidi di cicogna, ma anche le palazzine con le parabole sui balconi. Il Rathaus, il municipio, ha la scritta gotica e la facciata di pietra tirata a lucido e per le strade viaggiano i Renault Traffic della Biomasse Fernheizwerk Güssing. "La cosa più difficile - spiega Koch - è stata quella di convincere la gente che la nostra energia era buona come quella delle multinazionali". Ma la gente si è convinta e l'energia costa dal 30 al 40% in meno che nel resto del Paese. Al festival del teatro, quest'estate, hanno messo in cartellone il Don Chisciotte. Proprio come Koch, l'ingegnere che è diventato ricco facendo prima diventare ricco il suo paese. "Dice che sono un visionario? Sì, forse. Ma le mie visioni sono diventate realtà".
(Repubblica, 17 ottobre 2007)
Il sole, il legno, il mais, i rifiuti bastano per alimentare
il riscaldamento e le auto di tutto il villaggio
Viaggio nell'utopia di Güssing
il paese a emissioni zero
L'ideatore: "Un sistema perfetto, è per questo che le grandi lobby non lo vogliono"
dal nostro inviato CINZIA SASSO
I pannelli solari termici riscaldano l'acqua per la doccia, mentre quelli fotovoltaici generano energia elettrica
GÜSSING - La città dell'utopia è arrampicata sulle colline del Burgerland, nell'Austria più profonda, ai confini con l'Ungheria, tra campi di mais e foreste di pini. Si chiama Güssing, ha quattromila abitanti e un profeta: Rheinard Koch, 46 anni, un ingegnere alto due metri e quattro che giocava a basket nella nazionale austriaca e che ha realizzato il sogno di trasformare il paese dove è nato in un'isola pulita che produce da sé, con quello che la natura gli mette a disposizione, tutta l'energia di cui ha bisogno. Il sole, il legno, il mais, i grassi vegetali, i rifiuti, a Güssing si trasformano in riscaldamento, elettricità, gas, carburante per le auto. Dice Koch: "Certo che è un sistema perfetto, ed è per questo che le grandi lobby non lo vogliono. Parliamo di molti soldi, e molti soldi vuol dire molto potere. Se ogni comunità facesse come noi, quel potere verrebbe meno".
L'uso dell'energia alternativa ha permesso alla città di ridurre del 90% le emissioni di biossido di carbonio e di guadagnare ogni anno, dalla vendita alla rete nazionale del surplus energetico, 500 mila euro che vengono reinvestiti in nuovi progetti. Dal '95 ad oggi, le emissioni sono state ridotte del 93% mentre la città svedese che ha vinto il premio per la Sustainable Community, Vaxjo, ha tagliato i veleni nell'aria del 25% negli ultimi dieci anni. E Al Gore ha auspicato una riduzione del 90% entro il 2050.
In Europastrasse, là dove ha la sua sede il Centro Europeo di Energia Rinnovabile, hanno dovuto costruire anche un albergo, il Com Inn, per le comitive che arrivano da tutto il mondo: dall'Ocse di Vienna, con i cinquanta diplomatici guidati dal direttore degli affari economici Bernard Snoy, agli scienziati giapponesi; dai ricercatori del Canada alle comitive di contadini scozzesi, quasi 5.000 visitatori solo l'anno scorso. "Questa città - dicono - ha saputo coniugare la crescita economica con la sostenibilità ambientale". Aggiunge Peter Vadasz, un ex professore che ora è sindaco: "Non avremmo mai sognato di raggiungere simili risultati: la montagna di denaro che prima lasciava la città, adesso rimane qui".
È una storia che comincia nel 1989, quando Güssing era solo la capitale di una delle regioni più povere del paese. Non c'era altro che lavorare nei campi e il 70% della popolazione era costretta ad emigrare. Anche Koch aveva dovuto andare a Vienna, finché Herr Krammer, il sindaco di allora, pensò di offrirgli un posto come tecnico comunale. Racconta Koch: "Ci siamo chiesti che cosa si poteva fare per creare lavoro e ricchezza. E per prima cosa abbiamo realizzato che qui c'erano molti soldi: tutti quelli che la gente doveva spendere per procurarsi energia. Erano 36 milioni l'anno per la regione, 6 per Güssing. E così abbiamo pensato di creare da noi l'energia, sfruttando le nostre risorse".
Quei soldi sono rimasti nella zona e hanno creato lavoro. Negli ultimi dieci anni sono nate 60 aziende per 1.200 posti di lavoro. "Abbiamo scalato la classifica della povertà e siamo diventati i primi produttori al mondo di gas naturale". Ora Güssing è completamente autosufficiente. Negli otto diversi impianti produce 22 megawattora di energia l'anno, compresi 8 megawatt di surplus che vende. Contro la sagoma del vecchio castello della nobiltà ungherese che è il simbolo del paese, si stagliano adesso montagne di segatura e cattedrali di tubi. Verena, i capelli dritti in testa per il gel, lavora in un altro dei nuovi alberghi: "Sì, adesso vengono un sacco di persone, pare che tutti siano curiosi di sapere come abbiamo fatto". E Ullriche, che va a far la spesa con il cesto di vimini: "Questa era una città morta, adesso cercano sempre nuovo personale".
Il paese dell'eco-energia è cambiato: ci sono le case pastello con i tetti spioventi e i nidi di cicogna, ma anche le palazzine con le parabole sui balconi. Il Rathaus, il municipio, ha la scritta gotica e la facciata di pietra tirata a lucido e per le strade viaggiano i Renault Traffic della Biomasse Fernheizwerk Güssing. "La cosa più difficile - spiega Koch - è stata quella di convincere la gente che la nostra energia era buona come quella delle multinazionali". Ma la gente si è convinta e l'energia costa dal 30 al 40% in meno che nel resto del Paese. Al festival del teatro, quest'estate, hanno messo in cartellone il Don Chisciotte. Proprio come Koch, l'ingegnere che è diventato ricco facendo prima diventare ricco il suo paese. "Dice che sono un visionario? Sì, forse. Ma le mie visioni sono diventate realtà".
(Repubblica, 17 ottobre 2007)
NUCLEARE??
Qs anno ricorre il 20esimo anniversario della vittoria dei SI al referendum per bandire il Nucleare in Italia.
Per festeggiare l'evento,( che al secondo quesito proibiva all'Ente Nazionale Energia Elettrica di partecipare ad accordi commerciali internazionali che investissero nel Nucleare), l'ormai privatizzata ENEL ha deciso di investire 1.8 MILIARDI DI EURO per la costruzione di centrali in Slovacchia (praticamente dietro casa) e 7 mld di Euro in Bulgaria.
Praticamente il doppio di quanto ha affermato di voler investire sulle energie rinnovabili.
Se ritieni opportuno fare presente il tuo disappunto,
clikka su www.staccalaspina.org
J.
Per festeggiare l'evento,( che al secondo quesito proibiva all'Ente Nazionale Energia Elettrica di partecipare ad accordi commerciali internazionali che investissero nel Nucleare), l'ormai privatizzata ENEL ha deciso di investire 1.8 MILIARDI DI EURO per la costruzione di centrali in Slovacchia (praticamente dietro casa) e 7 mld di Euro in Bulgaria.
Praticamente il doppio di quanto ha affermato di voler investire sulle energie rinnovabili.
Se ritieni opportuno fare presente il tuo disappunto,
clikka su www.staccalaspina.org
J.
martedì 16 ottobre 2007
Dui bucun
Propongo una nuova rubrica sui ristoranti da provare e successiva recensione post prova ,per tutte le volte che ci chiediamo ma dove andiamo a cena ,ma dove possiamo andare a mangiare....etc etc
Per star in tema con la rubrica di Jean la chiamerò "Dui bucun"
Inizio con una news
Il Relais Cuba Chocolat
Raffinate prelibatezze fanno parte del ricco menù proposto da un innovativo locale, unico nel suo genere, aperto nel centro di Cuneo, il Cuba Relais du Chocolat.
Un locale moderno
che non rinuncia alle radici
e al legame forte con il territorio.
Se gustare dei ravioli al dentice saltati nel burro di cacao, dei tagliarin al cacao con ragù di coniglio e vaniglia o un filetto di fassone in salsa di barolo e caviale di cioccolato vi sembra una cosa impossibile, ma l’idea di provare dei piatti sani, genuini e che al contempo appaghino il vostro palato è sempre stato un vostro desiderio, ora la fantasia è diventata una piacevole realtà!
Queste e altre prelibatezze fanno infatti parte del ricco menù proposto da un innovativo locale, unico nel suo genere, aperto nel centro di Cuneo, il Cuba Relais du Chocolat.
Per informazioni:
Cuba Relais
P.zza Europa 14
12100 Cuneo
Tel 0171-693968
www.relaisduchocolat.com
Madrina
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